F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) – l’indennità di formazione – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 27 Aprile 2007, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione Slim Aloulou (Tunisia), presidente Wilfried Straub (Germania), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro di una denuncia presentata dal club di A, X qui di seguito, il ricorrente nei confronti della B, Y al di sotto, la convenuta e la C club, X sotto, la relativa indennità di formazione interveniente per il giocatore D. I.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2006-2007) - l'indennità di formazione - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie nella seduta del 27 Aprile 2007, a Zurigo, in Svizzera, la seguente composizione Slim Aloulou (Tunisia), presidente Wilfried Straub (Germania), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Joaquim Evangelista (Portogallo), membro Gerardo Movilla (Spagna), membro di una denuncia presentata dal club di A, X qui di seguito, il ricorrente nei confronti della B, Y al di sotto, la convenuta e la C club, X sotto, la relativa indennità di formazione interveniente per il giocatore D. I. Infatti 1. Il 23 gennaio 2006, club di A nel paese X, l'attore, ha FIFA per chiedere un risarcimento per la formazione della squadra B nel paese Y, il convenuto, per il giocatore nato D 1 Dicembre 1984, a seguito di la firma di un contratto con la nonamateur convenuto 28 agosto 2005. 2. La ricorrente sostiene che il giocatore D si è formata all'interno del club a partire dal 2003 fino alla firma del contratto con l'imputato. Il richiedente ha presentato la licenza del giocatore del 10 marzo 2003, 16 Febbraio 2004 10 maggio 2005 e valida per un anno ciascuno. 3. Con conseguente, l'attore cerca EUR 225,000 per due stagioni e mezzo durante la quale ha contribuito alla formazione del giocatore D. 4. Con fax del 24 maggio 2006, il convenuto ha risposto di aver rispettato le regole e lui si è circondato di tutte le garanzie che il club possono vantare la compensazione per la formazione. 5. La convenuta ha prodotto un certificato datato 25 agosto 2005, nel quale il presidente del club del paese X C, l'interveniente, ha concordato termini finanziari del trasferimento del giocatore e assicura che l'interveniente è il proprietario unico club "I diritti del lettore" e che D "è la sua attività a tutte le altre richieste di altri club alla liquidazione di un'indennità di formazione." 6. La convenuta ha inoltre presentato un fax datato 26 agosto 2005 che la federazione calcio del paese X (P) ha inviato al convenuto e in cui P ha detto che il giocatore è stato regolarmente registrato presso l'interveniente e che l'interveniente era debitamente autorizzato a trasferire il giocatore e raccogliere un risarcimento per il giocatore in questione. P ha testimoniato che "questo club è per il quale l'indennità di formazione e di solidarietà che tali sono dovuti e, in ogni caso, il club di C si impegna a pagare alcun compenso per la formazione e la solidarietà che potrebbe essere sostenuto da un altro club e il cui corpo può prendere in considerazione il ricorso ricevibile, B formalmente cancellato di liquidazione di tali crediti, quando ha concluso un accordo specifico con la C che confermiamo la piena validità. " 7. La convenuta ha inviato una copia del "contratto di trasferimento finanziario" del 29 agosto 2005 tra la convenuta e l'interveniente, che prevede una tassa di trasferimento di 80.000 euro (50.000 euro al giocatore di registrazione D e 30.000 euro dalla partecipazione al gioco ufficiale 10). In questo accordo di trasferimento, il partito si impegna a intervenire «fermamente e irrevocabilmente" per risolvere in sé alcun risarcimento per qualsiasi club la cui applicazione sarebbe stata riconosciuta da organismi FIFA in particolare. 8. Il Resistente ha presentato un estratto conto bancario che mostra il pagamento di 50.000 dollari per l'interveniente Dicembre 21, 2005. Il Resistente ha spiegato che l'approvazione del giocatore è stata fatta il 1 ° dicembre 2005 a causa della consegna tardiva della residenza del giocatore da parte delle autorità del paese Y. 9. Il 12 luglio 2006, il ricorrente ha precisato che il giocatore è stato prestato a lui dalla parte interveniente dal 1 ° luglio 2003. Il richiedente ha presentato un contratto di mutuo e grazioso "come precaria", firmato tra l'interveniente e la ricorrente datata 3 marzo 2005. Il contratto prevede che l'interveniente può "ritirare il giocatore in qualsiasi momento e senza condizioni se la sollecitazione all'estero". 10. A quanto pare, secondo le regole di P, un giocatore può essere trasferito "come precario" ad un altro club per un periodo indeterminato che coinvolge la società di provenienza può ottenere il giocatore in prestito la sua convenienza alla fine di ogni stagione. Il club prima rimane "il proprietario del copyright del giocatore". 11. La ricorrente sostiene che il giocatore è stato effettivamente addestrato con il suo club prima del suo trasferimento al convenuto e non con l'interveniente. Il richiedente deve presentare la certificazione del contratto provinciale, affermando che il calciatore ha giocato in D il richiedente dal 2003 al 2005. 12. Su richiesta della FIFA, l'interveniente ha preso posizione, affermando che la censura della ricorrente è infondata e abusivo in quanto l'interveniente aveva il diritto di recuperare il giocatore in qualsiasi momento di trasferirlo all'estero e che il prestito contratto non prevede benefici per l'attore. L'interveniente ha aggiunto che la ricorrente non si è allenato il giocatore in quanto la ricorrente non ha scuola di formazione e che il giocatore era già in nazionale prima del suo prestito al richiedente. 13. 17 OTTOBRE 2006, la ricorrente ha precisato che il giocatore rimase fino al novembre 2005, un club a causa di problemi per ottenere un visto in Y e quindi richiede l'indennità di formazione per due stagioni e mezzo. 14. 2 novembre 2006, P consigliò ha contattato entrambe le squadre per una soluzione e la FIFA ha chiesto di ritirarsi dal caso. 15. Il 13 novembre 2006, la FIFA ha incoraggiato P a procedere in questa direzione e chiedere ai due club del paese X di fornire informazioni sui risultati. 16. 14 Novembre 2006, il richiedente ha informato che la FIFA ha rifiutato l'intervento di P, che la denuncia è diretta solo contro l'imputato e ha chiesto una decisione sul merito da parte della FIFA. 17. 23 Febbraio 2007, l'interveniente ha mantenuto la sua posizione. 18. Per quanto riguarda i periodi di registrazione del giocatore D, P ha risposto con fax del 28 febbraio 2007, che il giocatore è stato prestato dall'interveniente alla ricorrente per due stagioni (03/04 04/05), poi il prestito è stato rinnovato per Stagione 05/06 al la partenza del giocatore Y, per un totale del 17 marzo 2003 al 31 agosto 2005. Per il resto del tempo, il giocatore non è cambiata nel suo club di origine, l'interveniente, fin dall'infanzia. 19. 12 Marzo 2007, la convenuta ha mantenuto la sua posizione. La convenuta ha aggiunto che senza un passaporto giocatore stabilita dalla sua federazione nazionale, ha fatto domanda per un certificato di P, certificato non poteva essere più chiara e precisa per quanto riguarda il pagamento di un risarcimento di formazione. L'imputato ha insistito aver ricevuto istruzioni da P per eseguire l'indennità da corrispondere secondo le modalità definite da P stesso. L'imputato ha sostenuto che in tal modo, non può essere ritenuta responsabile e tanto meno la vittima di una controversia peculiare P che non è un partito. 20. Con fax del 15 marzo 2007, l'interveniente ha dichiarato che il giocatore è stato registrato nel suo club 1997-2003 e ha aggiunto che ha accettato l'importo di 80,000 euro come tassa di trasferimento e sperava che la FIFA prenderà in considerazione per valutare l'importo della indennità di formazione. 21. 3 Aprile, 2007, P ha informato la FIFA che la stagione calcistica inizia nel X 1 novembre e termina il 31 agosto. 22. 4 Aprile 2007, la federazione calcio del paese Y FIFA ha comunicato che il suo club affiliato è stato classificato nella prima categoria quando il giocatore è stato registrato D con la sua consociata. 23. Di ricevere informazioni aggiuntive, la ricorrente ha presentato alla FIFA un nuovo calcolo della sua candidatura. Sulla base di questo calcolo, l'attrice sostiene £ 270,000 in totale per tre stagioni durante le quali ha contribuito alla formazione del giocatore D. 24. Gli altri partiti hanno assunto una posizione in questo caso. II. Considerando della Camera di risoluzione delle controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare questo problema è stato dato. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 18 al. 2 e 3 del regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie . La questione è stata sottoposta alla FIFA il 23 gennaio 2006. Di conseguenza, e ai sensi del presente regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che il regolamento di Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2005), modifica delle norme procedurali, è applicabile a questo caso. 2. In relazione alla competenza della Camera di Risoluzione delle Controversie , art. 3 al. Uno dei due regolamenti di cui sopra prevede che la Camera verifica la sua competenza ai sensi ss. 22 e 24 del vigente Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005). Ai sensi dell'art. 24 al. 1 del Regolamento citato in connessione con l'arte. 22 letto. d dello stesso regolamento, la Camera di Risoluzione delle Controversie decide le controversie relative al risarcimento di formazione tra due squadre appartenenti a diverse associazioni. 3. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che è l'organo di governo competente a pronunciarsi su questo caso sulla indennità di formazione sostenuto dalla ricorrente per la formazione e l'istruzione nel D. 4. Successivamente, la Camera ha analizzato quale edizione dello status e trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili per quanto riguarda il materiale. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 26 al. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005), nella versione riveduta secondo con la FIFA Circolare n ° 995 datata 23 settembre, 2005. Inoltre, la Camera ha osservato che il giocatore è stato registrato come un professionista il 1 ° dicembre 2005. Inoltre, la Camera ha osservato che la denuncia è stata depositata presso FIFA 23 gennaio 2006. In considerazione di quanto precede, la Camera ha concluso che gli attuali regolamenti FIFA per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005, qui di seguito: il Regolamento), è applicabile a questo caso per quanto riguarda la sostanza. 5. Una continuazione della Camera di Risoluzione delle Controversie notato che, come stabilito in s. 20 del Regolamento e l'allegato 4 del suddetto regolamento, indennità di formazione sono pagabili alla società di provenienza o di club di ex alunni, da un lato, quando un giocatore firma il suo primo contratto da professionista, e l'altro nel corso di ogni trasferimento di un professionista, le due condizioni si verificano prima della fine della stagione del suo 23 ° compleanno. Tuttavia, l'indennità di formazione è in genere dovuta per la formazione sostenute fino all'età di 21 anni (vedi art. 1 al. 1 dell 'allegato 4 del Regolamento). Pertanto, la Camera ha rilevato che in questo caso, c'è un giocatore che ha firmato un contratto di lavoro come un club di professionisti con imputato all'età di 21 anni. 6. Ai sensi dell'art. 5 al. 2 dell'allegato 4 del Regolamento, il periodo di formazione da prendere in considerazione per il calcolo della compensazione per la formazione nel corso di un successivo trasferimento di un calciatore come professionista, è il numero di anni di formazione con la società di provenienza, quindi con il richiedente. 7. Poi, la Camera ha osservato che il giocatore è stato prestato al richiedente da parte interveniente dal 1 luglio 2003 fino alla sua partenza in Y. A questo proposito, la Camera ha osservato che il prestito è soggetto alle stesse regole del trasferimento definitivo dei giocatori, comprese le disposizioni in materia di compensazione di formazione e meccanismo di solidarietà (cfr. art. Entro il 10. 1 del Regolamento). Pertanto, e in riferimento alla giurisprudenza consolidata, la Camera ha concluso che l'indennità di formazione è dovuta al club che effettivamente ha formato il giocatore in questione, anche se questo è accaduto nel corso di un prestito, e che la registrazione del giocatore (o come interveniente di "diritti" del giocatore) non ha rilevanza in questo senso. 8. Poi, la Camera di Risoluzione delle Controversie scoperto che da un lato, il ricorrente chiede il risarcimento per la formazione pari a 270.000 per le tre stagioni durante le quali, a quanto pare hanno contribuito alla formazione di D giocatore, e quella di Inoltre, la convenuta sostiene che nessun compenso è dovuto, perché in assenza di un passaporto giocatore stabilito dalla sua federazione nazionale, si era fermato con la P istruzioni per eseguire il risarcimento, e quest'ultimo e l'interveniente aveva certificato come il giocatore è stato regolarmente registrato presso l'interveniente e che l'interveniente è stata debitamente autorizzata a cedere il giocatore in questione. Inoltre, l'interveniente si era impegnato a versare alcun compenso per la formazione. Infine, la Camera ha rilevato che l'interveniente sostiene che l'attore non ha alcun diritto al risarcimento per la formazione sulla base del fatto che tale compenso non era prevista nel contratto di prestito sottoscritto con il richiedente il 3 marzo 2005 che il ricorrente non ha scuola di formazione e, infine, che il giocatore era già in nazionale prima del suo prestito al richiedente. 9. La Camera ha osservato che non è contestato da una l'attore o il convenuto o dall'interveniente, il giocatore ha firmato 28 agosto 2005 un contratto di lavoro come un calciatore non dilettante con l'imputato e che dal 2003 fino alla sua partenza in Y è stato effettivamente formato con il richiedente. 10. Poi, la Camera ha preso in considerazione la qualificazione giuridica da dare l'obiezione del convenuto, e cioè che non è responsabile per il pagamento delle indennità di formazione per i motivi di cui sopra (cfr. punto II.7). A questo proposito, la sezione di cui al principio giuridico e riconosciuto come un principio fondamentale in tutti i sistemi giuridici, in cui due parti non può disporre dei diritti di terzi. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha rilevato che la ricorrente non ha rinunciato al suo diritto alla formazione in conformità al Regolamento per il trasferimento del giocatore al convenuto ad alcun partito, né una parte contraente questo con alcun partito. Pertanto, i membri della Camera ha concluso che le ragioni invocate dalla convenuta e dei documenti presentati (il certificato del 25 agosto 2005 l'interveniente, il fax datato 26 agosto 2005 P e finanziario della Convenzione Trasferimento del 29 agosto 2005 tra la convenuta e l'interveniente) non sono una obiezione legittima di rifiutare un assegno di formazione al richiedente. Pertanto, i membri della Camera ha deciso all'unanimità di respingere l'eccezione del convenuto. 11. Nonostante la decisione presa al punto precedente, la Camera ha osservato che i derivati per quanto riguarda eventuali diritti del contratto di cessione del 29 agosto 2005, tra la convenuta e l'interveniente, o il certificato rilasciato dal interveniente a sostegno della 25 agosto 2005 parte convenuta, l'imputato potrebbe essere di andare al interveniente. 12. Poi, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha diretto la sua attenzione agli argomenti della interveniente. Per quanto riguarda l'argomento secondo cui la ricorrente non ha diritto di TFR, perché tale formazione non era prevista nel contratto di prestito sottoscritto con la ricorrente, 3 marzo 2005 e il richiedente ha nessuna formazione scolastica, la Camera ha sottolineato che questi argomenti non hanno alcuna incidenza sulla questione se il diritto al risarcimento esiste o meno. Pertanto, la Camera ha respinto tali argomenti. 13. Per quanto riguarda l'argomento del interveniente che la compensazione non è dovuta in questo caso perché il giocatore era già in nazionale prima del suo prestito al richiedente, i membri della Camera ha sottolineato che il periodo di formazione considerazione può essere ridotto solo se è ovvio che il giocatore ha completato il suo periodo di formazione prima dell'età di 21 anni (vedi art. 1 cpv. 1 dell 'allegato 4 del Regolamento). La Camera ha aggiunto che l'onere della prova spetta alla parte che domanda un diritto derivante da un fatto presunto (cfr. art. Entro il 12. 3 del Regolamento del Comitato per lo Status dei Calciatori e House Controversie Resolution). 14. A questo proposito, i membri della Camera ha osservato che l'interveniente non ha specificato il suo argomento, o ha fornito prove a sostegno. Pertanto, la Camera ha anche respinto l'argomento della interveniente. 15. Pertanto e in considerazione di tutte le considerazioni che precedono, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il richiedente ha diritto all'indennità di formazione per il trasferimento del giocatore D e il convenuto ha poi proceduto con il calcolo di tale indennità in conformità con l'arte. 5 al. 1 e 2 dell'allegato 4 del Regolamento, tenendo conto dei parametri contenuti nella Circolare FIFA n ° 959 del 16 marzo 2005. 16. Di conseguenza, e ai sensi dell'art. 5 al. 1 dello schema 4 del Regolamento, come principio generale per calcolare l'indennità di formazione a causa o l'ex (s) club (s), dovrebbe essere basata sui costi delle società di formazione nuovo se stesso aveva allenato il giocatore. A questo proposito e per chiarire l'interpretazione da dare alla disposizione di cui sopra, la Camera si è spostato al paragrafo 2 dello stesso art. 5 stabilisce che, quando la situazione coinvolge due squadre al di fuori dell'Unione europea e quando si tratta di un caso di trasferimenti successivi dei giocatori professionisti, l'indennità di formazione deve essere calcolata tenendo conto dei costi formazione del nuovo club e moltiplicando per il numero di anni di formazione con la società di provenienza, vale a dire con il richiedente. 17. Sulla base delle informazioni ricevute da P e considerando che questo è un successivo trasferimento di giocatori professionisti, il periodo di formazione da considerare comincia 17 Marzo 2003, che è cioè durante la stagione calcistica 2002/2003 di X (si veda il punto I.21 dei fatti) e termina alla fine della stagione 2004/2005 del 31 agosto 2005 X, è la stagione 18 ° anniversario del giocatore la stagione 20 ° anniversario del giocatore, vale a dire un totale di 2 ½ stagioni sportive. 18. Per quanto riguarda le indennità di formazione sostenuto dal ricorrente per il periodo dal 31 agosto 2005 fino alla fine di novembre 2005, la Camera ha deciso che non può essere considerato, in quanto, in primo luogo, quel periodo non è stata confermata da P e, dall'altro, non rientrano nel periodo di una stagione calcistica ufficialmente X. Pertanto, la Camera ha deciso di respingere la domanda in questo senso. 19. Successivamente, la Camera ha osservato che in base ai parametri contenuti nella Circolare FIFA n ° 959 del 16 marzo 2005 e la conferma del calcio nel paese Y (vedere la sezione 22 dei fatti I.) il convenuto si è classificata prima nella categoria quando il giocatore è stato registrato D con il suo affiliato. Categoria 1 della UEFA corrisponde l'importo annuo di euro 90.000. 20. In considerazione di punti precedenti, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il convenuto deve pagare il risarcimento ricorrente per la formazione del giocatore di D per un importo di EUR 225,000. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Su richiesta del club è consentito in parte. 2. L'imputato, B, è tenuto a versare all'attore la somma di EUR 225,000. 3. L'importo dovuto dovrà essere pagato dal convenuto, B, nei prossimi 30 giorni comuni alla data di notifica della presente decisione. 4. Nel caso in cui l'importo dovuto non viene pagata entro il termine, gli interessi al 5% annuo sarà applicata dal momento del termine di cui sopra. Se l'importo dovuto non viene pagata entro i termini stabiliti, il caso sarà trasmesso alla Commissione Disciplinare della FIFA, che prenderà provvedimenti disciplinari necessarie. 5. Qualsiasi altra pretesa attrice è stato respinto. 6. A si impegna a fornire il convenuto con il numero di conto bancario sul quale il club imputato deve pagare l'importo assegnato. Allo stesso modo, il richiedente si impegna a comunicare alla Camera di Risoluzione delle Controversie di ogni pagamento effettuato dalla convenuta. 7. Ai sensi dell'articolo 61, comma 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione è appellabile al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS). I reclami devono essere presentati entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle linee guida emanate dal CAS, una copia di cui si allega. Il ricorrente ha 10 giorni aggiuntivi dalla scadenza del termine di ricorso, la sua breve appello che contiene una descrizione dei fatti e delle argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (vedere la sezione 4 delle direttive). Le coordinate del CAS sono: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Telefono: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 Email: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : il segretario generale Jerome Valcke Appendice: Linee guida del CAS______________________________
F.I.F.A. - Chambre de Résolution de Litiges (2006-2007) - l’indemnité de formation – version officielle par www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges ayant siégé le 27 avril 2007, à Zurich, Suisse dans la composition suivante: Slim Aloulou (Tunisie), Président Wilfried Straub (Allemagne), membre Mario Gallavotti (Italie), membre Joaquim Evangelista (Portugal), membre Gerardo Movilla (Espagne), membre au sujet d’une plainte soumise par le club A, X ci-après, le demandeur à l’encontre du B, Y ci-après, le défendeur et le club C, X ci-après, la partie intervenante concernant l’indemnité de formation pour le joueur D. I. En fait 1. Le 23 janvier 2006, le club A du pays X, le demandeur, a saisi la FIFA pour réclamer l’indemnité de formation de la part du club B du pays Y, le défendeur, pour le joueur D né le 1 décembre 1984, suite à la signature d’un contrat nonamateur avec le défendeur le 28 août 2005. 2. Le demandeur affirme que le joueur D a été formé au sein de son club de 2003 jusqu’à la signature du contrat avec le défendeur. Le demandeur a présenté les licences du joueur datées du 10 mars 2003, 16 février 2004 et 10 mai 2005 valables un an chacune. 3. Par conséquente, le demandeur réclame EUR 225,000 pour deux saisons et demi durant lesquelles il a contribué à la formation du joueur D. 4. Par fax daté du 24 mai 2006, le défendeur a répondu avoir respecté les règlements applicables et qu’il s’est entouré de toutes les garanties quant au club pouvant prétendre à l’indemnité de formation. 5. Le défendeur a présenté une attestation datée du 25 août 2005 par laquelle le président du club C du pays X, la partie intervenante, a donné son accord sur les termes financiers du transfert du joueur et a garantit que la partie intervenante est le seul club détenteur « des droits du joueur » D et qu’il « fait son affaire de toute autre demande d’autres clubs concernant le règlement d’indemnités de formation ». 6. Le défendeur a également soumis un fax daté du 26 août 2005 que la fédération de football du pays X (P) a adressé au défendeur et dans lequel P a déclaré que le joueur était dûment enregistré auprès de la partie intervenante et que la partie intervenante était dûment habilitée à transférer le joueur et à percevoir les indemnités pour le joueur en question. P a attesté que « ledit club est à l’égard duquel lesdites indemnités de formation et de solidarité sont dues et que, en tout état de cause, le club C s’engage à régler toute indemnité de formation et de solidarité qui viendrait à être réclamée par un autre club et dont les instances jugeraient la demande recevable, B étant formellement dégagé de tout règlement de telles indemnités dès lors qu’il a conclu un accord spécifique avec C dont nous attestons la pleine et entière validité». 7. Le défendeur a envoyé une copie de la « convention financière de transfert » datée du 29 août 2005 entre le défendeur et la partie intervenante qui prévoit une indemnité de transfert de EUR 80,000 (EUR 50,000 à l’enregistrement du joueur D et EUR 30,000 dès la participation au 10e match officiel). Dans ce contrat de transfert, la partie intervenante s’est engagée « de manière ferme et irrévocable » à régler lui-même toute indemnité à tout club dont la demande serait reconnue par les instances de la FIFA notamment. 8. Le défendeur a présenté un extrait bancaire attestant le paiement de EUR 50,000 à la partie intervenante le 21 décembre 2005. Le défendeur a expliqué que l’homologation du joueur s’est faite le 1er décembre 2005 du fait de la délivrance tardive du titre de séjour du joueur par les autorités du pays Y. 9. Le 12 juillet 2006, le demandeur a expliqué que le joueur lui était prêté par la partie intervenante depuis le 1er juillet 2003. Le demandeur a présenté un contrat de prêt gracieux et « à titre précaire » signé entre la partie intervenante et le demandeur daté du 3 mars 2005. Le contrat prévoit que la partie intervenante peut « retirer son joueur à tout moment et sans condition en cas d’une sollicitation à l’étranger ». 10. Apparemment, selon les règlements de P, un joueur peut être transféré « à titre précaire » à un autre club pour une durée indéterminée impliquant que le club cédant peut récupérer le joueur prêté à sa convenance à la fin de chaque saison. Le club cédant reste « propriétaire des droits du joueur ». 11. Le demandeur maintient que le joueur était effectivement formé avec son club avant son transfert au défendeur et non avec la partie intervenante. Le demandeur a fournit une attestation de l’entente provinciale de football déclarant que le joueur D a joué au sein du demandeur de 2003 à 2005. 12. Sur demande de la FIFA, la partie intervenante a pris position et déclaré que la plainte du demandeur est infondée et abusive puisque la partie intervenante était en droit de récupérer le joueur à tout moment pour le transférer à l’étranger et que la convention de prêt ne prévoit pas d’avantage en faveur du demandeur. La partie intervenante a ajouté que le demandeur n’a pas formé le joueur étant donné que le demandeur n’a pas d’école de formation et que le joueur évoluait déjà en équipe nationale avant son prêt au demandeur. 13. Le 17 octobre 2006, le demandeur a précisé que le joueur est resté jusqu’en novembre 2005 dans son club dus aux problèmes liés à l’obtention du visa en Y et réclame de ce fait l’indemnité de formation pour deux saisons et demi. 14. Le 2 novembre 2006, P a informé qu’elle a contacté les deux clubs pour un règlement à l’amiable et a demandé à la FIFA de se dessaisir du dossier. 15. Le 13 novembre 2006, la FIFA a encouragé P à procéder en ce sens et demander aux deux clubs du pays X de l’informer sur l’issue du litige. 16. Le 14 novembre 2006, le demandeur a informé la FIFA qu’il refusait l’intervention de P, que la plainte est dirigée contre le défendeur seulement et a demandé qu’une décision soit prise sur le fond par la FIFA. 17. Le 23 février 2007, la partie intervenante a maintenu sa position. 18. Concernant les périodes d’enregistrement du joueur D, P a répondu par fax daté du 28 février 2007 que le joueur a été prêté par la partie intervenante au demandeur pour deux saisons (03/04 et 04/05), puis le prêt a été renouvelé pour la saison 05/06 jusqu’au départ du joueur en Y, soit au total du 17 mars 2003 au 31 août 2005. Pour le reste du temps, le joueur n’a évolué qu’au sein de son club d’origine, la partie intervenante, depuis son enfance. 19. Le 12 mars 2007, le défendeur a maintenu sa position. Le défendeur a ajouté qu’en l’absence d’un passeport du joueur établit par sa fédération nationale, il avait sollicité une attestation de P, attestation on ne peut plus claire et précise quant à la liquidation des indemnités de formation. Le défendeur a insisté qu’il était tenu aux instructions de P pour s’acquitter des indemnités dues, selon les modalités définies par P elle-même. Le défendeur a affirmé que ce faisant, il ne peut pas être tenu responsable et moins encore victime d’un litige propre à la P dont il n’est pas partie. 20. Par fax du 15 mars 2007, la partie intervenante a précisé que le joueur avait été enregistré au sein de son club de 1997 à 2003 et a ajouté avoir accepté le montant de EUR 80,000 comme indemnité de transfert et a espéré que la FIFA en tiendra compte pour évaluer le montant de l’indemnité de formation. 21. Le 3 avril 2007, P a informé à la FIFA que la saison footballistique au X débute le 1 novembre et se termine le 31 août. 22. Le 4 avril 2007, la fédération de football du pays Y a informé à la FIFA que son club affilié était classé dans la 1ère catégorie au moment où le joueur D a été enregistré avec son affilié. 23. Au vu des informations additionnelles, le demandeur a présenté à la FIFA un nouveau calcul de sa demande. D’après ce nouveau calcul, le demandeur réclame EUR 270,000 au total pour trois saisons durant lesquelles il a contribué à la formation du joueur D. 24. Les autres parties n’ont plus pris position dans la présente affaire. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 18 al. 2 et 3 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges. Le présent litige a été soumis à la FIFA le 23 janvier 2006. Par conséquent et en application de ce Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que le Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (édition 2005), réglementation procédurale révisée, est applicable au présent litige. 2. En relation avec la compétence de la Chambre de Résolution des Litiges, l’art. 3 al. 1 du Règlement susmentionné dispose que cette Chambre vérifie sa compétence en vertu des art. 22 à 24 de l’actuel Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005). En application de l’art. 24 al. 1 du Règlement mentionné, en relation avec l’art. 22 lit. d de ce même Règlement, la Chambre de Résolution des Litiges tranchera des litiges relatifs à l’indemnité de formation entre deux clubs appartenant à des associations différentes. 3. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu qu’elle est l’organe décisionnel compétent pour trancher sur le présent cas relatif à l’indemnité de formation réclamée par le demandeur pour la formation et l’éducation du joueur D. 4. Par la suite, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs devrait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 26 al. 1 et 2 du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005), dans sa version révisée en conformité avec la Circulaire FIFA n°995 datée du 23 septembre 2005. De plus, la Chambre a observé que le joueur a été enregistré en tant que professionnel le 1er décembre 2005. Egalement, la Chambre a pris note que la plainte a été déposée auprès de la FIFA le 23 janvier 2006. Au vu de ce qui précède, la Chambre a conclu que le Règlement FIFA actuel du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2005, ci- après: le Règlement), est applicable au présent litige quant au droit matériel. 5. A continuation, la Chambre de Résolution des Litiges a noté que, comme établi à l’art. 20 du Règlement ainsi qu’à l’annexe 4 de ce même Règlement, des indemnités de formation sont dues à l’ancien club ou aux anciens clubs, d’une part lorsqu’un joueur signe son premier contrat en tant que professionnel, et d’autre part lors de chaque transfert d’un professionnel, les deux situations intervenant avant la fin de la saison de son 23ème anniversaire. Cependant, l’indemnité de formation est, en règle générale, payable pour une formation suivie jusqu’à l’âge de 21 ans (cf. art. 1 al. 1 de l’annexe 4 du Règlement). Par conséquent, la Chambre a conclu que dans le cas présent, il s’agit d’un joueur ayant signé un contrat de travail en tant que professionnel avec le club défendeur à l’âge de 21 ans. 6. En application de l’art. 5 al. 2 de l’annexe 4 du Règlement, la période de formation à prendre en considération, en vue du calcul des indemnités de formation lors d’un transfert ultérieur d’un joueur en tant que professionnel, est le nombre d’années de formation avec l’ancien club, donc avec le demandeur. 7. Puis, la Chambre a pris note du fait que le joueur a été prêté au demandeur par la partie intervenante depuis le 1er juillet 2003 jusqu’à son départ en Y. A cet égard, la Chambre a souligné que le prêt est soumis aux mêmes règles que le transfert définitif des joueurs, y compris les dispositions sur les indemnités de formation et le mécanisme de solidarité (cf. art. 10 par. 1 du Règlement). Par conséquent et en se référant a sa jurisprudence établie, la Chambre a conclu que l’indemnité de formation est due au club qui a effectivement formé le joueur en question, même si ceci s’est passé lors d’un prêt, et que l’enregistrement du joueur (ou selon la partie intervenante des »droits » du joueur) n’a pas de relevance a cet égard. 8. Ensuite, la Chambre de Résolution des Litiges a observé que d’une part, le demandeur réclame une indemnité de formation s’élevant à EUR 270,000 pour les trois saisons durant lesquelles il a apparemment contribué à la formation du joueur D, et que d’autre part, le défendeur affirme qu’aucune indemnité n’est due puisqu’en l’absence d’un passeport du joueur établit par sa fédération nationale, il s’était tenu aux instruction de P pour s’acquitter des indemnités dues, et que cette dernière ainsi que la partie intervenante lui avaient attesté que le joueur était dûment enregistré auprès de la partie intervenante et que la partie intervenante était dûment habilitée à transférer le joueur en question. De plus, la partie intervenante s’était engagée à régler toute indemnité de formation. Finalement, la Chambre a constaté que la partie intervenante maintient que le demandeur n’a aucun droit à une indemnité de formation au motif qu’une telle indemnité n’était pas prévue dans le contrat de prêt signé avec le demandeur le 3 mars 2005, que le demandeur n’a pas d’école de formation et finalement que le joueur évoluait déjà en équipe nationale avant son prêt au demandeur. 9. La Chambre a pris note du fait qu’il n’est nullement contesté ni par le demandeur ni par le défendeur, ni par la partie intervenante, que le joueur a signé le 28 août 2005 un contrat de travail en tant que joueur non-amateur avec le défendeur et que depuis 2003 jusqu’à son départ en Y il était effectivement formé avec le demandeur. 10. Ensuite, la Chambre s’est penchée sur la qualification juridique qu’il convient de donner à l’objection du défendeur, à savoir qu’il n’est pas responsable du paiement de l’indemnité de formation pour les raisons susmentionnées (cf. point II.7). A cet égard, la Chambre s’est référée au principe légal et reconnu comme principe fondamental dans tous les systèmes juridiques, selon lequel deux parties ne peuvent pas disposer sur des droits d’une tierce partie. A cet égard, la Chambre de Résolution des Litiges a pris note du fait que le demandeur n’a pas renoncé à ses droits de formation conformément au Règlement pour le transfert du joueur au défendeur avec une quelconque partie, ni n’était partie contractante à ce sujet avec une quelconque partie. Par conséquent, les membres de la Chambre ont conclu que les raisons présentées par le défendeur ainsi que les documents soumis (l’attestation datée du 25 août 2005 de la partie intervenante, le fax daté du 26 août 2005 de P et la convention financière de transfert datée du 29 août 2005 entre le défendeur et la partie intervenante) ne constituent pas une objection légitime de refuser une indemnité de formation au demandeur. Ainsi, les membres de la Chambre ont décidé unanimement de rejeter l’objection du défendeur. 11. Nonobstant la décision établie au point antérieur, la Chambre a remarqué que concernant des possibles droits dérivés du contrat de transfert daté du 29 août 2005, conclu entre le défendeur et la partie intervenante, ou de l’attestation établie par la partie intervenante en faveur du défendeur le 25 août 2005, le défendeur pourrait se diriger à la partie intervenante. 12. Puis, la Chambre de Résolution des Litiges a dirigé son attention sur les arguments de la partie intervenante. En ce qui concerne les arguments que le demandeur n’a aucun droit à une indemnité de formation parce qu‘une telle indemnité n’était pas prévue dans le contrat de prêt signé avec le demandeur le 3 mars 2005 et que le demandeur n’a pas d’école de formation, la Chambre a souligné que ces arguments n’ont aucune influence sur la question de déterminer si un droit à une telle indemnité existe ou pas. Par conséquent, la Chambre a rejeté lesdits arguments. 13. En ce qui concerne l’argument de la partie intervenante selon lequel une indemnité ne serait pas due dans le cas présent parce que le joueur évoluait déjà en équipe nationale avant son prêt au demandeur, les membres de la Chambres ont souligné que la période de formation prise en considération peut être réduite seulement s’il est évident que le joueur a achevé sa période de formation avant l’âge de 21 ans (cf. art. 1 par. 1 de l’annexe 4 du Règlement). La Chambre a ajouté que le fardeau de la preuve incombe à la partie qui invoque un droit découlant d’un fait qu’il allègue (cf. art. 12 par. 3 du Règlement FIFA de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges). 14. A cet égard, les membres de la Chambre ont pris note que la partie intervenante n’a ni spécifié son argument, ni fourni de preuve à l’appui. Par conséquent, la Chambre a également rejeté cet argument de la partie intervenante. 15. Par conséquent et au vu de toutes les considérations qui précèdent, la Chambre de Résolution des Litiges a décidé que le demandeur a le droit à une indemnité de formation pour le transfert du joueur D au défendeur et a donc procédé au calcul de cette indemnité conformément à l’art. 5 al. 1 et 2 de l’annexe 4 du Règlement, prenant en considération les paramètres contenus dans la Circulaire FIFA n°959 du 16 mars 2005. 16. Par conséquent et en application de l’art. 5 al. 1 de l’annexe 4 du Règlement, en tant que principe général pour calculer les indemnités de formation dues à ou aux ancien(s) club(s), il convient de se baser sur les coûts de formation du nouveau club comme s’il avait lui-même formé le joueur. A cet égard et afin de clarifier l’interprétation qu’il convient de donner à la disposition susmentionnée, la Chambre s’est reportée à l‘alinéa 2 de ce même art. 5 qui établit que, lorsque cette situation concerne deux clubs en dehors de l’Union Européenne et lorsqu’il s’agit d’un cas de transfert ultérieur d’un joueur professionnel, l’indemnité de formation devra être calculée en prenant les coûts de formation du nouveau club et en les multipliant par le nombre d’années de formation avec l’ancien club, c'est-à-dire avec le demandeur. 17. En se basant sur les informations reçues de la part de P et en considérant qu’il s’agit d’un transfert ultérieur d’un joueur professionnel, la période de formation à prendre en considération débute le 17 mars 2003, c’est-à-dire pendant la saison footballistique 2002/2003 du X (cf. point I.21 des faits) et se termine à la fin de la saison 2004/2005 du X le 31 août 2005, soit de la saison du 18ème anniversaire du joueur à la saison du 20ème anniversaire du joueur, c’est-à-dire au total 2 ½ saisons footballistiques. 18. En ce qui concerne l’indemnité de formation réclamée par le demandeur pour la période allant du 31 août 2005 jusqu’à la fin de novembre 2005, la Chambre a décidé qu’elle ne peut pas être prise en considération, parce que, premièrement, ladite période n’a pas été confirmée par P et que, deuxièmement, elle ne tombait pas dans la période d’une saison footballistique officielle du X. Par conséquent, la Chambre a décidé de rejeter la demande à ce sujet. 19. Ensuite, la Chambre a pris note qu’en conformité avec les paramètres contenus dans la Circulaire FIFA n°959 du 16 mars 2005 et la confirmation de la fédération de football du pays Y (cf. point I. 22 de les faits) le défendeur était classé dans la 1ère catégorie au moment où le joueur D a été enregistré avec son affilié. La catégorie 1 de UEFA correspond au montant annuel de EUR 90,000. 20. Au vu des considérants précédents, la Chambre de Résolution des Litiges a décidé que le défendeur devait payer au demandeur une indemnité de formation pour le joueur D d’un montant de EUR 225,000. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du club A est partiellement admise. 2. Le défendeur, B, est tenu de payer au demandeur la somme de EUR 225,000. 3. La somme due doit être payée par le défendeur, B, dans les prochains 30 jours courants à compter de la date de notification de la présente décision. 4. Dans le cas où la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués, à partir du moment de l’expiration du délai susmentionné. Si la somme due n’est pas payée dans le délai imparti, le cas sera transmis à la Commission de Discipline de la FIFA, qui pourra infliger les sanctions disciplinaires nécessaires. 5. Toute autre demande du demandeur est rejetée. 6. A s’engage à communiquer au défendeur le numéro de compte bancaire auquel le club défendeur devra verser la somme allouée. De même, le demandeur s’engage à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur chaque paiement effectué par le défendeur. 7. Conformément à l’article 61, alinéa 1, des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible de recours au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). Le recours devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. Le recourant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). Les coordonnées du TAS sont les suivantes : Tribunal Arbitral du Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Téléphone : +41 21 613 50 00 Télécopie : +41 21 613 50 01 Courrier électronique : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges : Jérôme Valcke Secrétaire Général Annexe : Directives du TAS
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