F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 novembre 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Carlos Soto (Cile), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro sulla domanda presentata dalla P club, come attore nei confronti del giocatore S, come convenuto e il club F, come l’intervento di una vertenza contrattuale tra le parti I. I fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 26 novembre 2009, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Carlos Soto (Cile), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Damir Vrbanovic (Croazia), membro sulla domanda presentata dalla P club, come attore nei confronti del giocatore S, come convenuto e il club F, come l'intervento di una vertenza contrattuale tra le parti I. I fatti della controversia 1. Il 14 maggio 2007, il club, P (in prosieguo: il Richiedente), ha presentato una domanda di fronte alla FIFA contro il giocatore, S (in prosieguo: il Resistente), e ha chiesto una compensazione finanziaria da quest'ultimo per aver presumibilmente violato il rapporto contrattuale con il club senza giusta causa. 2. A questo proposito, l'attore ha sostenuto che, il 14 giugno 2005, aveva firmato con la controparte un contratto di lavoro valido per una stagione calcistica, ossia fino al 30 giugno 2006, senza sottoporre il contratto detto. L'attore ha continuato a spiegare che, alla stessa data, le parti avevano avrebbero accettato di firmare un allegato al contratto (in prosieguo: la dependance), valido per le stagioni 2005/2006 e 2006/2007, che contenevano altri termini finanziari. 3. La dependance ha stabilito che il Resistente avrebbe ricevuto l'importo totale di euro 65.000 come segue: stagione 2005/2006 5.000 euro da pagare entro il 16 giugno 2005 EUR 25.000 pagabili in dieci rate mensili a partire dal 2005/01/08 al 20/05/2006 Stagione 2006/2007 euro da pagare entro il 15 giugno 2006 EUR 30.000 pagabili in dieci rate mensili a partire dal 2006/01/08 al 30/05/2007 5.000. Inoltre, la dependance ha affermato che il convenuto avrebbe ricevuto bonus in base al successo del team, nonché due biglietti andata e ritorno per la tratta L - I - L. Inoltre, l'art. 4, prima frase, della dependance stabilito che il club dovrebbe fornire una sistemazione adeguata per il giocatore e pagare per l'affitto, mentre l'arte. 4, seconda frase, della dependance stabilito che "l'affitto dell'alloggio sono a carico del concorrente [il giocatore] (...)". 4. L'attore ha inoltre aggiunto che, alla scadenza del contratto di primo impiego, le parti della controversia stipulato un secondo contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto aggiuntivo) 11 luglio 2006, valido per una stagione sportiva, vale a dire fino al 30 giugno 2007. Il suddetto contratto aggiuntivo, rimesso alla FIFA dalla parte attrice, era previsto un compenso mensile di 500. 5. In continuazione, l'attore ha sostenuto che, il 2 dicembre 2006, il Resistente aveva lasciato la città e non era tornato da allora, né aveva risposto alle numerose chiamate funzionari del ricorrente aveva presumibilmente fatto sul suo telefono cellulare. 6. Di conseguenza, l'attore ha sostenuto dal convenuto l'importo di 15.000 euro secondo la dependance a titolo di risarcimento per violazione di contratto, vale a dire cinque rate di 3.000 euro ciascuno avrebbe dovuto per il giocatore per il periodo dal 1 ° gennaio al 30 giugno 2007, nonché come un ulteriore importo di 3.000, oltre agli interessi, di competenza del contratto aggiuntivo, vale a dire sei stipendi mensili da 500 presumibilmente a causa della Resistente per il periodo dal 1 ° gennaio al 30 giugno 2007. Inoltre, il club ha anche chiesto di sanzioni sportive da imporre al convenuto per la sua presunta violazione del contratto. 7. Nella sua risposta presentata il 20 ottobre 2008, il convenuto ha sostenuto che era stato costretto a lasciare il Richiedente, poiché i membri di quest'ultimo così come i fan aveva presumibilmente mostrato atteggiamenti razzisti verso di lui, che non poteva più tollerare. Egli ha inoltre aggiunto che non è mai stato pagato in tempo e, dopo aver lamentato al club, aveva presumibilmente stato detto che poteva lasciare il richiedente, se non piace. Così, il giocatore ha sostenuto di aver messo fine al rapporto contrattuale delle parti nel dicembre 2006. 8. Il Resistente ha inoltre spiegato che, nel mese di agosto 2007, il B Federcalcio aveva apparentemente inviato il suo Certificato di Trasferimento Internazionale (ITC) alla Football Federation H in modo per lui di essere registrato per un nuovo club. A questo proposito, il Resistente ha sottolineato, senza presentare alcuna copia di esso, che la sua ITC avrebbe dichiarato di aver correttamente adempiuto i propri obblighi verso la sua ex squadra B e la Federcalcio e che, di conseguenza, era libero di iscriversi a un'altra associazione nazionale affiliata alla FIFA. 9. Inoltre, il convenuto ha affermato che, contrariamente alla tesi del ricorrente, non aveva mai firmato la dependance e ha sostenuto che le sue firme contenute nella dependance e sul contratto aggiuntivo fornite dal ricorrente nella sua pretesa non ha prodotto risultati. In breve, ha spiegato, senza presentare alcuna prova documentale, avendo firmato solo un contratto di lavoro il 14 giugno 2005 valida fino al 30 giugno 2006 e, alla scadenza del suo primo contratto, un altro contratto valida dal 11 luglio 2006 al 30 giugno 2007. Così, il giocatore ha dichiarato che aveva firmato due contratti di lavoro successivi valido per una stagione sportiva ciascuno. Inoltre, il giocatore ha aggiunto che l'annesso non era mai stata registrata presso la Football Federation B e, quindi, che il documento ha detto non era valido. 10. Di conseguenza, il convenuto ha respinto il ricorso presentato dalla ricorrente nella sua interezza. 11. Nel secondo documento presentato datato 24 novembre 2008, l'attore ha affermato che, il 29 giugno 2005, aveva firmato con la controparte un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto), valido per due stagioni sportive, vale a dire dal 1 ° agosto 2005 al 30 giugno 2007. 12. Secondo il contratto, il Resistente era apparentemente il diritto di ricevere uno stipendio mensile di 400. 13. L'attore ha continuato a spiegare che, prima della firma del contratto, il 14 giugno 2005, le parti avevano avrebbero accettato di firmare la dependance. Successivamente, l'attore ha sostenuto che alla fine della prima stagione, il 11 luglio 2006, e al fine di rinnovare il permesso di lavoro annuale del Resistente fino alla fine della stagione 2006/2007, aveva firmato un altro contratto di lavoro con la controparte, vale a dire il contratto aggiuntivo, che presumibilmente hanno facilitato il rilascio del permesso di lavoro in questione. L'attore ha poi spiegato che questo contratto aggiuntivo non era stata ufficialmente registrata come un nuovo contratto di lavoro con la Football Federation B, ma solo servito come un documento ufficiale che garantisce che il Resistente avrebbe funzionato in B dal 11 luglio 2006 al 30 giugno 2007, vale a dire fino al termine della validità del contratto. 14. In continuazione, l'attore ha respinto l'affermazione della Resistente che non aveva mai firmato la dependance, poiché ciò significherebbe che il Resistente avrebbe solo ricevuto lo stipendio mensile previsto dal contratto e il contratto supplementare, vale a dire 400/500 presumibilmente pari a circa EUR 200 / 250, che costituirebbe una quantità troppo bassa per un giocatore della sua categoria. Inoltre, l'attore ha anche affermato di aver sempre pagato il Resistente in tempo e ha presentato al riguardo una copia del libro di cassa del richiedente, apparentemente firmata dal Resistente, in base al quale il Resistente sarebbe stata pagata regolarmente in contanti fino alla data di la sua partenza, l'ultimo pagamento per un importo di euro 1.500 più 500 essendo stato fatto apparentemente il 1 ° dicembre 2006. 15. Inoltre, l'attore ha dichiarato che era stato in nessun momento consapevoli del fatto che il Resistente era stato vittima di comportamenti razzisti, né che era insoddisfatto del Richiedente. Al contrario, e per corroborare quanto precede, l'attore ha presentato un articolo di stampa del 28 novembre 2006, in cui l'interpellato ha dichiarato, tra l'altro, che era soddisfatto del suo soggiorno al richiedente. Inoltre, l'attore ha sostenuto che non era mai stata notificata dal Resistente che aveva intenzione di recedere dal contratto e che era presumibilmente realizzato, dopo la pausa natalizia 2006 solo, che il convenuto non aveva reintegrato la squadra. Successivamente, l'attore avrebbe sentito attraverso i media, tra l'altro, attraverso due articoli di stampa del 24 e 26 gennaio 2007, che il Resistente aveva partecipato ad alcune prove per altri club senza aver ricevuto la sua espressa autorizzazione. 16. Di conseguenza, l'attore ha dichiarato che, dopo aver realizzato che il Resistente non sarebbe sicuramente tornato, non aveva altra scelta che avviare un procedimento al fine di ottenere il risarcimento in conseguenza della violazione del Resistente del contratto. Dopo aver presumibilmente informato il B Federcalcio di assenza presunta illegittima del Resistente, l'attore e la B Federcalcio aveva tentato, senza presentare alcuna prova a FIFA, per individuare il Resistente inviando diverse lettere alla Football O Federazione e l'agente del Resistente , apparentemente senza successo. 17. L'attore ha continuato a spiegare che in seguito, nel mese di agosto 2007, il B Federcalcio aveva deciso di rilasciare il CTI del Resistente a favore della Football Federation H in quanto il contratto era già scaduto il 30 giugno 2007 e dal momento che l'attore aveva già presentato un credito di fronte a FIFA il 14 maggio 2007 contro il Resistente ed è stato in attesa di ulteriori istruzioni al riguardo. 18. Infine, in considerazione di quanto sopra, l'attore aderito alla sua posizione, ma riformulato le sue pretese finanziarie e sostenuto dal convenuto il pagamento di 3.000, cioè presumibilmente pari a circa euro 1.535, più gli interessi, corrispondente alla retribuzione del Resistente ai sensi del contratto aggiuntivo per il periodo dal 1 ° gennaio 2007 fino al 30 giugno 2007, vale a dire sei stipendi mensili di 500. Inoltre, l'attore ha chiesto il pagamento di un importo di euro 18.000 corrispondente a "dodici rate in sospeso tranche" di 1.500 euro ciascuna da pagare dal 15 dicembre 2006 al 30 giugno 2007 derivanti dalla dependance, nonché un ulteriore importo di EUR 2.030 corrispondenti a il costo del noleggio che doveva presumibilmente essere pagata al convenuto dal 1 ° dicembre 2006 fino alla fine del suo contratto con il club. 19. Nelle sue osservazioni finali presentate il 9 dicembre 2008, il convenuto ha sostenuto che, poiché l'attore aveva solo deciso di agire contro di lui nel maggio 2007, ha dimostrato di aver acconsentito alla sua partenza e quindi era "più che evidente che il club Sapevo che sarei andata a causa dei problemi finanziari di stampo razzista e stavo di fronte, avevano convenuto su questa soluzione ". Inoltre, il Resistente ha cercato di sostenere che non poteva aver firmato il libro del cassiere l'attore aveva presentato, dal momento che ha sempre usato il suo nome e cognome per firmare, mentre le firme sul relativo libro assomigliano a qualcosa di simile a 'S'. 20. Inoltre, il convenuto ha sostenuto che non poteva aver firmato la dependance prima della firma del contratto stesso e ha ritenuto che non vi era alcuna necessità di un contratto aggiuntivo deve essere firmato in modo per lui per ottenere il suo permesso di lavoro dal momento che nessun permesso di soggiorno o di lavoro è stato necessario per cittadini UE in un paese dell'UE. Inoltre, il convenuto ha affermato che non vi era alcun motivo per il ricorrente di chiedere una compensazione finanziaria da quando avevano stabilito di comune accordo di interrompere il loro rapporto contrattuale. 21. Infine, la convenuta ha ribadito che le accuse e la richiesta di risarcimento presentata dal ricorrente deve essere interamente respinto. 22. Il 15 maggio 2009, l'attore ha presentato i contratti originali e la dependance originale così come libro del cassiere originale. 23. Il Resistente ha inoltre presentato una copia del suo nuovo contratto di lavoro che aveva firmato il 24 luglio 2007 con il club H, F (in prosieguo: il Partito Intervenire), valido dal 24 luglio 2007 fino al 30 giugno 2009. 24. Ai sensi dell'art. 3 del contratto di lavoro ha detto, lo stipendio mensile del convenuto ammontava a EUR 735. Il Resistente è stato anche il diritto di ricevere un bonus di Natale, pari a uno stipendio mensile, così come una Pasqua e un bonus vacanza, pari alla metà di uno stipendio mensile ciascuno. Art. 5 del contratto prevedeva il pagamento del canone di affitto mensile per un importo di 300 euro e il pagamento delle retribuzioni variabili. Inoltre, l'art. 6 lit. B) del contratto prevede che il convenuto avrebbe ricevuto l'importo totale di euro 98.700 pagabili in 19 rate tra il 30 agosto 2007 e il 30 marzo 2009. 25. Il 29 ottobre 2009, su richiesta della FIFA, la parte interveniente ha affermato che non aveva alcun legame con la controversia pendente tra il convenuto e l'attore, e che non era mai stata informata di una controversia del genere. 26. A questo proposito, la parte interveniente ha confermato che il contratto era concluso con il Resistente per un periodo di due anni è scaduto il 30 giugno 2009. Inoltre, la parte interveniente ha dichiarato che il Resistente era stato suggerito dal suo agente in luglio-agosto 2007, e che l'agente del Resistente avrebbe sostenuto che quest'ultimo non era vincolato da alcun rapporto contrattuale. Il Partito Intervenire inoltre spiegato che, dopo la firma del relativo contratto, l'ITC in questione è stato regolarmente rilasciato dalla Football Federation B a favore della Football Federation H. Pertanto, secondo l'interveniente, il fatto che il ricorrente non ha contestato l'emissione del relativo ITC dimostra che il convenuto non era vincolato da un contratto e che il Partito Intervenire non avrebbe potuto essere a conoscenza di eventuali controversie tra l'attore e Resistente. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se era competente a trattare il caso a portata di mano. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 21 par. 1 e 2, del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008). La questione attuale è stato presentato alla FIFA il 14 maggio 2007, quindi prima le regole di cui sopra è entrato in vigore il 1 ° luglio 2008. Pertanto, la sezione di cui all'art. 18 par. 2 e 3 del regolamento che disciplinano le procedure della Commissione per lo Status dei Calciatori e la Camera di Risoluzione delle Controversie (DRC) (in prosieguo: Regole procedurali; edizione 2005) e ha concluso che l'edizione 2005 delle norme procedurali è applicabile in materia a portata di mano. 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008), la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un club di B, un giocatore O e un club H. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei giocatori dovrebbero essere applicabili a conoscere del merito della questione. A questo proposito, la sezione di cui, da un lato, all'arte. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2008) e, dall'altro, al fatto che la presente domanda è stata presentata il 14 maggio 2007 e che i contratti di lavoro e relativi annessi sono stati firmati il 29 e 14 giugno 2005, nonché 11 luglio 2006, rispettivamente. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso che la versione 2005 del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) è applicabile in materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. 5. In tal modo, la Camera da un lato ha riconosciuto che l'attore ha affermato che, il 29 giugno 2005, aveva firmato con la controparte del contratto valido per due stagioni sportive, vale a dire dal 1 ° agosto 2005 al 30 giugno 2007 e che, prima della firma del il contratto, il 14 giugno 2005, le parti avevano avrebbero accettato di firmare la dependance. Successivamente, l'attore ha sostenuto che alla fine della prima stagione, 11 luglio 2006, aveva firmato con la controparte del contratto aggiuntivo, valido a partire dall'11 luglio 2006 al 30 giugno 2007, con lo scopo apparente unica per facilitare l'emissione di del Resistente permesso di lavoro. 6. In questo contesto, la Camera ha riconosciuto che il Resistente ha affermato che non aveva mai firmato la dependance e ha sostenuto che le sue firme contenute nella dependance e sul contratto aggiuntivo fornite dal ricorrente nella sua pretesa diversa. In altre parole, il giocatore ha dichiarato che aveva firmato due contratti di lavoro successivi, il 14 giugno 2005 e 11 luglio 2006, valido per una stagione sportiva ciascuno. 7. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha ritenuto opportuno ribadire che, come regola generale, non è competente a decidere su questioni di diritto penale, come presumibilmente falsificati e falsificato la firma o documento, ma che tali questioni rientrano nella giurisdizione delle autorità nazionali competenti l'autorità penale. 8. In continuazione, la Camera ha dichiarato che tutta la documentazione sgravato è considerato con la massima discrezione libero (cf. art. 12 par. 6 delle norme procedurali) e quindi focalizzato la propria attenzione sul contratto, la dependance e il contratto aggiuntivo contenente la firma del Resistente. In questo contesto, la Camera ha sottolineato e ha ricordato che aveva a sua disposizione i contratti di lavoro originali - e non solo semplici copie inviate tramite telefax. 9. Dopo un'attenta analisi dei documenti di cui sopra, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie notato che la firma del Resistente appare nel contratto era di una complessità estrema e di una lunghezza significativa contenente i nomi e il cognome di quest'ultimo, vale a dire quattro nomi. A questo proposito, la Camera era ansioso di sottolineare che il Resistente ha confermato, il 9 dicembre 2008, che la sua firma al solito conteneva il suo nome completo. La Camera ha continuato l'esame della firma del Resistente sul dependance e ha concluso che la firma del Resistente era simile nel contratto e nella dependance. 10. Per quanto riguarda il contratto aggiuntivo sottoscritto in data 11 luglio 2006 dal richiedente e il convenuto, la Camera ha ritenuto che la firma del Resistente nel contratto aggiuntivo sembra differire da quelli contenuti nei due altri accordi di lavoro. Per ragioni di completezza e nonostante quanto sopra, la Camera ha ricordato che, secondo la ricorrente, il detto contratto aggiuntivo è stato firmato solo per facilitare il rinnovo del permesso di lavoro annuale del Resistente fino alla fine della stagione 2006/2007 e non aveva stato registrato presso il B Football Federation. A questo proposito, la Camera illuminato il fatto che il contratto ha avuto un periodo di validità di due anni, mentre il contratto aggiuntivo è valida solo dal 11 luglio 2006 al 30 giugno 2007, vale a dire il secondo anno di validità del contratto. Inoltre, i membri della Camera ha osservato che la sostanza di entrambi i contratti erano quasi del tutto identico con la differenza unica leggera che il contratto aggiuntivo previsto un compenso mensile di 500 invece di uno stipendio mensile di 400 previsto dal contratto. 11. In considerazione di quanto sopra, e tenendo presente che il contratto aggiuntivo conteneva una firma diversa dalla firma del Resistente contenute nei documenti contrattuali, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ritenuto che non aveva alcun motivo di discostarsi dalle accuse del ricorrente e ha dichiarato che il contratto aggiuntivo era stato effettivamente concluso per facilitare il rilascio del permesso di lavoro del Resistente l'unico e che le parti non abbiano intenzione di fare uso del contratto aggiuntivo per governare il loro rapporto contrattuale. 12. Così, la Camera ha concluso che, dal momento che le firme sul contratto e la dependance sembrano essere simili e quanto i due documenti coperti tutti i essentiali negotii di un rapporto di lavoro - tenendo conto che la dependance coperto la maggior parte degli aspetti finanziari tra l' parti del contratto, come ad esempio la parte più importante della retribuzione del Resistente - e ha fornito per lo stesso periodo di validità del contratto e la dependance era stato validamente concluso e sono stati intesi a governare il rapporto contrattuale tra l'attore e il convenuto valida dal 1 Agosto 2005 fino al 30 giugno 2007. 13. Avendo stabilito che il rapporto di lavoro tra l'attore e il convenuto è stato validamente disciplinata dal contratto e la dependance in esclusiva, la Camera ha rivolto la sua attenzione alle accuse del Resistente in merito alla cessazione del rapporto di lavoro. 14. A questo proposito, la Camera ha preso atto che il Resistente ha ammesso di aver lasciato l'attore nel dicembre 2006. Per giustificare la sua partenza, la Camera ha osservato che il convenuto ha dedotto argomenti diversi, per mezzo del quale egli asseriva che era stato costretto a lasciare il richiedente dal momento che alcuni dei suoi membri, come pure alcuni dei tifosi aveva presumibilmente mostrato atteggiamenti razzisti verso di lui , che non poteva più tollerare. Ha anche aggiunto che non era mai stato pagato in tempo e quando lui si era lamentato di questo all'attore, aveva presumibilmente stato detto che poteva andarsene, se voleva farlo. Inoltre, la Camera ha osservato che il Resistente sembrava sostenere che il richiedente è stato, da un lato, consapevole della sua probabile partenza a causa degli elementi precedenti e, dall'altro, che il richiedente acconsentito alla risoluzione anticipata dei contratti. 15. A tal proposito, i membri della Camera ha osservato che il ricorrente con veemenza contestato il fatto che il richiedente potrebbe hanno acconsentito alla partenza del Resistente nel dicembre 2006 durante l'intera procedura, e che il Resistente non ha presentato prove documentali a sostegno di queste accuse , come la corrispondenza indirizzata al richiedente, in cui egli illuminato il suo presunto comportamento illecito e ha avvertito che delle conseguenze che possono derivarne, o di una notifica scritta di risoluzione anticipata del contratto. Al contrario, i membri della Camera ha evidenziato il fatto che l'attore deferito alla FIFA un articolo di stampa del 28 novembre 2006, in cui il Resistente ha espresso la sua soddisfazione di giocare per l'attore. 16. Inoltre, la Camera ha sottolineato che il convenuto non aveva né FIFA contattato prima dell'inizio della presente controversia né aveva presentato una domanda riconvenzionale nei confronti del richiedente, una volta che la controversia in esame erano stati avviati, al fine di richiedere il pagamento dei salari presumibilmente in sospeso. 17. In questo contesto, i membri della Camera ha ritenuto opportuno ricordare il principio generale dell'onere della prova previsto dall'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, in base al quale una parte la rivendicazione del diritto sulla base di un fatto presunto recano l'onere della prova, e ha sottolineato che il convenuto non aveva fornito FIFA con qualsiasi prova documentale sostanziali che stabilisce che egli è stato effettivamente costretto a lasciare il Richiedente. 18. Pertanto, e tenendo conto, tra l'altro, che il Resistente dichiarato di aver lasciato il club nel dicembre 2006 e che non poteva dimostrare che l'attore ha accettato di risolvere il rapporto contrattuale o prematuramente che aveva una giusta causa per risolvere i contratti, le Camera non ha avuto altra alternativa che concludere che, non restituendo all'attore e non fornendo alcun motivo valido per giustificare il suo comportamento, il Resistente aveva violato il contratto e la dependance concluso con l'attore senza giusta causa nel dicembre 2006. 19. A questo proposito, i membri della sezione di cui al punto 7. della sezione "Definizioni" del Regolamento, che prevede, tra l'altro, che il periodo protetto durerà "per tre stagioni intere o di tre anni, quello che viene prima, dopo l'entrata in vigore di un contratto, in cui è concluso tale contratto preliminare al 28 ° compleanno del professionista ". A questo proposito, la Camera ha preso atto che la violazione del contratto avvenuta nel dicembre 2006, cioè quando il convenuto non ha restituito al Richiedente, alla fine delle vacanze di Natale. Pertanto, la Camera ha concluso che la violazione era avvenuta circa un anno e 5 mesi dopo l'entrata in vigore dei contratti, quindi, in ogni caso, entro il periodo protetto. 20. Aver dichiarato quanto sopra, la Camera ha rivolto la sua attenzione alla questione delle conseguenze di tale violazione del contratto durante il periodo protetto commesso dalla Resistente. 21. In tal modo, la Camera di Risoluzione delle Controversie in primo luogo ha stabilito che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, il convenuto è tenuto a risarcire all'attore. 22. Prima di procedere al calcolo dell'importo del risarcimento, la Camera pone l'accento sulla preminenza del principio del mantenimento della stabilità contrattuale, che rappresenta la spina dorsale di un accordo tra FIFA / UEFA e la Commissione europea hanno firmato nel marzo 2001. Questo accordo e le sue colonne rappresentano il nucleo delle edizioni 2001 e 2005, nonché della versione 2008 e 2009, del Regolamento, che tutte le parti interessate - tra cui giocatore e rappresentanti dei club - concordati nel 2001. 23. Soprattutto, la Camera era ansioso di sottolineare che le misure previste dai regolamenti in materia, in particolare il risarcimento per violazione di contratto senza giusta causa, fungere da deterrente per scoraggiare la risoluzione anticipata dei contratti di lavoro da una delle parti contrattuali e che un mancanza di una risposta ferma da parte delle autorità competenti che decidono rappresenterebbe un esempio inappropriato nei confronti di tutti gli stakeholder di calcio. 24. A questo proposito, accordare un risarcimento in favore del danneggiato (sia il giocatore o il club, come il caso) ha dimostrato di essere un mezzo efficace e ha sempre trovato una diffusa accettazione in quanto essa garantisce che il principio fondamentale del rispetto dei contratti sia debitamente curato. 25. Soprattutto, è stato sottolineato che i criteri di cui all'articolo 17 del Regolamento sono applicate con il principio di reciprocità per i club ei giocatori, il che significa che entrambi i club e professionisti che si vedono di aver commesso una violazione del contratto senza giusta causa sarà in tutte le casi soggetti a pagare un risarcimento e, in determinate circostanze, anche sotto pena di sanzioni sportive. 26. Dopo aver dichiarato quanto sopra, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo di risarcimento per rottura del contratto nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento è calcolato in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni, nonché gli onorari e le spese pagate o sostenuti dal club P rovenienza (ammortizzati lungo la durata del contratto) e se la violazione contrattuale rientra nel periodo protetto. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che l'elenco di criteri oggettivi, non è esaustiva e che l'ampia portata dei criteri indicati tende a garantire che una quantità giusto ed equo indennizzo sarà affidato alla parte lesa. 27. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro rilevante tra il Resistente e il Ricorrente contiene una disposizione con la quale le parti avevano concordato in anticipo una somma di risarcimento per violazione di contratto . Dopo un esame attento del contratto, i membri della Camera si assicura che questo non era il caso in questione in gioco. 28. Nonostante quanto sopra, i membri della Camera ha preso atto che il richiedente pretendeva il pagamento di 3.000, più gli interessi, corrispondente alla retribuzione del Resistente ai sensi del contratto supplementare per il periodo dal 1 ° gennaio 2007 fino al 30 giugno 2007, ovvero sei stipendi mensili di 500, il pagamento di 18.000 euro corrispondente a "" dodici rate in sospeso tranche "di 1.500 euro ciascuna da pagare dal 15 dicembre 2006 al 30 giugno 2007 derivanti dalla dependance, nonché un ulteriore importo di euro 2.030 corrispondente al costo del noleggio che doveva da pagare al convenuto dal 1 ° dicembre 2006 fino alla fine del suo contratto con il club. 29. In altre parole, la Camera ha sottolineato che il ricorrente chiedeva il pagamento del valore residuo del contratto aggiuntivo e la dependance, vale a dire la remunerazione ed altri benefici dovuti al Resistente in base ai contratti firmati da e tra l'attore e il convenuto. Di conseguenza, la sezione concluso che, sebbene la compensazione è, come regola generale, calcolato tenendo conto, tra l'altro, il criterio stabilito in arte. 17 del Regolamento, che ha dovuto valutare, nella fattispecie, il risarcimento dovuto in conseguenza della violazione del contratto commessa da parte del Resistente, tenendo conto di tale valore residuo dei contratti pertinenti solo. Su un lato nota, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie ha ricordato che, conformemente ai principi generali del procedimento così come la sua consolidata giurisprudenza, potrebbe, in ogni caso, non rendono le decisioni ultra o extra petita. 30. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha ribadito che il rapporto di lavoro tra l'attore e il convenuto è stato disciplinato dal contratto e la dependance in esclusiva e, di conseguenza, che il valore residuo pertinenti dovuto essere calcolato sulla base di questi due accordi. Così, la Camera ha stabilito che, da un lato, il contratto, firmato nel giugno 2005, era stato impostato per scadere nel giugno 2007 e prevedeva uno stipendio mensile di 400, e che, d'altra parte, la dependance previsto per la pagamento di una rata mensile di 3.000 euro da pagare fino al 30 maggio 2007. 31. Pertanto, e tenendo conto che la violazione del contratto e dependance commessi dal convenuto si è verificato nel dicembre 2006, la Camera ha ritenuto che il valore residuo del contratto è pari a 2.800 e il valore residuo della dependance a EUR 18.000. 32. Inoltre, la Camera ha riconosciuto che l'attore ha chiesto il pagamento di un importo di euro 2.030 relativa ai costi di affitto che dovevano presumibilmente essere pagata al convenuto. 33. A questo proposito, la Camera ha osservato che la dependance di una disposizione, che stabiliva che il club dovrebbe fornire una sistemazione adeguata per il giocatore e pagare per l'affitto e anche che "l'affitto di presentazione sono a carico del concorrente [l' giocatore] (...) ". Alla luce di questa disposizione poco chiaro e impreciso, la Camera di Risoluzione delle Controversie ritenuto che non era in grado di stabilire senza dubbio che il ricorrente aveva l'obbligo contrattuale di pagare l'affitto del Resistente durante il corso del contratto. Di conseguenza, la Camera ha deciso che l'importo di EUR 2.030 rivendicato dal Richiedente non poteva essere preso in considerazione nel calcolo della compensazione dovuta a quest'ultimo. 34. In sintesi, la Camera ha concluso che l'indennizzo per violazione del contratto senza giusta causa a carico del Resistente agli importi ricorrente di oltre 2.800 EUR 18.000. 35. In continuazione, la Camera concentrata sulle ulteriori conseguenze della violazione del contratto in questione e, a tale proposito, ha affrontato la questione delle sanzioni sportive da imporre al convenuto ai sensi dell'art. 17 par. 3 del Regolamento. La disposizione citata prevede che, oltre all'obbligo di corrispondere un'indennità, sanzioni sportive deve essere imposto su qualsiasi giocatore risulta essere in violazione del contratto durante il periodo protetto. 36. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie ricordato che, come stabilito al punto II./19. sopra, la violazione del contratto da parte del Resistente era avvenuto durante il periodo protetto. Di conseguenza, la Camera ha deciso che, in virtù dell'art. 17 par. 3 del Regolamento, il convenuto doveva essere sanzionato con una restrizione di quattro mesi sulla sua idoneità a partecipare a qualsiasi partita di calcio ufficiale. La sanzione avrà effetto a partire dall'inizio della prossima stagione del club del Resistente a seguito della notifica della presente decisione. 37. Inoltre, e per quanto riguarda la responsabilità solidale del Partito Intervenire per il pagamento del risarcimento per la violazione del contratto, la sezione di cui all'art. 17 par. 2 del Regolamento, secondo cui il professionista e il suo nuovo club deve essere solido al risarcimento, e ha ricordato che la responsabilità solidale del nuovo club è indipendente da qualsiasi incitamento ad una violazione del contratto da parte di quest'ultimo. 38. A questo proposito, e tenendo conto che la violazione pertinente contratto da parte del convenuto è avvenuta nel dicembre 2006 e che il convenuto ha concluso un contratto di lavoro con il Partito Intervenire nel luglio 2007, senza aver immesso in un altro rapporto contrattuale nel frattempo, la Camera ha concluso che del nuovo club del giocatore, nel senso della disposizione citata è stata la interveniente. Di conseguenza, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha deciso che il partito Intervenire è responsabile in solido al risarcimento all'attore. 39. In conclusione, la Camera di Risoluzione delle Controversie deciso che il Resistente deve pagare 2.800 euro e 18.000, maggiorato del 5% di interesse, al richiedente a titolo di risarcimento per la violazione del contratto di lavoro senza giusta causa durante il periodo protetto. A questo proposito, la Camera di Risoluzione delle Controversie inoltre stabilito che il Partito Intervenire è responsabile in solido per il pagamento del suddetto importo del risarcimento all'attore. 40. Inoltre, la Camera ha deciso che il convenuto deve essere sanzionato con una restrizione di quattro mesi sulla sua idoneità a partecipare a partite di calcio ufficiali, con effetto a partire dall'inizio della prossima stagione del nuovo club del giocatore a seguito della notifica della presente decisione. 41. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, P, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, S, deve pagare all'attore, P, gli importi di 2.800 euro e 18.000 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Il Partito Intervenire, F, è responsabile in solido per il pagamento della compensazione di cui sopra. 4. Se l'importo di cui sopra non viene pagata entro il termine suddetto, un tasso di interesse del 5% all'anno vigore al momento della scadenza del termine stabilito e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e una formale decisione. 5. Il Richiedente, P, è diretta ad informare la controparte, S, e il Partito Intervenire, F, immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. 6. Una limitazione di quattro mesi sulla sua idoneità a giocare in partite ufficiali è imposto al convenuto, S. Tale sanzione avrà effetto a partire dall'inizio della prossima stagione del nuovo club del Resistente a seguito della notifica della presente decisione. 7. Eventuali ulteriori richieste presentate dalla parte attrice, P, sono respinte. Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie Jérôme Valcke Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 26 November 2009, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Michele Colucci (Italy), member Carlos Soto (Chile), member Ivan Gazidis (England), member Damir Vrbanovic (Croatia), member on the claim presented by the club P, as Claimant against the player S, as Respondent and the club F, as Intervening Party regarding a contractual dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 14 May 2007, the club, P (hereinafter: the Claimant), lodged a claim in front of FIFA against the player, S (hereinafter: the Respondent), and requested financial compensation from the latter for having allegedly breached the contractual relationship with the club without just cause. 2. In this respect, the Claimant alleged that, on 14 June 2005, it had signed with the Respondent an employment contract valid for one football season, i.e. until 30 June 2006, without submitting the said contract. The Claimant went on to explain that, on the same date, the parties had allegedly agreed to sign an annexe to the contract (hereinafter: the annexe), valid for the seasons 2005/2006 and 2006/2007, which contained additional financial terms. 3. The annexe stipulated that the Respondent would receive the total amount of EUR 65,000 as follows: Season 2005/2006 EUR 5,000 payable by 16 June 2005 EUR 25,000 payable in ten equal monthly instalments starting from 01/08/2005 to 20/05/2006 Season 2006/2007 EUR 5,000 payable by 15 June 2006 EUR 30,000 payable in ten equal monthly instalments starting from 01/08/2006 to 30/05/2007. In addition, the annexe stated that the Respondent would receive bonuses according to the success of the team as well as two return flight tickets for the route L - I - L. Furthermore, art. 4 first sentence of the annexe stipulated that the club should provide an appropriate accommodation for the player and pay for the rent, whereas art. 4 second sentence of the annexe stipulated that “the rental of the lodging shall be paid by the competitor [the player] (…)”. 4. The Claimant further added that, upon expiry of the first employment contract, the parties to the dispute concluded a second employment contract (hereinafter: the additional contract) on 11 July 2006 valid for one sporting season, i.e. until 30 June 2007. The said additional contract, remitted to FIFA by the Claimant, provided for a monthly salary of 500. 5. In continuation, the Claimant alleged that, on 2 December 2006, the Respondent had left the town and had not come back ever since, nor had he responded to the numerous calls the Claimant’s officials had allegedly made on his mobile phone. 6. Consequently, the Claimant claimed from the Respondent the amount of EUR 15,000 in accordance with the annexe as compensation for breach of contract, i.e. five instalments of EUR 3,000 each allegedly due to the player for the period from 1 January until 30 June 2007, as well as a further amount of 3,000, plus interests, pertaining to the additional contract, i.e. six monthly salaries of 500 allegedly due to the Respondent for the period from 1 January until 30 June 2007. In addition, the club also asked for sporting sanctions to be imposed on the Respondent for his alleged breach of contract. 7. In his response submitted on 20 October 2008, the Respondent claimed that he had been forced to leave the Claimant, since members of the latter as well as fans had allegedly shown racist attitudes towards him, which he could no longer tolerate. He further added that he was never paid on time and when he had complained about this to the club, he had allegedly been told that he could leave the Claimant, if he did not like it. Thus, the player alleged having put an end to the parties’ contractual relationship in December 2006. 8. The Respondent further explained that, in August 2007, the B Football Federation had apparently sent his International Transfer Certificate (ITC) to the H Football Federation in order for him to be registered for a new club. In this regard, the Respondent stressed, without submitting any copy of it, that his ITC allegedly stated that he had duly fulfilled his obligations towards his former club and the B Football Federation and that, consequently, he was free to register for another national association affiliated to FIFA. 9. Furthermore, the Respondent asserted that, contrarily to the Claimant’s allegation, he had never signed the annexe and argued that his signatures contained on the annexe and on the additional contract provided by the Claimant in its claim did not match. In short, he explained, without submitting any documentary evidence, having only signed an employment contract on 14 June 2005 valid until 30 June 2006 and, upon expiry of his first contract, another contract valid from 11 July 2006 until 30 June 2007. Thus, the player held that he had signed two successive employment contracts valid for one sporting season each. Furthermore, the player added that the annexe had never been registered at the B Football Federation and, therefore, that the said document was not valid. 10. Consequently, the Respondent rejected the claim lodged by the Claimant in its entirety. 11. In its second submission dated 24 November 2008, the Claimant asserted that, on 29 June 2005, it had signed with the Respondent an employment contract (hereinafter: the contract) valid for two football seasons, i.e. from 1 August 2005 until 30 June 2007. 12. According to the contract, the Respondent was apparently entitled to receive a monthly salary of 400. 13. The Claimant went on to explain that, prior to the signing of the contract, on 14 June 2005, the parties had allegedly agreed to sign the annexe. Subsequently, the Claimant argued that at the end of the first season, on 11 July 2006, and in order to renew the Respondent’s annual work permit until the end of the season 2006/2007, it had signed another employment contract with the Respondent, i.e. the additional contract, which would allegedly have eased the issuance of the relevant work permit. The Claimant went on to explain that this additional contract had not officially been registered as a new labour contract with the B Football Federation but only served as an official document guaranteeing that the Respondent would work in B from 11 July 2006 until 30 June 2007, i.e. until the end of the validity of the contract. 14. In continuation, the Claimant rejected the Respondent’s allegation that he had never signed the annexe, since this would mean that the Respondent would only have received the monthly salary stipulated in the contract and the additional contract, i.e. 400/500 allegedly equalling to approximately EUR 200/250, which would constitute an amount simply too low for a player of his category. Furthermore, the Claimant also affirmed that it had always paid the Respondent on time and submitted in this respect a copy of the Claimant’s cashier’s book, apparently signed by the Respondent, according to which the Respondent would have been paid regularly in cash until the date of his departure, the last payment in the amount of EUR 1,500 plus 500 having been apparently made on 1 December 2006. 15. In addition, the Claimant stated that it had been at no point aware that the Respondent had been the victim of racist behaviour nor that he was unsatisfied with the Claimant. On the contrary, and to corroborate the foregoing, the Claimant submitted a press article dated 28 November 2006, in which the Respondent stated, inter alia, that he was satisfied with his stay at the Claimant. Furthermore, the Claimant claimed that it had never been notified by the Respondent that he intended to terminate his contract and that it had allegedly realised, after the Christmas break 2006 only, that the Respondent had not reintegrated the team. Subsequently, the Claimant allegedly heard through the media, inter alia, via two press articles dated 24 and 26 January 2007, that the Respondent had participated in some trials for other clubs without having received its expressed authorisation. 16. Consequently, the Claimant held that, after realising that the Respondent would certainly not come back, it had no other choice but to initiate proceedings in order to obtain compensation in consequence of the Respondent’s alleged breach of contract. After having allegedly informed the B Football Federation of the Respondent’s alleged illegitimate absence, the Claimant and the B Football Federation had tried, without submitting any evidence to FIFA, to locate the Respondent by sending several letters to the O Football Federation and to the Respondent’s agent, apparently without success. 17. The Claimant went on to explain that thereafter, in August 2007, the B Football Federation had decided to issue the ITC of the Respondent in favour of the H Football Federation since the contract had already expired on 30 June 2007 and since the Claimant had already lodged a claim in front of FIFA on 14 May 2007 against the Respondent and was awaiting further instructions in this respect. 18. Finally, and on account of the above, the Claimant adhered to its position but reformulated its financial pretensions and claimed from the Respondent the payment of 3,000, i.e. allegedly equalling to approximately EUR 1,535, plus interest, corresponding to the Respondent’s salary under the additional contract for the period from 1 January 2007 until 30 June 2007, i.e. six monthly salaries of 500. Furthermore, the Claimant asked for the payment of an amount of EUR 18,000 corresponding to “twelve outstanding tranches instalments” of EUR 1,500 each payable from 15 December 2006 until 30 June 2007 deriving from the annexe as well as an additional amount of EUR 2,030 corresponding to the rental cost that had allegedly to be paid to the Respondent from 1 December 2006 until the end of his contract with the club. 19. In his final comments submitted on 9 December 2008, the Respondent alleged that, since the Claimant had only decided to take action against him in May 2007, it proved that it had consented to his departure and therefore it was “more than obvious that the club knew that I would go because of the racist and financial problems I was facing and they had agreed on this solution”. Furthermore, the Respondent sought to argue that he could not have signed the cashier’s book the Claimant had submitted, since he always used his full name to sign, whereas the signatures on the relevant book resemble something like ‘S’. 20. Moreover, the Respondent argued that he could not have signed the annexe before signing the contract itself and considered that there was no need for an additional contract to be signed in order for him to obtain his work permit since no residence or work permit was needed for EU citizens in an EU country. In addition, the Respondent asserted that there was no reason for the Claimant to ask for financial compensation since they had mutually agreed to terminate their contractual relation. 21. Finally, the Respondent reiterated that the allegations and the claim for compensation made by the Claimant should be entirely rejected. 22. On 15 May 2009, the Claimant submitted the original contracts and the original annex as well as the original cashier’s book. 23. The Respondent also submitted a copy of his new employment contract which he had signed on 24 July 2007 with the H club, F (hereinafter: the Intervening Party), valid as from 24 July 2007 until 30 June 2009. 24. According to art. 3 of the said employment contract, the monthly salary of the Respondent amounted to EUR 735. The Respondent was also entitled to receive a Christmas bonus, equal to one monthly salary, as well as an Easter and a vacation bonus, equal to the half of a monthly salary each. Art. 5 of the contract provided for the payment of the monthly rent in an amount of EUR 300 and the payment of variable remunerations. Furthermore, art. 6 lit. B) of the contract stipulates that the Respondent would receive the total amount of EUR 98,700 payable in 19 instalments between 30 August 2007 and 30 March 2009. 25. On 29 October 2009, upon request of FIFA, the Intervening Party asserted that it had no connection with the pending dispute between the Respondent and the Claimant and that it had never been informed of any such dispute. 26. In this respect, the Intervening Party confirmed that the contract it had concluded with the Respondent for a period of two years expired on 30 June 2009. Furthermore, the Intervening Party held that the Respondent had been suggested by his agent in July-August 2007, and that the agent of the Respondent allegedly maintained that the latter was not bound by any contractual relationship. The Intervening Party further explained that, after the signature of the relevant contract, the relevant ITC had been duly issued by the B Football Federation in favour of the H Football Federation. Therefore, according to the Intervening Party, the fact that the Claimant did not object to the issuance of the relevant ITC proves that the Respondent was not bound by any contract and that the Intervening Party could not have been aware of any dispute between the Claimant and the Respondent. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, the Chamber referred to art. 21 par. 1 and 2 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008). The present matter was submitted to FIFA on 14 May 2007, thus before the aforementioned Rules entered into force on 1 July 2008. Therefore, the Chamber referred to art. 18 par. 2 and 3 of the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (DRC) (hereinafter: Procedural Rules; edition 2005) and concluded that the 2005 edition of the Procedural Rules is applicable to the matter at hand. 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008), the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a B club, a O player and a H club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which edition of the Regulations on the Status and Transfer of Players should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, the Chamber referred, on the one hand, to art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2008) and, on the other hand, to the fact that the present claim was lodged on 14 May 2007 and that the relevant employment contracts and annexe were signed on 29 and 14 June 2005 as well as 11 July 2006, respectively. The Dispute Resolution Chamber concluded that the 2005 version of the Regulations for the Status and Transfer of Players (hereinafter: the Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. 5. In doing so, the Chamber firstly acknowledged that the Claimant asserted that, on 29 June 2005, it had signed with the Respondent the contract valid for two football seasons, i.e. from 1 August 2005 until 30 June 2007 and that, prior to the signing of the contract, on 14 June 2005, the parties had allegedly agreed to sign the annexe. Subsequently, the Claimant argued that at the end of the first season, on 11 July 2006, it had signed with the Respondent the additional contract, valid as from 11 July 2006 until 30 June 2007, with the apparent unique purpose to ease the issuance of the Respondent’s work permit. 6. In this context, the Chamber acknowledged that the Respondent asserted that he had never signed the annexe and argued that his signatures contained on the annexe and on the additional contract provided by the Claimant in its claim differed. In other words, the player held that he had signed two successive employment contracts, on 14 June 2005 and 11 July 2006, valid for one sporting season each. 7. The Dispute Resolution Chamber deemed it appropriate to reassert that, as a general rule, it is not competent to decide upon matters of criminal law, such as allegedly falsified and forged signature or document, but that such matters fall into the jurisdiction of the competent national criminal authority. 8. In continuation, the Chamber stated that all documentation remitted shall be considered with free discretion (cf. art. 12 par. 6 of the Procedural Rules) and therefore focused its attention on the contract, the annexe and the additional contract containing the Respondent’s signature. In this context, the Chamber emphasized and recalled that it had at its disposal the original labour agreements - and not only mere copies sent via telefax. 9. After a thorough analysis of the aforementioned documents, the members of the Dispute Resolution Chamber noted that the Respondent’s signature appearing in the contract was of an extreme complexity and of a significant length containing the names and the surname of the latter, i.e. four names. In this regard, the Chamber was eager to emphasize that the Respondent confirmed, on 9 December 2008, that his usual signature contained his full name. The Chamber went on examining the Respondent’s signature on the annexe and concluded that the Respondent’s signature was similar in the contract and in the annexe. 10. With regard to the additional contract signed on 11 July 2006 by the Claimant and the Respondent, the Chamber considered that the Respondent’s signature in the additional contract appeared to differ from the ones contained in the two other labour agreements. For the sake of completeness and notwithstanding the foregoing, the Chamber recalled that, according to the Claimant, the said additional contract had been signed only to ease the renewal of the Respondent’s annual work permit until the end of the season 2006/2007 and had not been registered at the B Football Federation. In this regard, the Chamber enlightened the fact that the contract had a period of validity of two years, whereas the additional contract was valid only from 11 July 2006 until 30 June 2007, i.e. the second year of validity of the contract. Moreover, the members of the Chamber observed that the substance of both contracts were nearly entirely identical with the unique slight difference that the additional contract provided for a monthly remuneration of 500 instead of a monthly salary of 400 stipulated in the contract. 11. On account of the above, and bearing in mind that the additional contract contained a signature different from the signature of the Respondent contained in the other contractual documents, the Dispute Resolution Chamber considered that it had no reason to depart from the Claimant’s allegations and stated that the additional contract had been effectively concluded to ease the issuance of the Respondent’s work permit only and that the parties did not intend to make use of the additional contract to govern their contractual relationship. 12. Thus, the Chamber concluded that, since the signatures on the contract and the annexe seem to be alike and since the two documents covered all the essentiali negotii of a labour relationship - taking into consideration that the annexe covered the majority of the financial aspects between the parties to the contract, such as the most important part of the Respondent’s remuneration - and provided for the same period of validity, the contract and the annexe had been validly concluded and were meant to govern the contractual relationship between the Claimant and the Respondent valid from 1 August 2005 until 30 June 2007. 13. Having established that the labour relationship between the Claimant and the Respondent was validly governed by the contract and the annexe exclusively, the Chamber turned its attention to the Respondent’s allegations regarding the termination of the labour relationship. 14. In this respect, the Chamber took note that the Respondent admitted having left the Claimant in December 2006. To justify his departure, the Chamber remarked that the Respondent put forward several arguments, by means of which he alleged that he had been forced to leave the Claimant since some of its members as well as some of the fans had allegedly shown racist attitudes towards him, which he could no longer tolerate. He also added that he had never been paid on time and when he had complained about this to the Claimant, he had allegedly been told that he could leave, if he wished to do so. Furthermore, the Chamber noted that the Respondent seemed to maintain that the Claimant was, on the one hand, aware of his probable departure due to the foregoing elements and, on the other hand, that the Claimant consented to the early termination of the contracts. 15. To that regard, the members of the Chamber observed that the Claimant vehemently contested the fact that the Claimant could have consented to the Respondent’s departure in December 2006 throughout the whole procedure, and that the Respondent did not submit any documentary evidence in support of these allegations, such as correspondence addressed to the Claimant, in which he enlightened its allegedly wrongful behaviour and warned it of possible consequences thereof, or a written notification of early termination of the contract. On the contrary, the members of the Chamber highlighted the fact that the Claimant remitted to FIFA a press article dated 28 November 2006, in which the Respondent expressed his satisfaction to play for the Claimant. 16. Furthermore, the Chamber emphasized that the Respondent had neither contacted FIFA prior to the beginning of the present dispute nor had he lodged a counterclaim against the Claimant, once the present dispute had been initiated, in order to request the payment of the allegedly outstanding salaries. 17. In this context, the members of the Chamber deemed it appropriate to recall the general principle of burden of proof stipulated in art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party claiming a right on the basis of an alleged fact shall carry the burden of proof, and pointed out that the Respondent had not provided FIFA with any substantial documentary evidence establishing that he was indeed coerced to leave the Claimant. 18. Therefore, and taking into account, inter alia, that the Respondent avowed having left the club in December 2006 and that he could not prove that the Claimant agreed to terminate their contractual relationship prematurely or that he had a just cause to terminate the contracts, the Chamber had no other alternative but to conclude that, by not returning to the Claimant and by not providing any valid reason justifying his behaviour, the Respondent had breached the contract and the annexe concluded with the Claimant without just cause in December 2006. 19. In this respect, the members of the Chamber referred to item 7. of the “Definitions” section of the Regulations, which stipulates, inter alia, that the protected period shall last “for three entire seasons or three years, whichever comes first, following the entry into force of a contract, where such contract is concluded prior to the 28th birthday of the professional”. In this respect, the Chamber took note that the breach of contract occurred in December 2006, i.e. when the Respondent did not return to the Claimant at the end of the Christmas holidays. Therefore, the Chamber concluded that the breach had occurred one year and approximately 5 months following the entry into force of the contracts, hence, in any case, within the protected period. 20. Having stated the above, the Chamber turned its attention to the question of the consequences of such breach of contract during the protected period committed by the Respondent. 21. In doing so, the Dispute Resolution Chamber first of all established that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the Respondent is liable to pay compensation to the Claimant. 22. Prior to proceeding to the calculation of the amount of compensation, the Chamber put emphasis on the primacy of the principle of the maintenance of contractual stability, which represents the backbone of the agreement between FIFA/UEFA and the European Commission signed in March 2001. This agreement and its pillars represent the core of the editions 2001 and 2005 as well as of the 2008 and 2009 version of the Regulations, which all stakeholders - including player and club representatives - agreed upon in 2001. 23. Above all, the Chamber was eager to point out that the measures provided for by the Regulations concerning, in particular, compensation for breach of contract without just cause, serve as a deterrent discouraging the early termination of employment contracts by either contractual party and that a lack of a firm response by the competent deciding authorities would represent an inappropriate example towards all the football stakeholders. 24. In this respect, awarding compensation in favour of the damaged party (either the player or the club, as the case may be) has proven to be an efficient mean and has always found a widespread acceptance since it guarantees that the fundamental principle of the respect of the contracts is duly taken care of. 25. Above all, it was emphasised that the criteria contained in article 17 of the Regulations are applied with the principle of reciprocity for clubs and players, meaning that both clubs and professionals who are seen to have committed a breach of contract without just cause will in all cases be subject to pay compensation and, under specific circumstances, also subject to the imposition of sporting sanctions. 26. Having stated the above, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation for breach of contract in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including in particular the remuneration and other benefits due to the player under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years as well as the fees and expenses paid or incurred by the former club (amortised over the term of the contract) and whether the contractual breach falls within the protected period. The Dispute Resolution Chamber recalled that the list of objective criteria is not exhaustive and that the broad scope of criteria indicated tends to ensure that a just and fair amount of compensation is awarded to the prejudiced party. 27. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the relevant employment contract between the Respondent and the Claimant contains a provision by which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation for breach of contract. Upon careful examination of the contract, the members of the Chamber assured themselves that this was not the case in the matter at stake. 28. Notwithstanding the above, the members of the Chamber took note that the Claimant was claiming the payment of 3,000, plus interest, corresponding to the Respondent’s salary under the additional contract for the period from 1 January 2007 until 30 June 2007, i.e. six monthly salaries of 500, the payment of EUR 18,000 corresponding to ““twelve outstanding tranches instalments” of EUR 1,500 each payable from 15 December 2006 until 30 June 2007 deriving from the annexe as well as an additional amount of EUR 2,030 corresponding to the rental cost that had to be paid to the Respondent from 1 December 2006 until the end of his contract with the club. 29. In other words, the Chamber underlined that the Claimant was requesting the payment of the residual value of the additional contract and the annexe, i.e. the remuneration and other benefits due to the Respondent under the contracts signed by and between the Claimant and the Respondent. As a consequence, the Chamber concluded that, although the compensation is, as a general rule, calculated taking into consideration, inter alia, the criterion stipulated in art. 17 of the Regulations, it had to assess, in casu, the compensation due in consequence of the breach of contract committed by the Respondent taking into account the said residual value of the pertinent contracts only. On a side note, the members of the Dispute Resolution Chamber recalled that, in accordance with general principles of procedure as well as its well-established jurisprudence, it could, in any case, not render any decisions ultra or extra petita. 30. In this regard, the Dispute Resolution Chamber reiterated that the labour relationship between the Claimant and the Respondent was governed by the contract and the annexe exclusively and, consequently, that the pertinent residual value had to be calculated upon basis of these two agreements. Thus, the Chamber established that, on the one hand, the contract, signed in June 2005, had been set to expire in June 2007 and provided for a monthly salary of 400, and that, on the other hand, the annexe provided for the payment of a monthly instalment of EUR 3,000 payable until 30 May 2007. 31. Therefore, and taking into consideration that the breach of contract and annexe committed by the Respondent occurred in December 2006, the Chamber considered that the residual value of the contract amounted to 2,800 and the residual value of the annexe to EUR 18,000. 32. Moreover, the Chamber acknowledged that the Claimant requested the payment of an amount of EUR 2,030 related to the rental costs that had allegedly to be paid to the Respondent. 33. In this respect, the Chamber observed that the annexe provided for a provision, which stipulated that the club should provide an appropriate accommodation for the player and pay for the rent and also that “the rental of the lodging shall be paid by the competitor [the player] (…)”. In view of this unclear and imprecise provision, the Dispute Resolution Chamber considered that it was not in a position to determine undoubtedly that the Claimant had the contractual obligation to pay for the Respondent’s rent during the course of the contract. Consequently, the Chamber decided that the amount of EUR 2,030 claimed by the Claimant could not be taken into consideration in the calculation of the compensation owed to the latter. 34. In sum, the Chamber concluded that the compensation for breach of contract without just cause to be paid by the Respondent to the Claimant amounts to 2,800 plus EUR 18,000. 35. In continuation, the Chamber focused on the further consequences of the breach of contract in question and, in this respect, addressed the question of sporting sanctions to be imposed on the Respondent in accordance with art. 17 par. 3 of the Regulations. The cited provision stipulates that, in addition to the obligation to pay compensation, sporting sanctions shall be imposed on any player found to be in breach of contract during the protected period. 36. In this regard, the Dispute Resolution Chamber recalled that, as established under point II./19. above, the breach of contract by the Respondent had occurred during the protected period. Consequently, the Chamber decided that, by virtue of art. 17 par. 3 of the Regulations, the Respondent had to be sanctioned with a restriction of four months on his eligibility to participate in any official football match. This sanction shall take effect from the start of the next season of the Respondent’s club following the notification of the present decision. 37. Furthermore, and with regard to the joint and several liability of the Intervening Party for the payment of compensation for the breach of contract, the Chamber referred to art. 17 par. 2 of the Regulations, according to which the professional and his new club shall be jointly and severally liable to pay compensation, and recalled that the joint and several liability of the new club is independent of any inducement to a breach of contract by the latter. 38. In this respect, and taking into consideration that the pertinent breach of contract by the Respondent occurred in December 2006 and that the Respondent concluded an employment contract with the Intervening Party in July 2007, without having entered into another contractual relationship in the meantime, the Chamber concluded that the player’s new club in the sense of the aforementioned provision was the Intervening Party. As a consequence, the Dispute Resolution Chamber decided that the Intervening Party is jointly and severally liable to pay the compensation to the Claimant. 39. In conclusion, the Dispute Resolution Chamber decided that the Respondent has to pay 2,800 and EUR 18,000, plus 5 % of interest, to the Claimant as compensation for the breach of his employment contract without just cause during the protected period. In this respect, the Dispute Resolution Chamber also determined that the Intervening Party is jointly and severally liable for the payment of the above-mentioned amount of compensation to the Claimant. 40. Furthermore, the Chamber decided that the Respondent shall be sanctioned with a restriction of four months on his eligibility to participate in official football matches, taking effect as from the start of the next season of the player’s new club following the notification of the present decision. 41. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, P, is partially accepted. 2. The Respondent, S, has to pay to the Claimant, P, the amounts of 2,800 and EUR 18,000 within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. The Intervening Party, F, is jointly and severally liable for the payment of the aforementioned compensation. 4. If the aforementioned amount is not paid within the aforementioned deadline, an interest rate of 5% per year will apply as of expiry of the fixed time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to FIFA’s Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 5. The Claimant, P, is directed to inform the Respondent, S, and the Intervening Party, F, immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. 6. A restriction of four months on his eligibility to play in official matches is imposed on the Respondent, S. This sanction shall take effect as of the start of the next season of the Respondent’s new club following the notification of the present decision. 7. Any further claims lodged by the Claimant, P, are rejected. Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber Jérôme Valcke Secretary General Encl. CAS directives
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