F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda presentata dalla X Player, come attore contro la Club Y, come convenuto in merito a una contrattuali controversia sorta tra i fatti I. parti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Philippe Piat (Francia), membro Takuya Yamazaki (Giappone), membro Mario Gallavotti (Italia), membro Todd Durbin (USA), membro sulla domanda presentata dalla X Player, come attore contro la Club Y, come convenuto in merito a una contrattuali controversia sorta tra i fatti I. parti della controversia 1. Il 21 novembre 2005, il giocatore, X (di seguito: l'attore), ha presentato una denuncia dinanzi FIFA contro il club, Y (in prosieguo: il Resistente), sostenendo che il club aveva terminato il suo "contratto di lavoro" senza giusta causa nel dicembre 2004 . 2. A questo proposito, l'attore ha affermato che, il 23 luglio 2004, aveva firmato un contratto di lavoro con la controparte attraverso la società F, a quanto pare rappresentata dal signor J., e sotto la supervisione del Football Federation N (N FF). Secondo la ricorrente, il contratto era valido dal 23 luglio 2004 al 20 luglio 2007. In questo contesto, l'attore fornito FIFA con un accordo chiamato "contrato de trabajo por deportivo obra determinada celebran que por Una Parte la empresa F. [...]; y por la otra [...] el jugador [...]", ha concluso e firmato da lui e la suddetta società, che non fa alcun riferimento al Resistente. Detto accordo prevedeva, tra l'altro, per un compenso totale di USD 347.000 in favore del giocatore per tutto il periodo di tempo dal 20 luglio 2004 fino al 20 luglio 2007 come segue: - per la prima stagione: un compenso di USD 77.000 e di una firma -sul prezzo di USD 15.000, - per la seconda stagione: un compenso di 99.000 dollari e una firma, sul prezzo di USD 15.000, - per la terza stagione: un compenso di 121.000 dollari e una firma, sul prezzo di USD 20.000. 3. L'attore ha inoltre sostenuto che il convenuto aveva risolto il contratto senza giusta causa, dopo cinque mesi nel dicembre 2004, mentre il ricorrente era presumibilmente sempre rispettato i suoi obblighi contrattuali. Inoltre, egli aveva presumibilmente ricevuto un importo di 50.000 USD fuori il compenso complessivo presunto previsto dal "contratto di lavoro". 4. In considerazione di quanto precede, l'attore ha chiesto il pagamento di un importo di USD 297.000, così come le spese legali per un importo di USD 30.000. 5. Nella sua risposta, il Resistente completamente respinto la richiesta. 6. A questo proposito, il Resistente ha riconosciuto di aver firmato un contratto di lavoro il 2 agosto 2004 valido per una stagione sportiva, vale a dire dal 1 ° agosto 2004 al 31 maggio 2005 (punto 5 del contratto, copia del quale è stata presentata dal convenuto), che era iscritta al N FF il 12 agosto 2004. 7. In base alle clausole 6 e 7 del contratto, l'attore aveva diritto a ricevere un compenso totale di 200.000. 8. Il Resistente ha inoltre aggiunto che l'attore era disposto a risolvere il rapporto contrattuale e, pertanto, essa avrebbe pagato tutti i suoi debiti nei confronti dell'attore. Come conseguenza di quanto precede, le parti della controversia aveva firmato, il 13 gennaio 2005, un accordo di risoluzione sotto il controllo della FF N. Il Resistente ha presentato un accordo senza data di terminazione che porta un N FF carta intestata e firmata da entrambe le parti, per mezzo del quale le parti hanno convenuto che il Resistente non ha avuto alcun debito nei confronti del richiedente e che, conseguentemente, che quest'ultima non aveva qualsiasi ulteriore pretesa nei confronti del convenuto. In questo contesto, il Resistente anche fornito FIFA con una copia di un documento datato 10 gennaio 2005, portando una N FF carta intestata, firmata dal Resistente Vice-Presidente e indirizzata al direttore della Prima Divisione (Divisione "A") , per mezzo del quale il Resistente apparentemente informato la Lega della cessazione del rapporto di lavoro con il Richiedente. Infine, il convenuto ha presentato una dichiarazione datata firmata dal ricorrente e apparentemente all'attenzione del corpo decidere della FF N, per mezzo del quale questi ultimi hanno riconosciuto che le parti in causa hanno raggiunto un accordo amichevole e che, di conseguenza, egli avrebbe ritirato una domanda, apparentemente in attesa di decidere prima che il corpo del FF N. 9. Nella sua replica, l'attore aderito alla sua posizione e ha ribadito di aver firmato un contratto di lavoro con la controparte attraverso la suddetta società, F, che era, a parere del ricorrente, successivamente violato dal Resistente senza giusta causa. 10. Inoltre, l'attore ha affermato di aver firmato diversi documenti in lingua spagnola, senza però capire il loro contenuto, dal momento che presumibilmente non parla spagnolo. In effetti, l'attore ha dichiarato che è stato costretto a firmare documenti in spagnolo nel momento in cui ha firmato l'accordo con F Pertanto, in considerazione del ricorrente, era vittima di una frode. Inoltre, secondo l'attore, il Resistente fatto uso di coercizione economica e costretto il giocatore a firmare documenti, dato che era presumibilmente paura di diventare disoccupati. Pertanto, il giocatore era del parere che l'accordo di terminazione, nonché la sua dichiarazione deve essere considerato come nullo e non avvenuto. A questo proposito, l'attore era ansioso di sottolineare che un documento, nel quale rinuncia ai suoi diritti - che è, secondo quest'ultimo, impossibile alla luce del principio di non-rinuncia dei diritti del lavoratore -, deve contenere l'essenziale elementi ad esso correlate, nonché una data valida. Tuttavia, secondo il ricorrente, il suddetti documenti mancavano dei presupposti di cui sopra, tra l'altro, la data della firma, nonché una descrizione delle motivazioni e dei diritti connessi e, di conseguenza, non poteva che derivare da una coercizione economica. Infine, l'attore ha insistito, ancora una volta, sul fatto che il club aveva concordato un contratto firmato tre anni attraverso il suo rappresentante, F. 11. Il 9 luglio 2008, il Resistente aderito alla sua posizione precedente, ha respinto tutte le argomentazioni del ricorrente e ha ricordato che non aveva alcuna conoscenza e nessun contatto con la società, F. 12. La FF N - senza essere stato invitato a farlo - ha inoltre informato la FIFA che la controversia di riferimento era stato risolto prima che la Commissione di Conciliazione e risoluzione delle controversie implementate all'interno del suo Federazione. La FF N ha aggiunto che l'attore aveva firmato un accordo di cessazione, per mezzo del quale ha accettato di porre fine all'intervento della Commissione di cui sopra. 13. Il 1 ° febbraio 2010, l'attore FIFA informato, senza racchiudere qualsiasi documento, che aveva concluso i contratti di lavoro seguenti: - Clube M nel mese di aprile 2005, che prevede uno "stipendio totale" del 7000, che, secondo il giocatore, giunto a terminare prematuramente "a causa di un grave pregiudizio del lavoro"; - Clube C dal luglio 2005 fino al dicembre 2005, che prevede uno "stipendio totale" del 5000; - A FC dal gennaio 2006 fino al maggio 2006, che prevede un "salario totale" del 5000; - L Clube da settembre 2006 fino al dicembre 2006, che prevede uno "stipendio totale" del 5000; - Clube R da gennaio 2007 fino al maggio 2007 che prevede un "salario totale" del 5000 e - Clube W da luglio 2007 fino a giugno 2008 che prevede un " stipendio totale "di USD 500.000. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 21 par. 1 e 2, del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 21 novembre 2005, quindi prima le regole di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la sezione di cui all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) (edizione 2005, in prosieguo: Norme procedurali) e ha concluso che l'edizione 2005 delle norme procedurali è applicabile in materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la RDC ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della vicenda attuale. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizioni 2009 e 2008), nonché dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (edizione 2005) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 21 novembre 2005. In considerazione di quanto sopra, i membri hanno concluso che il Regolamento FIFA sullo status e sul trasferimento dei giocatori, edizione 2005, (di seguito: il Regolamento) sono applicabili alla questione in mano a conoscere del merito. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della materia e, così facendo, ha esaminato la documentazione presentata dalle parti nel corso del procedimento. In tale contesto, la Camera ha preso atto che, da un lato, l'attore ha affermato di aver firmato un "contratto di lavoro", valida dal 23 luglio 2004 al 20 luglio 2007, con il Resistente tramite la società F, e sotto la supervisione del N FF. D'altra parte, il convenuto ha sostenuto che non era a conoscenza circa la suddetta società e che aveva firmato un contratto di lavoro con l'attore il 2 agosto 2004 valido dal 1 ° agosto 2004 al 31 maggio 2005 solo e prevede una remunerazione diversa. 5. Allo stesso modo, la RDC ha preso atto che il ricorrente ha sostenuto il pagamento di un importo di 297.000 USD per una presunta violazione del contratto commessa da parte del Resistente. A questo proposito, la Camera ha osservato che la richiesta si basava sul contratto presentata dalla parte attrice, che era stato concluso tra quest'ultimo e la società denominata F. 6. In tale contesto, la Camera in primo luogo sottolineato che l'accordo ha fatto alcun riferimento - né esplicito né implicito - della parte convenuta, che, di conseguenza, non può essere considerata come una parte del contratto stipulato il 23 luglio 2004 con la suddetta società. 7. In continuazione, i membri della Camera ha ricordato il principio generale dell'onere della prova previsto dall'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova, e ha sottolineato che il ricorrente non ha presentato alcuna prova convincente documentale a sostegno delle sue affermazioni, secondo cui F agiva per conto della controparte, quest'ultima essendo la controparte effettiva del contratto concluso il 23 luglio 2004. Pertanto, la Camera ha ritenuto che il Resistente non può essere considerato come un partito di detto accordo. 8. In considerazione di quanto precede, e tenendo presente l'assenza di qualsiasi coinvolgimento del Resistente nella firma del contratto detto, il DRC ha concluso che non era in grado di decidere su un ricorso presentato contro la Resistente in base all'accordo concluso tra il giocatore e la società F nel luglio 2004. Di conseguenza, per questa ragione, la pretesa del ricorrente deve essere respinta. 9. Per ragioni di completezza e con riferimento all'art. 22 del Regolamento in materia di "FIFA Competence" e l'arte. 6 par. 1 delle norme procedurali relative alle parti di un procedimento dinanzi agli organi di decidere della FIFA, la Camera era desideroso di ricordare che, come regola generale, la RDC non era competente a decidere su un ricorso presentato da un giocatore contro una società in connessione con la esecuzione e / o l'interpretazione di un accordo concluso con una società. 10. Assodato ciò, la RDC ha ricordato che, come riconosciuto dal Resistente, le parti della controversia aveva effettivamente firmato un contratto di lavoro il 2 agosto 2004 valido dal 1 ° agosto 2004 al 31 maggio 2005 e prevede un compenso complessivo di 200.000. 11. A tale proposito, la Camera ha sottolineato che l'attore non ha richiesto alcun pagamento di un indennizzo in base al contratto di lavoro ha detto. Pertanto, la RDC ha deciso all'unanimità che la presente domanda è stata respinta anche a tale riguardo. 12. Nonostante l'osservazione di cui sopra, e per amore di completezza, i membri della Camera ha continuato l'esame delle rispettive posizioni delle parti, nonché la documentazione deferito alla FIFA in relazione al contratto di lavoro a quanto pare ha firmato dalle parti della controversia sulla 2 agosto 2004. In primo luogo, la RDC ha osservato che il Resistente ha dichiarato che le parti in causa hanno concordato una risoluzione anticipata del loro rapporto contrattuale nel gennaio 2005. Per corroborare quanto precede, il Resistente fornito FIFA con i seguenti documenti: - un accordo di cessazione firmato sotto la supervisione del FF N, per mezzo del quale le parti hanno convenuto che il Resistente non ha avuto alcun debito nei confronti del richiedente e che quest'ultimo non aveva alcun diritto nei confronti del convenuto, - una dichiarazione che porta un N FF carta intestata, firmata dal Resistente Vice-Presidente e indirizzata al direttore della Prima Divisione (Divisione "A"), per mezzo del quale il Resistente apparentemente informato la Lega della cessazione del rapporto di lavoro con l'attore, - un documento non datato firmato dal richiedente, per mezzo del quale questi ultimi hanno riconosciuto che le parti in causa hanno raggiunto un accordo amichevole e che, di conseguenza, egli avrebbe ritirato una domanda, apparentemente in attesa prima che il corpo di decidere della FF N. 13. Allo stesso modo, la Camera ha preso atto delle osservazioni del richiedente in relazione a quanto sopra e ha sottolineato che quest'ultima non ha contestato di aver firmato i suddetti documenti, per mezzo del quale le parti apparentemente risolto la questione in via amichevole, senza avere alcun debito verso l'altra. Infatti, secondo l'attore, era vittima di una frode e / o coercizione economica, in quanto egli sarebbe stato costretto a firmare tali documenti senza capire il loro contenuto a causa della sua mancanza di conoscenza della lingua spagnola. 14. Alla luce di quanto sopra, la Camera ha sottolineato che una parte la firma di un documento di rilevanza giuridica, senza la conoscenza dei suoi contenuti precisi, come regola generale, lo fa sotto la propria responsabilità e deve sopportare le conseguenze. Inoltre, la Camera, in riferimento all'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, ha respinto la tesi del ricorrente che era vittima di una frode o costretti a firmare il documento di cui, in quanto tale affermazione non poteva essere corroborata da alcuna prova documentale. 15. In considerazione di quanto sopra, la Camera era ansioso di sottolineare che la questione se o meno il contratto di lavoro rilevante in questione è stato chiuso con o senza giusta causa è irrilevante nel caso di specie, poiché è evidente dalla documentazione sul file che il Richiedente documenti firmati, per mezzo del quale ha riconosciuto che non aveva nessuna pretesa nei confronti del convenuto. 16. Così, la Camera ha sottolineato che i documenti firmati dal Richiedente stabilito che l'attore aveva accettato che egli non aveva il diritto di pretendere alcun tipo di compensazione finanziaria da parte del Resistente. 17. In considerazione di quanto precede, la Camera ha dichiarato che non aveva altra alternativa che concludere che l'attore non aveva più diritto di chiedere un risarcimento ulteriore rispetto al Resistente. 18. Infine, la Camera ha ritenuto opportuno far riferimento all'art. 15 delle norme procedurali e ha ricordato che il procedimento della RDC sono gratuiti e che, di conseguenza, le spese legali non può essere assegnato in tale procedimento. 19. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha deciso che la domanda del ricorrente è stata respinta nella sua interezza. *** III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie La pretesa del ricorrente, X, viene rifiutato. *** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info @ tas-cas org. www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale chiuso: CAS direttive______________________________
F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 February 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Philippe Piat (France), member Takuya Yamazaki (Japan), member Mario Gallavotti (Italy), member Todd Durbin (USA), member on the claim presented by the player X, as Claimant against the club Y, as Respondent regarding a contractual dispute arisen between the parties I. Facts of the case 1. On 21 November 2005, the player, X (hereinafter: the Claimant), lodged a complaint before FIFA against the club, Y (hereinafter: the Respondent), claiming that the club had terminated his “employment contract” without just cause in December 2004. 2. In this respect, the Claimant claimed that, on 23 July 2004, he had signed an employment contract with the Respondent via the company F, apparently represented by Mr J, and under the supervision of the N Football Federation (N FF). According to the Claimant, the contract was valid from 23 July 2004 until 20 July 2007. In this context, the Claimant provided FIFA with an agreement called “contrato deportivo de trabajo por obra determinada que celebran por una parte la empresa F. […]; y por la otra […] el jugador [...]” concluded and signed by himself and the aforementioned company, which does not make any reference to the Respondent. The said agreement provided, inter alia, for a total remuneration of USD 347,000 in favour of the player throughout the period of time from 20 July 2004 until 20 July 2007 as follows: - for the first season: a remuneration of USD 77,000 and a signing-on fee of USD 15,000, - for the second season: a remuneration of USD 99,000 and a signing-on fee of USD 15,000, - for the third season: a remuneration of USD 121,000 and a signing-on fee of USD 20,000. 3. The Claimant further alleged that the Respondent had terminated the contract without just cause after five months in December 2004 whereas the Claimant had supposedly always complied with his contractual obligations. In addition, he had allegedly received an amount of USD 50,000 out of the total remuneration allegedly stipulated in the “employment contract”. 4. On account of the foregoing, the Claimant requested the payment of an amount of USD 297,000, as well as legal expenses in an amount of USD 30,000. 5. In its answer, the Respondent fully rejected the claim. 6. In this regard, the Respondent acknowledged having signed an employment contract on 2 August 2004 valid for one sporting season, i.e from 1 August 2004 until 31 May 2005 (clause 5 of the contract, copy of which was submitted by the Respondent), which was registered at the N FF on 12 August 2004. 7. According to clauses 6 and 7 of the contract, the Claimant was entitled to receive a total remuneration of 200,000. 8. The Respondent further added that the Claimant was willing to terminate their contractual relationship and, therefore, it had allegedly paid all its debts towards the Claimant. As a result of the foregoing, the parties to the dispute had signed, on 13 January 2005, a termination agreement under the supervision of the N FF . The Respondent submitted an undated termination agreement carrying a N FF letter-head and signed by both parties, by means of which the parties agreed that the Respondent did not have any outstanding debt towards the Claimant and that, consequently, that the latter did not have any further claim towards the Respondent. In this context, the Respondent also provided FIFA with a copy of a document dated 10 January 2005, carrying a N FF letter-head, signed by the Respondent’s Vice-President and addressed to the director of the First League (Division “A”), by means of which the Respondent apparently informed the League of the termination of the labour relationship with the Claimant. Finally, the Respondent submitted an undated declaration signed by the Claimant and apparently to the attention of the deciding body of the N FF, by means of which the latter recognised that the parties to the dispute reached an amicable settlement and that, consequently, he allegedly withdrew a claim apparently pending before the deciding body of the N FF. 9. In its replica, the Claimant adhered to his position and reiterated having signed an employment contract with the Respondent via the aforementioned company, F, which was, in the Claimant’s opinion, subsequently breached by the Respondent without just cause. 10. In addition, the Claimant claimed that he had signed several documents in Spanish without, however, understanding their contents, since he allegedly does not speak Spanish. In fact, the Claimant stated that he was forced to sign documents in Spanish at the moment he signed the agreement with F Therefore, in the Claimant’s view, he was victim of a fraud. Furthermore, according to the Claimant, the Respondent made use of economic coercion and forced the player to sign documents, since he was allegedly afraid to become unemployed. Therefore, the player was of the opinion that the termination agreement as well as his declaration should be considered as null and void. In this respect, the Claimant was eager to emphasize that a document, in which he renounces to his rights – which is, according to the latter, impossible in light of the principle of non-renunciation of the employee’s rights -, shall contain the essential elements related thereto as well as a valid date. However, according to the Claimant, the said documents lacked of the aforementioned prerequisites, inter alia, a valid date of signature as well as a description of the motives and the rights related thereto and, therefore, could only result from an economic coercion. Finally, the Claimant insisted, once again, on the fact that the club had agreed on a 3 years contract signed via its representative, F. 11. On 9 July 2008, the Respondent adhered to its previous position, rejected all the Claimant’s arguments and recalled that it had no knowledge about and no contact with the company, F. 12. The N FF – without having been invited to do so - also informed FIFA that the dispute of the reference had been resolved before the Commission of Conciliation and Resolution of Disputes implemented within its Federation. The N FF added that the Claimant had signed a termination agreement, by means of which he agreed to put an end to the intervention of the aforementioned Commission. 13. On 1 February 2010, the Claimant informed FIFA, without enclosing any document, that he had concluded the following employment contracts: - Clube M in April 2005 providing for a “total salary” of 7,000, which, according to the player, came to an end prematurely “due to a serious labour injury”; - Clube C from July 2005 until December 2005 providing for a “total salary” of 5,000; - A FC from January 2006 until May 2006 providing for a “total salary” of 5,000; - Clube L from September 2006 until December 2006 providing for a “total salary” of 5,000; - Clube R from January 2007 until May 2007 providing for a “total salary” of 5,000 and - Clube W from July 2007 until June 2008 providing for a “total salary” of USD 500,000. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, the Chamber referred to art. 21 par. 1 and 2 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008). The present matter was submitted to FIFA on 21 November 2005, thus before the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Chamber referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (DRC) (edition 2005; hereinafter: Procedural Rules) and concluded that the 2005 edition of the Procedural Rules is applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the DRC analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the present affair. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (editions 2009 and 2008) as well as to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations for the Status and Transfer of Players (edition 2005) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 21 November 2005. In view of the aforementioned, the members concluded that the FIFA Regulations for the Status and Transfer of Players, 2005 edition, (hereinafter: the Regulations) are applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter and, in doing so, examined the documentation presented by the parties throughout the proceedings. In that context, the Chamber took note that, on the one hand, the Claimant asserted having signed an “employment contract”, valid from 23 July 2004 until 20 July 2007, with the Respondent via the company F, and under the supervision of the N FF. On the other hand, the Respondent maintained that it had no knowledge about the aforementioned company and that it had signed an employment contract with the Claimant on 2 August 2004 valid from 1 August 2004 until 31 May 2005 only and providing for a different remuneration. 5. Equally, the DRC took note that the Claimant claimed the payment of an amount of USD 297,000 for an alleged breach of contract committed by the Respondent. In this respect, the Chamber remarked that the claim was based on the contract presented by the Claimant, which had been concluded between the latter and the company named F. 6. In that context, the Chamber firstly underlined that the said agreement made no reference – neither express nor implicit – of the Respondent, which, consequently, cannot be considered as a party to the contract concluded on 23 July 2004 with the aforementioned company. 7. In continuation, the members of the Chamber recalled the general principle of burden of proof stipulated in the art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof, and pointed out that the Claimant did not submit any convincing documentary evidence in support of his allegations, according to which F was acting on behalf of the Respondent, the latter being the actual counterparty of the contract concluded on 23 July 2004. Therefore, the Chamber was of the opinion that the Respondent cannot be considered as a party of the said agreement. 8. On account of the foregoing, and bearing in mind the absence of involvement whatsoever of the Respondent in the signature of the said contract, the DRC concluded that it was not in a position to decide on a claim lodged against the Respondent based on the agreement concluded between the player and the company F in July 2004. Consequently, for that reason, the claim of the Claimant has to be rejected. 9. For the sake of completeness, and referring to art. 22 of the Regulations regarding “FIFA Competence” and art. 6 par. 1 of the Procedural Rules concerning the parties to a proceeding before FIFA’s deciding bodies, the Chamber was eager to recall that, as a general rule, the DRC was not competent to decide on a claim lodged by a player against a company in connection with the execution and/or the interpretation of an agreement concluded with a company. 10. This being established, the DRC recalled that, as acknowledged by the Respondent, the parties to the dispute had indeed signed an employment contract on 2 August 2004 valid from 1 August 2004 until 31 May 2005 and providing for a total remuneration of 200,000. 11. In that regard, the Chamber highlighted that the Claimant did not request any payment of compensation based on the said employment contract. Therefore, the DRC unanimously decided that the present claim had to be rejected also in that respect. 12. Notwithstanding the aforementioned remark, and for the sake of completeness, the members of the Chamber went on examining the respective positions of the parties as well as the documentation remitted to FIFA in connection with the said employment contract apparently signed by the parties to the dispute on 2 August 2004. Firstly, the DRC observed that the Respondent held that the parties to the dispute agreed on an early termination of their contractual relationship in January 2005. To corroborate the foregoing, the Respondent provided FIFA with the following documents: - a termination agreement signed under the supervision of the N FF, by means of which the parties agreed that the Respondent did not have any outstanding debt towards the Claimant and that the latter had no claim towards the Respondent, - a declaration carrying a N FF letter-head, signed by the Respondent’s Vice-President and addressed to the director of the First League (Division “A”), by means of which the Respondent apparently informed the League of the termination of the labour relationship with the Claimant, - an undated document signed by the Claimant, by means of which the latter recognised that the parties to the dispute reached an amicable settlement and that, consequently, he allegedly withdrew a claim apparently pending before the deciding body of the N FF. 13. Equally, the Chamber took due note of the Claimant’s comments in relation to the foregoing and pointed out that the latter did not contest having signed the said documents, by means of which the parties apparently settled the matter amicably without having any debts towards each other. Indeed, according to the Claimant, he was a victim of a fraud and/or economic coercion, since he was allegedly forced to sign such documents without understanding their contents due to his lack of knowledge of the Spanish language. 14. In light of the above, the Chamber emphasised that a party signing a document of legal importance without knowledge of its precise contents, as a general rule, does so on its own responsibility and shall bear the consequences. Furthermore, the Chamber, referring to art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, rejected the Claimant’s argument that he was victim of a fraud or forced to sign the mentioned document, as such allegation could not be corroborated by any documentary evidence. 15. In view of the above, the Chamber was eager to emphasize that the question of whether or not the relevant employment contract in question was terminated with or without just cause was irrelevant in the present case, since it is obvious from the documentation on file that the Claimant signed documents, by means of which he recognised that he had no further claims towards the Respondent. 16. Thus, the Chamber stressed that the documents signed by the Claimant established that the Claimant had accepted that he was not entitled to claim any kind of financial compensation from the Respondent. 17. In view of the foregoing, the Chamber held that it had no alternative but to conclude that the Claimant had no more right to claim further compensation against the Respondent. 18. Finally, the Chamber deemed it appropriate to refer to art. 15 of the Procedural Rules and recalled that DRC proceedings are free of charge and that, consequently, no legal fees can be awarded in such a proceeding. 19. Consequently, the Dispute Resolution Chamber decided that the Claimant’s claim had to be rejected in its entirety. ****** III. Decision of the Dispute Resolution Chamber The claim of the Claimant, X, is rejected. ****** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Markus Kattner Deputy Secretary General Enclosed: CAS directives
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