F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2012-2013) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 17 agosto 2012, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Jon Newman (USA), membro Zola Percival Majavu (Sud Africa), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro sulla domanda presentata dal giocatore J, come attore contro il club A, come Resistente come in riferimento ad un contenzioso di lavoro sorto tra le parti.
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2012-2013) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 17 agosto 2012, nella seguente composizione: Geoff Thompson (Inghilterra), Presidente Rinaldo Martorelli (Brasile), membro Jon Newman (USA), membro Zola Percival Majavu (Sud Africa), membro Theodoros Giannikos (Grecia), membro sulla domanda presentata dal giocatore J, come attore contro il club A, come Resistente come in riferimento ad un contenzioso di lavoro sorto tra le parti. I. Fatti della controversia 1. Il 10 agosto 2007, il paese B giocatore, J (qui di seguito denominato il richiedente o il J giocatore), e il paese C club, (qui di seguito denominato il Resistente o il club A), ha concluso un contratto di lavoro (in prosieguo: contratto) valido da "la data in cui il [giocatore J] è registrato in [Club A]" fino al 31 maggio 2008. 2. Il contratto, nella sua arte. 3 a), a condizione che per un compenso complessivo per un importo di 15.000 euro pagabili in dieci rate uguali di euro 1.500. Il primo stipendio è dovuto il 30 agosto 2007, e la successiva l'ultimo giorno del mese consecutivo. 3. Art. 14 del contratto prevede che "il [giocatore J] si impegna a rispettare le norme, regolamenti e decreti della Federcalcio C e / o del Comitato di risoluzione delle controversie della Federcalcio C in caso di reclamo e / o di qualsiasi controversia con il [Club A] ". 4. Il 31 maggio 2010, dopo aver presumibilmente con tutti gli obblighi contrattuali, il giocatore ha presentato una denuncia prima di FIFA, sostenendo che il club A non era riuscito a pagare gli ultimi cinque rate. 5. Il richiedente ha chiesto in particolare le retribuzioni in essere per un importo complessivo di EUR 7.500 corrispondenti alle retribuzioni tra gennaio e maggio 2008. 6. Nel suo controricorso, il convenuto ha respinto la richiesta del giocatore sostenendo di aver pagato gli stipendi in pieno. Inoltre, il club A anche contestato la competenza della FIFA facendo riferimento all'art. 14 del contratto in base al quale qualsiasi controversia sorta tra le parti devono essere presentate al Comitato di risoluzione delle controversie della Federcalcio C (FAC). 7. Tuttavia, l'attore insistito sul fatto che, ai sensi dell'art. 22 e 24 del Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei calciatori, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) sarebbe l'organo competente a decidere in materia di specie, aggiungendo che l'art. 22,11 del Regolamento dell'Associazione Football C (cfr. punto I / 8. A. Sotto) sarebbe non esclude, né esclude la giurisdizione della FIFA. In questo senso, "secondo la gerarchia delle norme internazionali, la competenza del [DRC] devia le altre entità di giudizio". 8. Su richiesta della FIFA di fornire le disposizioni vigenti, nonché le norme procedurali, la Football Association C fornito una copia del "Regolamento per la registrazione e il trasferimento di calciatori" (edizione 2005, in prosieguo: il Regolamento della Federcalcio C), che è entrato in vigore il 15 giugno 2005. a) Per quanto riguarda la competenza della Dispute Resolution Committee (in prosieguo: il comitato): Ai sensi dell'art. 22,11 del Regolamento della Federcalcio C, il Comitato è competente a "giudicare e / o risolvere eventuali controversie finanziarie o di altro tipo che possono sorgere: a) tra i club e non dilettanti giocatori [...]". b) per quanto riguarda la composizione: Art. 22,1 par. 1 del Regolamento della Federcalcio stabilisce che il Comitato è composto da cinque membri (Presidente, Vice-Presidente e tre membri). Il Presidente, il Vice-Presidente e uno dei tre membri sono eletti dal Comitato Esecutivo della Federcalcio C, mentre i due restanti membri sono nominati dall'Associazione Giocatori di calcio " c) infine, per quanto riguarda la possibilità di un appello: Per quanto riguarda la possibilità di un ricorso contro una decisione presa dal Comitato, art. 22,10 stabilisce che "ogni decisione del [comitato] può essere oggetto di ricorso all'Autorità disciplinare della [Football Association C]. L'Autorità disciplina è finalmente decidere sui ricorsi di cui esso ". 9. Per quanto riguarda l'attuale versione del Regolamento della Federcalcio C, l'Associazione quest'ultimo ha informato che una nuova edizione era entrato in vigore il 1 ° aprile 2012, che si applicano alle procedure che iniziano dopo tale data. Tuttavia, in questa nuova versione vi è alcun cambiamento sostanziale rispetto all'edizione 2005. L'emendamento è stato solo per quanto riguarda l'organo di ricorso, che ora è la "Corte d'appello dell'Associazione" (cfr. art. 22,35 par. 1 della versione attuale del Regolamento dell'Associazione Calcio C). La composizione di detto organo di ricorso non è ancora previsto nel Regolamento. ***** II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (qui di seguito denominato RDC o della Camera) ha analizzato se era competente a trattare la questione in gioco. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 21 par. 1 del Regolamento che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status del Calciatore e della Camera di Risoluzione delle Controversie. La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 31 maggio 2010, in tal modo, dopo il regolamento di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la Camera ha concluso che l'edizione 2008 del Regolamento che disciplinano le procedure di Commissione per lo Status del Calciatore e della Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) (in prosieguo: le norme procedurali) è applicabile in materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 del Regolamento di procedura e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 e 2 in combinazione con art. 22 b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010, in prosieguo: il Regolamento FIFA), la Camera di Risoluzione delle Controversie decide in merito alle relative all'occupazione controversie tra un club e un giocatore che ha una dimensione internazionale. 3. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie sarebbe, in linea di principio, essere l'organo competente a decidere sul contenzioso in esame, che coinvolge un giocatore e un club per quanto riguarda gli stipendi in essere sulla base di un contratto di lavoro. 4. Tuttavia, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha contestato la competenza degli organismi che decidono FIFA sulla base della clausola 14 del contratto di lavoro in base al quale qualsiasi controversia sorta tra le parti devono essere presentate al Comitato di risoluzione delle controversie della Federcalcio C. 5. A questo proposito, la Camera ha osservato che l'attore ha respinto tale posizione e ha insistito sul fatto che la FIFA è competente a trattare la questione in esame. 6. Tenendo conto di quanto sopra, la Camera sottolineato che ai sensi dell'art. 22 lit. b) l'edizione 2010 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori è competente a trattare una materia come quella in mano, a meno che un tribunale arbitrale indipendente, garantendo un processo equo e nel rispetto del principio della pari rappresentanza di giocatori e club, è stato istituito a livello nazionale nel quadro della associazione e / o un contratto collettivo. Per quanto riguarda le norme da imporre a un tribunale arbitrale indipendente garantisca un procedimento equo, la sezione di cui alla Circolare FIFA n. Datata 20 dicembre 2005, 1010. A questo proposito, la membri della Camera complementari di cui ai principi contenuti nella Disputa FIFA Nazionale Camera di Risoluzione (NDRC) Regulations standard, che è entrato in vigore il 1 ° gennaio 2008. 7. Durante l'analisi se era competente a conoscere la materia di specie, la Camera di Risoluzione delle controversie considerate in primo luogo della massima importanza per evidenziare che le riguarda controversie presenti per l'esecuzione di un contratto di lavoro, e che è discutibile se il contratto di sua eventuale competenza clausola. 8. Detto questo, per ragioni di completezza, i membri della Camera rivolto alla clausola 14 del contratto di lavoro, in base al quale il convenuto contestata giurisdizione della FIFA. Secondo tale clausola 14, "il [attore] si impegna a rispettare le norme, regolamenti e decreti della Federcalcio C e / o del Comitato di risoluzione delle controversie della Federcalcio C in caso di reclamo e / o di ogni controversia con il tasto [Resistente] ". 9. Di conseguenza, l'art. 14 del contratto di lavoro chiaramente non si riferisce ad una camera nazionale di risoluzione delle controversie o qualsiasi organismo di arbitrato simili, nel senso dell'art. 22 lit. b) del Regolamento di cui sopra. Di conseguenza, i membri della Camera ha ritenuto che detta clausola non costituiscono piuttosto una clausola compromissoria, ma piuttosto una clausola di scelta della legge. 10. Tuttavia, i membri della Camera ha voluto sottolineare che, anche se il contratto alla base della presente controversia avrebbe incluso tale clausola compromissoria a favore della risoluzione delle controversie nazionali, l'intervistato è stato in grado di dimostrare che, di fatto, la risoluzione delle controversie Comitato della Federcalcio C soddisfa le norme procedurali minime per tribunali arbitrali indipendenti, secondo quanto previsto dall'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori, in FIFA Circolare n. 1010 come pure nella Disputa FIFA Nazionale Camera di Risoluzione (NDRC) Regulations standard. 11. A questo proposito, la Repubblica Democratica del Congo di cui al principio generale della pari rappresentanza di giocatori e di club, e ha sottolineato che questo principio è stato uno degli elementi più fondamentali da soddisfare, in modo che un cittadino camera di risoluzione delle controversie di essere riconosciuti come tale. 12. In effetti, questo presupposto non è solo previsto dal Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori, ma anche nella Circolare FIFA n. 1010 così come nell'arte. 3 par. 1 del Regolamento NDRC, che illustra il principio di cui sopra come segue: "La NDRC è composto dai seguenti membri, che hanno lo scopo di quattro anni rinnovabile mandato: a) un presidente e un vice presidente scelto da consenso dai rappresentanti del giocatore e del club [...] b) da tre a dieci rappresentanti del giocatore che sono eletti o nominati uno su proposta delle associazioni dei giocatori affiliati a FIFPro, o, in mancanza di tali associazioni esistono, sulla base di una selezione processo concordato dalla FIFA e la FIFPro, c) tra tre e dieci rappresentanti dei club [...] "A questo proposito, la circolare FIFA n.. 1010 afferma quanto segue: "Le parti devono avere pari influenza sulla nomina degli arbitri. Ciò significa ad esempio che ogni parte ha il diritto di nominare un arbitro ei due arbitri nominati nominare il presidente del tribunale arbitrale [...]. Dove arbitri devono essere selezionati da una lista predefinita, ogni gruppo di interesse rappresentato deve essere in grado di esercitare un'influenza pari sulla compilazione della lista arbitro. " 13. I membri della Camera d'accordo che il paese C "Regolamento per la registrazione e il trasferimento dei calciatori" (edizioni 2012 e 2005), in base al quale, tra l'altro, il presidente, vice-presidente e un membro sono eletti il Comitato esecutivo della Federcalcio C, e due membri sono eletti dall'Associazione Giocatori di calcio ", non soddisfano il principio della pari rappresentanza come stabilito dalla FIFA. 14. In considerazione di quanto sopra, la Camera ha stabilito che l'obiezione del convenuto nei confronti della FIFA la competenza per affrontare la questione attuale deve essere respinta, e che la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente, sulla base dell'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori, a prendere in considerazione la questione presente nel merito. 15. In seguito, la Camera ha analizzato quale edizione del Regolamento FIFA dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. In questo riguardo, di cui, da un lato, dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2010), e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata davanti alla FIFA il 31 maggio 2010. La RDC ha concluso che la versione precedente dei regolamenti; cioè l'edizione 2009 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (di seguito: Regolamento), è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 16. Successivamente, la Camera preso atto che per quanto riguarda il fatto che il contratto di lavoro alla base della controversia è stato concluso il 10 agosto 2007, e che il giocatore aveva presentato la sua richiesta il 31 maggio 2010, la Commissione dovrebbe esaminare se la presente domanda deve essere considerato come prescritto. 17. In considerazione di quanto sopra, la Camera ritenuto fondamentale sottolineare che, al fine di determinare se si sentiva il problema di specie si deve, in primo luogo, stabilire che è "l'evento che ha dato origine alla controversia", vale a dire che è il punto di partenza del periodo di tempo di due anni, come previsto ai sensi dell'art. 25 par. 5 del Regolamento. A questo proposito, la sezione di cui alla domanda del giocatore, in base al quale quest'ultima ha chiesto gli stipendi in sospeso per il periodo compreso tra gennaio e maggio 2008. 18. In considerazione di quanto precede e in conformità alla clausola 3 a) del contratto di lavoro, che prevede che gli stipendi sono dovute l'ultimo giorno del mese consecutivo, la Camera ha deciso all'unanimità che l'evento che ha dato origine alla controversia e pertanto il punto di partenza del periodo di tempo di due anni previsto ai sensi dell'art. 25 par. 5 del Regolamento in materia di stipendi da gennaio fino a maggio 2008 si è verificato il 29 febbraio, 31 marzo, 30 aprile, 31 maggio e il 30 giugno 2008. 19. Pertanto, il DRC ha dichiarato che il periodo di tempo di due anni erano trascorsi, il 29 febbraio, 31 marzo, 30 aprile, 31 maggio e il 30 giugno 2010. 20. Di conseguenza, ricordando che la presente domanda è stata presentata alla FIFA il 31 maggio 2010, i membri della Camera ha deciso che il termine di due anni erano trascorsi per gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo 2008. Pertanto, solo una parte del credito del giocatore può essere ascoltato dalla Camera di Risoluzione delle Controversie, vale a dire la domanda per gli stipendi di aprile e maggio 2010. 21. In seguito, e di entrare nel merito della questione, i membri della Camera ha ricordato che le parti avevano firmato, il 10 agosto 2007, un contratto di lavoro, in base alla quale il lavoratore ha diritto di ricevere uno stipendio mensile di 1.500 Euro. 22. La RDC poi si girò verso la denuncia del richiedente, il quale sosteneva che la società A non era riuscito a versargli l'importo di EUR 7.500 corrispondenti agli stipendi da gennaio fino a maggio 2010. 23. Successivamente, la Camera ha osservato che il Resistente, nel suo controricorso, ha sostenuto che essa aveva interamente versato gli stipendi del giocatore, senza, tuttavia, presentare prove documentali. In questo contesto, i membri della sezione di cui il principio giuridico generale dell'onere della prova contenuta nell'art. 12 par. 3 del Regolamento di procedura, in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova. 24. Pertanto, il DRC ha stabilito che il convenuto non ha provato di aver effettivamente versato al ricorrente in pieno. Di conseguenza, la Camera ha concluso che doveva respingere la posizione del Resistente. 25. Di qui, la Camera ha deciso che, in virtù del principio giuridico generale di "pacta sunt servanda", e in conformità del punto II./20. sopra, il Resistente è tenuto a pagare l'importo di euro 3.000 a all'attore, che è dovuto al giocatore quest'ultimo sulla base del contratto di lavoro stipulato tra le parti. 26. In conclusione, la Camera di Risoluzione delle Controversie riprese che la domanda è ammissibile, che è accolto in parte, obbliga il convenuto a pagare la somma di euro 3.000 a all'attore, e che eventuali ulteriori richieste presentate dal Richiedente sono respinti. ***** III. La decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La richiesta del Richiedente, J, è ricevibile. 2. La richiesta del Richiedente, J, è parzialmente accolta. 3. Il Resistente, Club A, deve pagare all'attore, J, retribuzione arretrata per un importo di 3.000 euro entro 30 giorni a partire dalla data di notifica della presente decisione. 4. Eventuali ulteriori richieste presentate dalla parte attrice, J, sono respinte. 5. Se l'importo di cui sopra non viene pagata entro il termine di cui sopra, un tasso d'interesse del 5% annuo si applica a decorrere dalla scadenza del termine fissato e la questione attuale sono presentati, su richiesta, alla commissione disciplinare della FIFA per il suo esame e una decisione formale. 6. Il Richiedente, J, è diretta ad informare il Resistente, Club A, immediatamente e direttamente il numero di conto sul quale l'rimessa deve essere effettuata e di informare la Camera di Risoluzione delle Controversie di ogni pagamento ricevuto. ***** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 67, par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato al CAS direttamente entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, una copia della quale si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, il ricorrente deve presentare una breve indicando i fatti e gli argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e il numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive ______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2012-2013) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Decision of the Decision of the Dispute Resolution Chamber Dispute Resolution Chamber Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 17 August 2012, in the following composition: Geoff Thompson (England), Chairman Rinaldo Martorelli (Brazil), member Jon Newman (USA), member Zola Percival Majavu (South Africa), member Theodoros Giannikos (Greece), member on the claim presented by the player J, as Claimant against the club A, as Respondent regarding an employment-related dispute arisen between the parties. I. Facts of the case 1. On 10 August 2007, the country B player, J (hereinafter referred to as the Claimant or the player J), and the country C club, (hereinafter referred to as the Respondent or the club A), concluded an employment contract (hereinafter: the contract) valid from “the date that the [player J] is registered to the [club A]” until 31 May 2008. 2. The contract, in its art. 3 a), provided for a total remuneration in the amount of EUR 15,000 payable in ten equal instalments of EUR 1,500. The first salary was due on 30 August 2007, and the next ones on the last day of the consecutive month. 3. Art. 14 of the contract stipulates that “the [player J] agrees to adhere to the Rules, Regulations and Bye-Laws of the Football Association C and/or of the Dispute Resolution Committee of Football Association C in case of any grievance and/or any dispute with the [club A]”. 4. On 31 May 2010, after having allegedly fulfilled all his contractual obligations, the player lodged a complaint before FIFA, claiming that the club A had failed to pay him the last five instalments. 5. The Claimant requested in particular outstanding salaries in the total amount of EUR 7,500 corresponding to the salaries between January and May 2008. 6. In its statement of defence, the Respondent rejected the player’s claim by alleging that it had paid the salaries in full. Furthermore, the club A also contested the competence of FIFA by referring to art. 14 of the contract according to which any dispute arisen between the parties shall be submitted to the Dispute Resolution Committee of the Football Association C (FAC). 7. However, the Claimant insisted that, according to art. 22 and 24 of the FIFA Regulations on the Status and Transfer of Players, the Dispute Resolution Chamber (DRC) would be the competent body to decide on the present matter, adding that art. 22.11 of the Regulations of the Football Association C (cf. point I./8. a. below) would neither exclude, nor preclude the jurisdiction of FIFA. In this sense, “according to the hierarchy of international standards, the competence of the [DRC] deviates the other entities of judgment”. 8. Upon FIFA’s request to provide the pertinent regulations as well as the procedural rules, the Football Association C provided a copy of the “Regulations for the registration and transfer of football players” (edition 2005; hereinafter: the Regulations of the Football Association C), which entered into force on 15 June 2005. a) With regard to the jurisdiction of the Dispute Resolution Committee (hereinafter: the Committee): According to art. 22.11 of the Regulations of the Football Association C, the Committee is competent to “adjudicate and/or resolve any financial or other disputes which may arise: a) between clubs and non-amateur players […]”. b) as to the composition: Art. 22.1 par. 1 of the Regulations of the Football Association establishes that the Committee consists of five members (Chairman, Vice-Chairman and three members). The Chairman, Vice-Chairman and one of the three members are elected by the Executive Committee of the Football Association C, whereas the two remaining members are nominated by the Football Players’ Association c) finally, with respect to the possibility of an appeal: Concerning the possibility of an appeal against a decision taken by the Committee, art. 22.10 stipulates that “any decision of the [Committee] may be appealed to the Disciplinary Authority of the [Football Association C]. The Disciplinary Authority shall finally decide on the appeals referred thereto”. 9. With regard to the current version of the Regulations of the Football Association C, the latter Association informed that a new edition had come into force on 1 April 2012, which shall be applicable to procedures commencing after that date. However, in this new version there is no substantial change compared to the 2005 edition. The only amendment was regarding the appeal body, which is now the “Court of Appeal of the Association” (cf. art. 22.35 par. 1 of the current version of the Regulations of the Football Association C). The composition of said appeal body is still not stipulated in the Regulations. ***** II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter referred to as the DRC or the Chamber) analysed whether it was competent to deal with the matter at stake. In this respect, the Chamber referred to art. 21 par. 1 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber. The present matter was submitted to FIFA on 31 May 2010, thus, after the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Chamber concluded that the edition 2008 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (DRC) (hereinafter: the Procedural Rules) is applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 and 2 in combination with art. 22 b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010; hereinafter: the FIFA Regulations), the Dispute Resolution Chamber shall adjudicate on employment-related disputes between a club and a player that have an international dimension. 3. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber would, in principle, be the competent body to decide on the present litigation involving a player and a club regarding outstanding salaries based on an employment contract. 4. However, the Chamber acknowledged that the Respondent contested the competence of FIFA’s deciding bodies on the basis of the clause 14 of the employment contract according to which any dispute arisen between the parties shall be submitted to the Dispute Resolution Committee of the Football Association C. 5. In this regard, the Chamber noted that the Claimant rejected such position and insisted on the fact that FIFA has jurisdiction to deal with the present matter. 6. Taking into account the above, the Chamber emphasised that in accordance with art. 22 lit. b) of the 2010 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players it is competent to deal with a matter such as the one in hand, unless an independent arbitration tribunal, guaranteeing fair proceedings and respecting the principle of equal representation of players and clubs, has been established at national level within the framework of the association and/or a collective bargaining agreement. With regard to the standards to be imposed on an independent arbitration tribunal guaranteeing fair proceedings, the Chamber referred to the FIFA Circular no. 1010 dated 20 December 2005. In this regard, the members of the Chamber further referred to the principles contained in the FIFA National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations, which came into force on 1 January 2008. 7. While analysing whether it was competent to hear the present matter, the Dispute Resolution Chamber deemed first and foremost of utmost importance to highlight that the present dispute pertains to the execution of an employment contract, and that it is questionable if the latter agreement contains any jurisdiction clause. 8. Having said this, for the sake of completeness, the members of the Chamber turned to clause 14 of the employment contract, on the basis of which the Respondent contested FIFA’s jurisdiction. According to said clause 14, “the [Claimant] agrees to adhere to the Rules, Regulations and Bye-Laws of the Football Association C and/or of the Dispute Resolution Committee of Football Association C in case of any grievance and/or any dispute with the [Respondent]”. 9. Hence, art. 14 of the employment contract clearly does not refer to a national dispute resolution chamber or any similar arbitration body in the sense of art. 22 lit. b) of the aforementioned Regulations. Therefore, the members of the Chamber deemed that said clause does rather not constitute an arbitration clause, but rather a clause concerning a choice of law. 10. However, the members of the Chamber wished to stress that, even if the contract at the basis of the present dispute would have included such arbitration clause in favour of national dispute resolution, the Respondent was unable to prove that, in fact, the Dispute Resolution Committee of the Football Association C meets the minimum procedural standards for independent arbitration tribunals as laid down in art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, in the FIFA Circular no. 1010 as well as in the FIFA National Dispute Resolution Chamber (NDRC) Standard Regulations. 11. In this respect, the DRC referred to the general principle of equal representation of players as well as of clubs, and underlined that this principle was one of the very fundamental elements to be fulfilled, in order for a national dispute resolution chamber to be recognised as such. 12. Indeed, this prerequisite is not only mentioned in the Regulations on the Status and Transfer of Players, but also in the FIFA Circular no. 1010 as well as in art. 3 par. 1 of the NDRC Regulations, which illustrates the aforementioned principle as follows: “The NDRC shall be composed of the following members, who shall serve a four-year renewable mandate: a) a chairman and a deputy chairman chosen by consensus by the player and club representatives […]; b) between three and ten player representatives who are elected or appointed either on proposal of the players’ associations affiliated to FIFPro, or, where no such associations exist, on the basis of a selection process agreed by FIFA and FIFPro; c) between three and ten club representatives […].” In this respect, the FIFA Circular no. 1010 states the following: “The parties must have equal influence over the appointment of arbitrators. This means for example that every party shall have the right to appoint an arbitrator and the two appointed arbitrators appoint the chairman of the arbitration tribunal […]. Where arbitrators are to be selected from a predetermined list, every interest group that is represented must be able to exercise equal influence over the compilation of the arbitrator list.” 13. The members of the Chamber concurred that the country C “Regulations for the registration and transfer of football players” (editions 2012 and 2005), in accordance with which, inter alia, the chairman, vice-chairman as well as one member are elected by the Executive Committee of the Football Association C, and two members are elected by the Football Players’ Association, do not meet the principle of equal representation as established by FIFA. 14. In view of all the above, the Chamber established that the Respondent’s objection towards the competence of FIFA to deal with the present matter has to be rejected, and that the Dispute Resolution Chamber is competent, on the basis of art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players, to consider the present matter as to the substance. 15. In continuation, the Chamber analysed which edition of the FIFA Regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2010), and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged in front of FIFA on 31 May 2010. The DRC concluded that the previous version of the regulations; i.e. the 2009 edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations), is applicable to the matter at hand as to the substance. 16. Subsequently, the Chamber duly noted that with regard to the fact that the employment contract at the basis of the dispute was concluded on 10 August 2007, and that the player had lodged his claim on 31 May 2010, it should examine if the present claim should be considered as time-barred. 17. In view of the above, the Chamber deemed fundamental to underline that in order to determine whether it could hear the present matter, it should, first and foremost, establish which is “the event giving rise to the dispute”, i.e. which is the starting point of the time period of two years as set out under art. 25 par. 5 of the Regulations. In this respect, the Chamber referred to the claim of the player, according to which the latter requested outstanding salaries for the period between January and May 2008. 18. On account of the foregoing and in accordance with clause 3 a) of the employment contract, which stipulates that the salaries were due on the last day of the consecutive month, the Chamber unanimously decided that the event giving rise to the dispute and hereby the starting point of the time period of two years set out under art. 25 par. 5 of the Regulations regarding the salaries from January until May 2008 occurred on 29 February, 31 March, 30 April, 31 May and 30 June 2008 respectively. 19. Therefore, the DRC held that the time period of the two years had elapsed on 29 February, 31 March, 30 April, 31 May and 30 June 2010 respectively. 20. As a consequence, recalling that the present claim was submitted to FIFA on 31 May 2010, the members of the Chamber decided that the time limit of two years had elapsed for the salaries of January, February and March 2008. Therefore, only part of the claim of the player can be heard by the Dispute Resolution Chamber, i.e. the claim for the salaries of April and May 2010. 21. In continuation, and entering into the substance of the matter, the members of the Chamber reminded that the parties had signed, on 10 August 2007, an employment contract, in accordance with which the Claimant was entitled to receive a monthly salary of EUR 1,500. 22. The DRC then turned to the complaint of the Claimant, who maintained that the club A had failed to pay him the amount of EUR 7,500 corresponding to the salaries from January until May 2010. 23. Subsequently, the Chamber noted that the Respondent, in its statement of defence, maintained that it had fully paid the player’s salaries without, however, providing any supporting documentary evidence. In this context, the members of the Chamber referred to the general legal principle of the burden of proof contained in art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof. 24. Therefore, the DRC established that the Respondent failed to prove that it had effectively paid the Claimant in full. Consequently, the Chamber concluded that it had to reject the Respondent’s position. 25. Hence, the Chamber decided that, in virtue of the general legal principle of “pacta sunt servanda”, and in accordance with point II./20. above, the Respondent is liable to pay the amount of EUR 3,000 to the Claimant, which is due to the latter player on the basis of the employment contract concluded between the parties. 26. In conclusion, the Dispute Resolution Chamber resumed that the claim is admissible, that it is partially accepted, obliging the Respondent to pay the amount of EUR 3,000 to the Claimant, and that any further requests filed by the Claimant are rejected. ***** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, J, is admissible. 2. The claim of the Claimant, J, is partially accepted. 3. The Respondent, Club A, has to pay to the Claimant, J, outstanding remuneration in the amount of EUR 3,000 within 30 days as from the date of notification of this decision. 4. Any further requests filed by the Claimant, J, are rejected. 5. If the aforementioned amount is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per annum will apply as of expiry of the fixed time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for its consideration and a formal decision. 6. The Claimant, J, is directed to inform the Respondent, Club A, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ***** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 67 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Jérôme Valcke Secretary General Encl. CAS directives
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