F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2011-2012) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie su una denuncia presentata dal giocatore, J, al di sotto, l’attore / convenuto domanda riconvenzionale contro il club, A, al di sotto, il convenuto / attore di domanda riconvenzionale e di club B, di seguito, interveniente relativa ad una controversia di lavoro tra le parti

F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2011-2012) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie su una denuncia presentata dal giocatore, J, al di sotto, l'attore / convenuto domanda riconvenzionale contro il club, A, al di sotto, il convenuto / attore di domanda riconvenzionale e di club B, di seguito, interveniente relativa ad una controversia di lavoro tra le parti I. Infatti 1. 1 gennaio, 2008, il giocatore, J (in prosieguo: il giocatore, l'attore o convenuto riconvenzionale), e il club, A (sotto A, il convenuto o l'attore riconvenzionale), hanno firmato un contratto di lavoro (in prosieguo: il contratto) dal data della firma fino al 30 giugno 2011. 2. Ai sensi dell'articolo V del contratto, è stato deciso che il giocatore avrebbe ricevuto, tra l'altro, i seguenti importi: - EUR 200 000 o 2000 salario mensile lordo; - EUR 400 000 oppure 4000 euro l'anno la firma bonus; - 10.000 giochi premium lordi di ciascun incontro vinto in casa; - 20 000 giochi premium lordi di ciascun incontro ha avuto la meglio; - 10.000 giochi premium lordi per ogni estrazione di fuori; - Alloggio; - Un biglietto aereo per tornare a C paese nella offseason; - Restauro; - Attrezzature sportive. 3. Inoltre, l'articolo VI della convenzione stabilisce che "il giocatore professionista è richiesto al suo club per conformarsi alla disciplina del lavoro emanata con l'impiego di club e partecipare a tutti i gruppi, stage, corsi di formazione e la concorrenza amichevole o ufficiali, nazionali o internazionali, e costringere il rispetto delle regole del club. " 4. 24 Agosto 2009, il giocatore ha intentato una causa contro il club di fronte alla Camera A Risoluzione delle controversie della Federazione Calcio di A (di seguito: FFA) alla fine per ottenere la quantità di 1 400 000, che consistono in: - 600.000 nel arretrati per i mesi da maggio a luglio 2009; - 800.000 in firma bonus per il 2008/2009 e 2009/2010; - Un alloggio decente nel paese A. 5. 31 agosto 2009, detta camera, considerando il ritardo di apparentemente giocatore di riprendere gli allenamenti dopo le ferie annuali e di buona sarà il club a trovare una soluzione equa della controversia, ha condannato la A pagare il giocatore l'equivalente di 6.000 euro, corrispondente al bonus di firma l'inizio della stagione, i salari non pagati e un mese non pagati - il mese e stagione non specificato - e anche lei chiamata a far fronte ai propri impegni contrattuali al giocatore. 6. 1 DICEMBRE 2009, il giocatore ha presentato una denuncia contro la FIFA la A per violazione del contratto di lavoro, chiedendo il club a pagare la somma di EUR 268 010, più il 5% di interesse annuo a partire dalla scadenza dei 30 giorni dalla notifica della decisione, che consiste in: - 8000 EUR arretrati di stipendio per i mesi da maggio a agosto 2009; - 8.000 euro in bonus per la firma per il 2008/2009 e 2009/2010; - 1 280 EUR per le spese sostenute dal suo soggiorno forzato e non è supportato in paese A, vale a dire EUR 580 spese di albergo e 700 euro per il biglietto aereo da paese A- A a C; - EUR 235 730 a titolo di risarcimento per violazione del contratto, che si decompongono in: - EUR 44 000 corrispondente al suo stipendio per il mese di settembre 2009 al giugno 2011; - 4000 euro corrispondente al bonus di firma per la stagione 2010/2011; - EUR 13 200 alloggi di 22 mesi £ 600; - EUR 13 230 di restauro per 21 mesi - un mese vengono spesi lasciare - EUR 30 al giorno; - 6 300 EUR trasporti, 21 mesi EUR 10 al giorno; - 4000 euro per due biglietti per due stagioni rimanente; - 1.000 euro in attrezzature sportive; - 50 000 EUR per i danni relativi alle condizioni di vessatoria violazione del contratto; - 100 000 euro corrispondente al danno alla carriera del giocatore; - EUR 15 000 corrispondenti alle spese della sua difesa. 7. Il giocatore ha spiegato che durante il suo ritorno al country club C A, 8 luglio 2009, il squadra lo avrebbe informato che non era in grado di fornire l'appartamento contrattualmente e dovrebbe ospitare in una piccola stanza al club nelle vicinanze. 8. Secondo il giocatore, l'estensione delle ferie annuali è dovuto alla scarsa salute di sua madre, e che non avrebbe mai stato criticato dal club. 9. 14 Luglio 2009, il giocatore avrebbe appreso in aeroporto, sarebbe bandito dalla pre-stagione, che si terrà a T paese, allora tutta la squadra c'è una festa. Poi il giocatore sarebbe stato escluso dal campionato e riprende un giocatore straniero sarebbe stato commesso al suo posto. 10. Nonostante i suoi tentativi di risolvere la questione in via amichevole - anche le lettere del lettore Club del 27 luglio 2009 e 9 agosto 2009, attraverso il quale egli sostiene il pagamento di arretrati di stipendio per i mesi di maggio, giugno e luglio 2009 (600 000), firma bonus per le stagioni 2008/2009 e 2009/2010 (800.000) e una dimora nel paese A - il giocatore non sarebbe stato in grado di ottenere gli importi richiesto. 11. Di conseguenza, attraverso la sua lettera del 1 ° settembre 2009 presso il club, il giocatore avrebbe trovato che i suoi sforzi per la risoluzione amichevole delle controversie tra il club sarebbe rimasto soccombente e che avrebbe fatto un illecito di terminazione del contratto di lavoro. 12. Il club, nella sua risposta, ha detto che il giocatore ha lasciato il club a giugno A 2009. Avrebbe lasciato il paese A 10 maggio 2009 e non ci sarebbe tornato l'8 luglio 2009, quando era di tornare al club il 20 giugno 2009. 13. Dopo il suo ritorno nel paese A, il giocatore sarebbe stato ospitato in un appartamento standard, in quanto il contratto non aveva mai detto che il giocatore può godere di un appartamento di lusso. 14. Il giocatore sarebbe stato permesso di riprendere gli allenamenti con il club, ma in stesso tempo e per la sua ritardi ingiustificati dopo le ferie annuali, doveva comparire dinanzi alla commissione disciplinare del club. Per essere tradotto, il giocatore avrebbe lasciato la sua camera d'albergo affittata per l'anno di ritorno al paese C. Secondo il club, il giocatore non potrebbe mai dimostrare che sua madre sarebbe stata gravemente ammalata durante il suo soggiorno nel paese C. 15. Il giocatore sarebbe stato proibito di partecipare a corsi di formazione nel paese e hanno T stato ordinato di rimanere al Club Una traduzione dinanzi alla commissione disciplinare del club in programma per il 30 luglio 2009. Tuttavia, dopo la partenza della squadra, il giocatore aveva lasciato Club A. Nessun giocatore straniero sarebbe stato registrato al suo posto, che può essere controllato con la FIFA. 16. Poi la decisione della Camera di risoluzione delle controversie della Federazione Russa Un calcio, il club sarebbe stato bello contattare il giocatore, che non avrebbe mai trovato. Il importo di 6.000 euro sarebbero stati trasferiti sul conto bancario del giocatore paese C. 17. Alla luce di quanto precede, il club ritiene che il giocatore non ha rispettato l'articolo VI del contratto e, quindi, risolto il contratto di lavoro senza giusta causa. 18. Il club pertanto stabilire una domanda riconvenzionale nei confronti del giocatore e sostenendo gli importi di EUR 1,05 milioni e 212.500, che consistono in: - 50 000 EUR corrispondente al rimborso del rilascio del giocatore pagato da A a B Club durante il trasferimento del giocatore al 16 gennaio 2008; - 212 500 equivalente al rimborso della stanza d'albergo facendo smaltimento giocatore dal 12 luglio 2009 al 30 settembre 2009, vale a dire 85 notti 2500; - 1 000 000 EUR corrispondente al danno causato al club. 19. Nella sua risposta, il giocatore rifiuta la tesi del club e dice che ha non è mai stata informata di un procedimento contro di lui. 20. Il giocatore non avrebbe mai ricevuto corrispondenza da parte del club del 12 Lug 2009 attraverso il quale il club lo avrebbe informato che non avrebbe lasciato T nel paese con la squadra. Il giocatore non ha ricevuto la citazione del 25 e 28 luglio 2009, a comparire dinanzi alla commissione disciplinare del club alla fine per giustificare il ritardo nella ripresa allenamenti. 21. Da un lato, il club non ha dimostrato che le formazioni di recupero era prevista per il 20 giugno 2009 e che il giocatore è stato informato, invece, mettendo il lettore lontano dal gruppo professionale per un periodo di 18 giorni pochi giorni prima del campionato è già una sanzione sufficiente. Inoltre, detta mettendo da parte la sanzione inflitta a équivaudrais ancor prima che il file essere ascoltato dalla Commissione disciplinare, ignorando il diritto alla difesa giocatore. 22. Secondo il giocatore, compreso il fatto che i membri del club è stato un collocamento privato pre-campionato, ha coinciso con l'entrata in vigore del nuovo regolamenti della Federazione di calcio di A, che limita il numero di giocatori squadra straniera a due, e il fatto che il club era in arretrato stipendio al giocatore, mostrano che il club aveva inteso rimuovere il giocatore. Ciò è stato confermato dalla lettera del presidente di club alla Federazione Calcio A, del 24 agosto 2009: "3 - in conformità con il nuovo regolamenti della Federazione Calcio Un impegno particolare di giocatori stranieri in cui un giocatore di ruolo sarà questo da un lato, e il ritardo da parte del giocatore (arrivo 8 Luglio, 2009), d'altra parte, dirigenti del mio club ha pensato bene di non firmare questa licenza giocatore sotto la stagione 2009-2010 in attesa di trovare una soluzione o dare in prestito o trasferimento ad un altro club ". 23. Nella controreplica, il club è che tutta la corrispondenza sopra sono stati inviati al giocatore al momento giusto. 24. Inoltre, la richiesta del giocatore è già stato completamente elaborato dalla Camera Risoluzione delle controversie della Federazione Calcio di A e in conformità con la decisione di tale casa, il trasferimento degli importi dovuti al giocatore è già stato fatto il suo conto in banca, nonostante il suo abbandono del post. 25. Corsi di recupero sarebbe stata prevista per il 20 Giugno 2009 secondo il biglietto emesso prima dell'inizio del giocatore. 26. Infine, il club ha detto che non ha mai cercato di sbarazzarsi del giocatore, a causa di essere uno straniero, e altri due giocatori stranieri sarebbe parte della squadra in quel momento. 27. Anche se è stato invitato a fornire la sua posizione definitiva sulla domanda Club riconvenzionale, il giocatore non ha mai fatto. 28. Il giocatore informa che il 1 ° luglio 2010, ha firmato un nuovo contratto con il club, Club B, a partire dalla data della firma fino al 30 giugno 2011, che avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 300.000 - circa £ 457. 29. Nonostante siamo stati invitati a presentare osservazioni sulla domanda riconvenzionale presentata da A contro il giocatore B Club non ha mai risposto a i nostri servizi. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie analizzato se la sua giurisdizione il trattamento di questo problema è stata data. A questo proposito, il Consiglio ha osservato che questa domanda è stata presentata alla FIFA il 1 ° dicembre 2009. Pertanto, la Camera di Risoluzione delle Controversie concluso che l'edizione 2008 del Regolamento Commissione per lo Status del Calciatore e della Camera di Risoluzione delle controversie (in prosieguo: il regolamento) è applicabile al caso di specie (cfr. art 21. al. 2 e 3, del regolamento di procedura). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 al. 1 del Regolamento di Procedura e ha confermato che, ai sensi dell'art. 24 al. 1 e art. 22 letto. b) Regolamento sullo status e trasferimento dei calciatori (edizione 2009), la Camera di Risoluzione delle Controversie è l'organo di governo della giurisdizione in questo caso, con una dimensione internazionale, che si riferisce ad una controversia contrattuale tra le parti. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato l'edizione del Regolamento per lo Status ed il Trasferimento dei Calciatori (di seguito: il Regolamento) deve essere applicato il giusto equipaggiamento. A questo proposito, la sezione di cui all'art. 26 al. 1 et al. 2 del regolamento (2009 e 2010), considerando che la presente domanda è stata introdotta il 1 ° dicembre 2009, e ha concluso che nel 2009 i regolamenti fossero applicabili a questo caso nel merito. 4. Una volta giurisdizione e norme di riferimento, definito la Camera di Risoluzione delle controversie attentamente considerati e analizzati gli argomenti e tutti i documenti presentati in udienza di questo caso, sia l'attore e il convenuto. 5. In primo luogo, la Camera di Risoluzione delle Controversie rilevato che il 24 Agosto 2009, la ricorrente aveva presentato una denuncia contro la A Camera di Risoluzione delle Controversie A Figc, chiedendo un club decente nel paese A e il pagamento di 1,4 milioni di euro corrispondente per intraprendere arretrati per i mesi da maggio a luglio 2009 e i bonus di firma per il 2008/2009 e 2009/2010. 6. La Camera ha anche osservato che la Federazione Calcio A aveva già preso una decisione nel caso di cui sopra, con la quale Un condannato a pagare al giocatore l'importo di 6.000 euro corrispondente ad un firma inizio stagione bonus non onorata e non un mese di salario percepito. 7. Tenuto conto delle circostanze di cui sopra, la Camera di Risoluzione delle Controversie fissate in maniera precisa, in virtù del principio giuridico fondamentale della cosa giudicata, era d'ufficio e preliminarmente determinare se era in grado di procedere con l'analisi del merito della causa e dopo una decisione in tal senso . 8. A tal fine, la Camera ha voluto ricordare che, in virtù del principio dell'autorità di cosa giudicata, un organo decisionale non è in grado di entrare in un caso in cui il fondo è stato precedentemente deciso da un'altra corte, in cui una decisione finale è già stato rilasciato. In effetti, una decisione definitiva e vincolante, rilasciati in precedenza, vincola le parti in causa e la organo decisionale, vale a dire che non sarebbe una prova di nuovo esattamente la stessa di prima, tra le stesse parti, sullo stesso argomento con lo stesso problema, seguendo il principio di identità tripla. Analogamente, la Camera sottolineato che il principio del giudicato applica solo alla parte della decisione precedentemente rilasciato, ossia la parte in cui sono state accettate le richieste o rifiutato parti. 9. Per quanto riguarda l'identità delle parti, questa Sezione ha osservato che controversie prima della Federcalcio A e rispetto a FIFA le stesse parti, vale a dire da un lato, il giocatore, J, come attore, e l'altra Nel frattempo, il club di A, come un imputato. In considerazione di quanto precede, la Camera di qui giunge alla conclusione che l'identità delle parti è rimasta in questo set caso. 10. Poi, la Casa proceduto all'analisi dell'identità oggetto, vale a dire che richiedono le parti organo decisionale. A questo proposito, questa sezione ha osservato che il giocatore aveva chiesto prima che la Federazione Calcio A 24 agosto 2009, il pagamento degli arretrati di stipendio per i mesi da maggio a luglio 2009, i suoi bonus di firma per le stagioni 2008/2009 e 2009/2010, così come un casa in paese A. Inoltre, i membri della Camera ha preso atto della che il giocatore è stato richiesto alla FIFA, 21 dicembre 2009, tra l'altro, pagamento di arretrati di stipendio per i mesi di maggio ad agosto 2009, i suoi bonus firma per le stagioni 2008/2009 e 2009/2010, nonché il rimborso delle spese di alloggio. 11. Tuttavia, la sezione ritiene che la parziale identità di oggetto tra i due casi di cui sopra, a condizione che il pagamento della retribuzione da maggio a luglio 2011, i bonus di firma per la campagna 2008/2009 e 2009/2010, e di un alloggiamento o equivalenti di cassa sono stati richiesti prima del Calcio Calcio Una prima e FIFA. 12. Infine, la sezione è concentrata sull'analisi dell'identità di causa tra due casi di cui sopra, costituito dai fatti e atti giuridici qualificata scopo invocato dell'accertamento del diritto che conduce alla legge prima rivendicazione giudice, o, in altre parole, gli elementi generatori di destra domanda. Tenendo conto di questo, la Camera ha osservato che prima che la Federazione Un Calcio e la FIFA al giocatore in base alla sua pretesa giuridica mancato rispetto da parte del club dei suoi obblighi contrattuali relativi al pagamento di stipendi da maggio a luglio 2011, la firma bonus per il 2008/2009 e 2009/2010, e delle abitazioni, in modo da costituire una violazione di s. V Contract lavoro. Così, l'identità è configurato in parte perché in questo caso, quando il pagamento dei salari rispetto al mese di agosto 2011 è stato richiesto prima che la FIFA ancora in esame quest'Aula. 13. Alla luce dei paragrafi precedenti, la Camera ha concluso che l'autorità di un considerato nel caso in questione, per quanto riguarda il presunto mancato pagamento di i salari dei giocatori da maggio a luglio 2011, i suoi bonus di firma per la stagione 2008/2009 e 2009/2010, e gli alloggi. La censura della ricorrente relativa a presunte violazioni del contratto deve essere al di sopra del club necessariamente respinto, dato che la sua analisi di merito è stata completata dalla Federcalcio A, che porta alla decisione presa da quest'ultimo 31 agosto 2009. 14. Inoltre, questa sezione notato che non era un appello per cui un caso è già stato elaborato da un'altra istanza responsabile, apparentemente in questo caso, potrebbe essere soggette a riesame. 15. Ciò stabilito, la Camera di Risoluzione delle Controversie è stato in grado di passare l'analisi del merito del caso e, a questo proposito, si è preso in cura considerazione gli argomenti e tutti i documenti presentati al le indagini di questo caso, sia l'attore e il convenuto. 16. In primo luogo, i membri della Camera sentito che si è dimostrato tra le parti, un contratto di lavoro è stato firmato il 1 ° gennaio 2008, a partire dalla data della firma fino al 30 giugno 2011, in cui il giocatore ha il diritto, tra l'altro, uno stipendio mensile lordo di EUR 200.000 o 2000, un bonus di firma o annuale di 400 000 euro 4000 e abitazioni. 17. Inoltre, questa sezione è notato, da un lato, che il richiedente ha indicato sono stati costretti a prolungare la sua vacanza a causa di problemi di salute sua madre, e corsi di formazione quindi, il club avrebbe esclusi e sostituito da un altro giocatore. Allo stesso modo, i membri della Camera ha osservato ciò che il ricorrente sostiene di aver avuto una buona risolvere la questione amichevolmente, il club non avrebbe mai risposto alle sue lettere del 27 luglio 2009 e 9 agosto 2009, e pagato il suo arretrati di stipendio per i mesi dal maggio-luglio 2009 (600 000), i suoi premi firma per le stagioni 2008/2009 e 2009/2010 (800, 000), e non sarebbe fornito più abitazioni. Pertanto, 1 settembre 2009, il giocatore preso atto del fallimento dei suoi sforzi per risolvere le sue divergenze con il club amichevolmente e la rottura della faglia contratto di lavoro esclusivo del club. 18. Inoltre, i membri della Camera ha preso atto del fatto che il giocatore dichiara di non non sono stati chiamati a comparire dinanzi alla commissione disciplinare club. Inoltre, l'annullamento della categoria professionale per un periodo di 18 giorni è già una punizione sufficiente per il suo ritardo presunto illecito. A seconda del lettore, l'entrata in vigore di limitare il numero di giocatori stranieri per club, in combinazione con il fatto che in quel momento, il club aveva salari arretrati a lui, avrebbe fatto dimissioni tempestive. 19. In considerazione di quanto precede, il giocatore ritiene che il club hanno fatto illecito di terminazione del contratto e la richiesta del pagamento di EUR 268.010 più il 5% di interesse annuo che si decompongono a EUR 8 000 arretrati stipendio per i mesi di maggio ad agosto 2009, £ 8000 di bonus per la firma stagioni 2008/2009 e 2009/2010, ammonta a 1 280 alloggi e biglietti, £ 235.730 risarcimento per violazione del contratto e costa EUR 15 000 avvocato. 20. Successivamente, la Camera di Risoluzione delle Controversie ha analizzato gli argomenti del club convenuta e ha osservato che si dice che il giocatore verrebbe restituito la sua vacanza con 19 giorni di ritardo senza produrre alcuna prova di presunta cattiva salute della madre. Per essere portato davanti al Commissione Disciplinare di luglio del club 30, 2009 a causa del suo ritardo ingiustificato il suo ritorno dalle vacanze, che era stato debitamente informato, il giocatore non avrebbe stato in grado di partecipare a corsi di formazione nel paese T, ma il club non avrebbe mai escluso corsi di formazione locali o sostituito da un altro giocatore. Il giocatore, tuttavia, avrebbe lasciato una squadra dopo la partenza della squadra. Il club ha aggiunto essere fornito all'alloggiamento lettore, come previsto nel contratto, e non avendo sostituito dopo la sua partenza. 21. Inoltre, il club ha detto la richiesta del giocatore è già stato completamente elaborati dalla Federazione Calcio A e, come risultato della decisione della detta Casa, il trasferimento dell'importo di 6.000 euro è già stato fatto sul conto giocatore bancario nonostante il suo abbandono del posto. Pertanto, il club ritiene il giocatore ha rescisso il contratto di lavoro senza giusta causa e, a questo proposito, ha presentato una domanda riconvenzionale contro di lui, affermando come compensazione l'importo di euro 1.050.000, che rimborsa rilascio giocatore quota versata al suo ultimo club e del pregiudizio convenuto dal suo abbandono del dovere, e 212.500 per sostenere i costi di alloggi a disposizione del giocatore dal 12 luglio 2009 al 30 settembre 2009. 22. Avendo stabilito sopra, i membri della Camera ritenuto che l' questione fondamentale nel caso di specie, tenuto conto della denuncia e il giocatore l'argomento del club e domanda riconvenzionale del club e la risposta del giocatore sarebbe quello di stabilire se il contratto è stato risolto unilateralmente con o senza giusta causa, e quanto dovrebbe essere ritenuto responsabile per la terminazione domanda. 23. A tal fine, la Sezione ha ribadito la necessità di definire caso per caso quello che una rescissione unilaterale senza giusta causa del contratto di lavoro. 24. Il Consiglio ha inoltre osservato che, quindi nella misura in cui si determina che il contratto è stato risolto senza giusta causa, sarebbe necessario stabilire conseguenze finanziarie e / o sportivi per il partito avrebbe ingiustamente causato rescissione. 25. E quindi per determinare se il contratto è stato completato, con o senza giusta causa e quanto sarebbe stato responsabile, la Casa proceduto all'analisi degli argomenti sopra presentati dalle parti. 26. Date le considerazioni fatte in via preliminare sulla domanda presentata dal giocatore prima che il calcio al 24 agosto 2009, e la decisione da parte di quest'ultima il 31 agosto 2009, la Camera ha in riconoscere l'autorità di cosa giudicata in riferimento ai reclami in materia di i salari dei giocatori da maggio a luglio 2009, i suoi bonus di firma per stagioni 2008/2009 e 2009/2010, e il diritto ad un alloggio, e questa è la Questa Sezione non tornare alle disposizioni del decisione, in quanto è parzialmente la stessa causa e stesso oggetto della prima domanda, e riguarda le stesse parti. 27. In vista delle considerazioni precedenti e la richiesta del giocatore al FIFA, i membri della Camera sono del parere che l'unica richiesta del giocatore sui debiti del club a lui, che è ancora oggetto di analisi da parte della FIFA è quella relativa al suo stipendio per il mese di Agosto 2009 . 28. Di conseguenza e causa di queste considerazioni, la Camera è in discussione se, sulla base di mancato pagamento della retribuzione del mese di agosto 2009, giocatore sarebbe stata considerata giusta causa di rompere il suo contratto con il club esclusivamente per colpa il 1 ° settembre 2009, dopo il fallimento di trattative amichevoli. 29. Su questo punto, la Camera ha ricordato parte del suo costante giurisprudenza, secondo la che, in generale, il mancato pagamento degli stipendi per più di due mesi sarebbe dare al giocatore il diritto di recedere dal contratto per giusta causa. 30. A questo proposito, il Consiglio ha preso atto delle prove documentali presentate dalla il convenuto, in particolare, la fattura del 21 luglio 2010 per un importo EUR 6000, corrispondente al pagamento di arretrati di stipendio da maggio a luglio 2009 e la firma bonus per il 2008/2009 e 2009/2010, conformemente alla decisione della Federazione di calcio A. 31. In assenza di prove documentali inconfutabili circa la data esatta della rescissione del contratto di lavoro e alla luce delle affermazioni fatte da diverse parti del presente il rispetto, questa Camera ha ritenuto che il 1 ° settembre 2009 - data di corrispondenza indirizzata al club da parte del giocatore notando il fallimento delle trattative amichevole e dopo la decisione della Federazione Calcio A di cui sopra, - Che, tra l'altro, il club chiamato a rispettare gli impegni contrattuali per il giocatore, in un'ottica di continuità del contratto - deve essere considerata come la data in cui è stato risolto il contratto con il giocatore. 32. Alla luce di quanto precede, il Consiglio ha ritenuto che il giocatore aveva preso in considerazione come contratto di lavoro spezzato basata esclusivamente su mancato pagamento il suo stipendio nel mese di agosto 2009 e, quindi, senza giusta causa, secondo la giurisprudenza consolidata. Pertanto, non avrebbe il diritto di chiedere al club di pagare un compensazione. 33. In questo contesto, la Camera anche scoperto che il convenuto non aveva contestato il mancato pagamento dello stipendio per il giocatore nel mese di agosto 2009, e ha pertanto concluso che il principio generale di pacta sunt servanta destra, il club ha dovuto pagare al giocatore l'importo di euro 2.000. 34. Successivamente, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie focalizzata riconvenzionale al querelante di domanda riconvenzionale, in cui si ha cercato di condannare l'ultimo giocatore a pagamento di un indennizzo EUR 1,05 milioni - corrispondente al rimborso del rilascio del giocatore pagato da A a B Club (50 000 EUR) e lesioni al club (£ 1.000.000) - nonché una quantità di 212 500, corrispondente al rimborso legati agli alloggi a disposizione del giocatore, del 12 luglio 2009 al 30 Settembre 2009. 35. Poi la casa, chiedendo se il club avrebbe il diritto di chiedere un risarcimento per violazione del contratto contro il giocatore, e Sulla base dei paragrafi precedenti, ha concluso che il giocatore che ha rotto unilateralmente e senza giusta causa del contratto di lavoro vincolante per la ricorrente riconvenzionale aveva sollevato per il club il diritto al pagamento di un compensazione. 36. I membri della Camera hanno quindi studiato la quantità di compenso a carico del convenuto alla domanda riconvenzionale. In particolare, la Camera analizzato i criteri non esaustivi di cui s. 17 al. 1 del Regolamento prevede che "risarcimento per violazione del contratto è calcolato in conformità legge in vigore nel paese in questione, la specificità dello sport e tenendo conto di altri criteri oggettivi, in caso. Tali criteri comprendono tra cui la remunerazione ed altri benefici dovuti al giocatore ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il resto del presente contratto fino a cinque anni, l'importo di tutte le spese pagate o sostenute dalla società di provenienza, nonché la questione se la cessazione si verifica durante il periodo protetto. ' 37. A tal fine, questa Sezione ha osservato che una copia del contratto di conferimento il giocatore in questione da A a B Club era stato allegato al file del club. Pertanto, in assenza di prove documentali al riguardo, la Camera ha ritenuto che tale criterio non è sufficiente come base costituita dal calcolo del risarcimento per violazione del contratto. 38. Inoltre, il Consiglio ha inoltre preso atto che l'importo di 1 milione di euro proposto dalla corrispondente del club e il presunto impedimento al club entro l'inizio del lettore non solo mancava una base giuridica, ma deve anche essere considerato sproporzionato, considerato il valore del contratto tra il giocatore e A. Pertanto, la Camera ha ritenuto che l'importo di EUR 1 000 000 previsti dal club a titolo di risarcimento per violazione del contratto deve essere respinto per mancanza di base giuridica e di proporzionalità. 39. Per quanto riguarda il rimborso delle spese di alloggio relative alla camera Albergo a disposizione del giocatore del 12 Luglio 2009 al 30 Settembre 2009 corrispondente a 212.500, quest'Aula ha preso in considerazione che, secondo L'articolo V del contratto di lavoro stipulato tra le parti, le spese di alloggio sono stati a carico del convenuto, pur sottolineando che le parti non hanno specificato nel contratto di un importo specifico per l'alloggiamento. Dato che quanto precede, la Camera è del parere che, fino al 1 ° settembre 2009, la ricorrente era diritto a ricevere un importo pari al costo di alloggio, in modo da che il club non sarebbe in grado di chiedere un rimborso. Inoltre, secondo questa Sezione, l'importo pagato dal club come alloggio per giocatore non sarebbe un criterio adeguato per determinare l'importo di risarcimento dovuto dal giocatore al club, quando un importo specifico ha nemmeno stato stabilito nel contratto tra le parti. 40. In considerazione di quanto precede e al fine di calcolare la quantità totale di compensazione violazione del contratto senza giusta causa, la Camera ha preso in considerazione il la retribuzione e altri benefici a favore del ricorrente in base al contratto con la A. 41. Come tale, questa sezione ricordato che al momento del contratto era rotto senza giusta causa, la durata residua del contratto è 22 mesi, vale a dire dal 1 settembre 2009, la data del recesso, 30 giugno 2011, data di scadenza del contratto. Dato il periodo di cui sopra, il valore residuo del contratto lavoro sarebbe pari a 48 000, che sono suddivisi in 22 mesi di salario a EUR 2000 e il premio da pagare per la stagione 2010/2011, euro 4000. 42. Inoltre, la Camera ha ricordato che il 1 ° luglio 2010, l'attore ha firmato un nuovo contratto con la BC club, a partire dalla data della firma fino al 30 giugno 2011 e che il giocatore avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 300.000, notevolmente inferiore a quella osservata con la A. 43. In questo contesto, la Camera ha anche osservato che il club, da un lato, accusa il giocatore di aver abbandonato il suo lavoro senza preavviso o giustificazione, e dall'altro, il giocatore accusa il club non avere inviato citazione di tornare a casa e riprendere le sue pulsioni A. 44. In questo senso e in questo caso, la Camera ritenuto che apparteneva convenuta, sulla base del rapporto contrattuale esistente tra le parti, richiedere la restituzione del ricorrente al suo lavoro una volta che la presunta assenza della ricorrente ha osservato. In altre parole, la Sezione ha rilevato che la convenuta aveva, in caso di assenza prolungata del richiedente, con un preavviso di tornare al suo lavoro in un tempo ragionevole. 45. Nel nostro caso, questa Camera ha tenuto a sottolineare che la ricorrente sostiene di aver ricevuto alcuna convocazione di riprendere le sue attività al club. Inoltre, la Camera ha preso atto che nessuna prova contraria è stato fornito dal club, vale a dire nessun documento comprovante il presunto ritardo del giocatore e chiede la ripresa immediata della formazione sono stati allegati al fascicolo da parte del convenuto . Alla luce di quanto precede, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie erano del parere che il club non aveva sufficientemente dimostrato il suo interesse per il ritorno del giocatore alla sua attività o la conservazione dei rapporti contrattuali tra le parti . 46. Alla luce di quanto sopra e tenuto conto delle circostanze specifiche del questo caso, i membri della Camera di Risoluzione delle Controversie è giunto alla conclusione unanime che l'importo di EUR 20 000 a titolo di risarcimento per violazione del contratto debba essere considerato equo e ragionevole, e concesso l'attore dalla domanda riconvenzionale, la 'A, da parte del giocatore. 47. Tenuto conto del fatto che il giocatore deve pagare la compensazione pecuniaria pari a EUR 20.000, e tenuto conto del fatto che, pur essendo stato invitato, mai Club B inviato ai commenti FIFA su questo caso, la risoluzione delle controversie Camera ha deciso che, ai sensi art. 17 al. 2 del Regolamento, l'interveniente deve essere considerato co-responsabile e personalmente responsabile per il suo pagamento. 48. In conclusione, la Camera ha parzialmente accolto la richiesta del giocatore J, A e condannato a versargli la somma di £ 2000, a titolo di arretrati di stipendio per il Agosto 2009. Inoltre, la Camera ha parzialmente accolto la richiesta La domanda riconvenzionale e quindi condannato il giocatore J e B Club in solido al pagamento della somma di A 20 000 euro a titolo di risarcimento violazione del contratto. 49. Infine, e per una buona amministrazione, Camera di Risoluzione Controversie ha respinto la richiesta del giocatore per il pagamento delle spese legali, ai sensi dell'articolo 18 cpv. 4 del regolamento di procedura e la giurisprudenza della detta camera stabilito al riguardo. III. La decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Il ricorrente domanda / riconvenzionale convenuto, J, è parzialmente accolta. 2. La convenuta / attore di domanda riconvenzionale, Club A, versa ai ricorrente / imputato alla domanda riconvenzionale, J, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione, la somma di £ 2000. 3. Qualsiasi altra richiesta dell'attore / riconvenzionale convenuto, J, è respinto. 4. La convenuta riconvenzionale / attore di domanda riconvenzionale, Club A, è parzialmente accettata. 5. Il richiedente / imputato alla domanda riconvenzionale, J deve pagare il convenuto / richiedente riconvenzionale, Club A, la somma di EUR 20 000, entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 6. L'interveniente, Club B, è responsabile in solido di pagamento. 7. Ogni richiesta del convenuto / attore di domanda riconvenzionale, Club A, è respinta. 8. Nel caso in cui le somme dovute non vengono versate entro il termine prescritto, l'interesse al 5% annuo e sarà applicata non appena il termine di cui sopra, e il caso sarà richiesta inoltrata alla Commissione Disciplinare della FIFA per l'esame e la decisione. 9. Le parti si impegnano a comunicare ad ogni altri numeri di conto banca che il denaro stanziato da pagare e, allo stesso modo, per informare l'Assemblea di risoluzione delle controversie sui pagamenti effettuati dalle parti in conflitto. Nota sulla decisione motivata (corsia di destra) Sensi dell'articolo 63, paragrafo 1, dello Statuto della FIFA, questa decisione è probabile un appello al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Il ricorso deve essere presentato entro 21 giorni dalla notifica della decisione e deve contenere tutte elementi di cui al punto 2 delle direttive impartite dal CAS, copia del quale è allegata al presentare. Il chiamante ha altri 10 giorni dopo la scadenza del termine per depositare la sua breve appello contenente una descrizione dei fatti e argomentazioni giuridiche fondate sul ricorso (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo della Corte di arbitrato per lo sport è il seguente: Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org A nome della Camera di Risoluzione delle Controversie Markus Kattner Vice Segretario Generale ______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2011-2012) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Décision de la Chambre de Résolution des Litiges (CRL) au sujet d’une plainte soumise par le joueur, J, ci-après, le demandeur/défendeur reconventionnel à l’encontre du club, A, ci-après, le défendeur/demandeur reconventionnel et le club, B, ci-après, partie intervenante concernant un litige contractuel entre les parties I. En fait 1. Le 1er janvier 2008, le joueur, J (ci-après : le joueur, le demandeur ou le défendeur reconventionnel), et le club, A (ci-après : A, le défendeur ou le demandeur reconventionnel), ont signé un contrat de travail (ci-après : le contrat), allant de la date de signature jusqu’au 30 juin 2011. 2. Selon l’article V dudit contrat, il était convenu que le joueur percevrait, inter alia, les sommes suivantes : - 200 000 ou EUR 2 000 de salaire mensuel brut ; - 400 000 ou EUR 4 000 par an en prime de signature ; - 10 000 brut en prime de matches, pour chaque match gagné à domicile ; - 20 000 brut en prime de matches, pour chaque match gagné à l’extérieur ; - 10 000 brut en prime de matches, pour chaque match nul à l’extérieur ; - hébergement ; - un billet d’avion aller-retour au pays C à l’intersaison ; - restauration ; - équipement sportif. 3. En outre, l’article VI dudit contrat stipule que « le joueur professionnel est tenu envers son club de se conformer à la discipline de travail édictée par le club employeur et participer à tous les regroupements, stages, entraînements et compétitions amicales ou officielles, nationales ou internationales, et s’astreindre au respect du règlement intérieur du club». 4. Le 24 août 2009, le joueur a déposé une plainte contre le club A devant la Chambre de Résolution des Litiges de la Fédération de Football A(ci-après : la FFA), à fin d’obtenir le montant de 1 400 000, qui se décomposent en: - 600 000 en arriérés de salaire pour les mois de mai à juillet 2009 ; - 800 000 en primes de signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010 ; - un logement décent dans le pays A. 5. Le 31 août 2009, ladite Chambre, considérant l’arrivée apparemment tardive du joueur pour la reprise des entrainements après les congés annuels et la bonne volonté du club pour trouver une solution équitable au litige, a condamné l’A à verser au joueur l’équivalent de EUR 6 000, correspondant à la prime de signature du début de saison non honorée et un mois de salaire non perçu - mois et saison non spécifiés -, et en outre elle l’a sommé à respecter ses engagements contractuels envers le joueur. 6. Le 1er décembre 2009, le joueur dépose une plainte auprès de la FIFA à l’encontre de l’A pour rupture abusive du contrat de travail, demandant ainsi au club de lui payer la somme de EUR 268 010, plus 5% d’intérêts par an à partir de l’expiration du délai de 30 jours à compter de la notification de la décision, qui se décompose en : - EUR 8 000 d’arriérés de salaire pour les mois de mai à août 2009 ; - EUR 8 000 en primes de signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010 ; - EUR 1 280 de frais occasionnés par son séjour forcé et non pris en charge dans le pays A, soit EUR 580 de frais d’hôtel et EUR 700 de frais d’avion du pays A- au pays C ; - EUR 235 730 de compensation pour la rupture du contrat, qui se décomposent en : - EUR 44 000 correspondant à ses salaires pour les mois de septembre 2009 à juin 2011 ; - EUR 4 000 correspondant à la prime de signature pour la saison 2010/2011 ; - EUR 13 200 d’hébergement, soit 22 mois à EUR 600 ; - EUR 13 230 de restauration, pour 21 mois - un mois étant passé en congé - à EUR 30 par jour ; - EUR 6 300 de transport, soit 21 mois à EUR 10 par jour ; - EUR 4 000 correspondant à deux billets d’avion pour les deux saisons restant à courir ; - EUR 1 000 en équipement sportif ; - EUR 50 000 en réparation du préjudice lié aux conditions vexatoires de la rupture du contrat ; - EUR 100 000 correspondant au préjudice à la carrière du joueur ; - EUR 15 000 correspondant aux frais de sa défense. 7. Le joueur explique que, lors de sa rentrée du pays C au club A, le 8 juillet 2009, le club lui aurait informé qu’il n’était pas en mesure de lui fournir l’appartement contractuellement convenu et qu’il devrait héberger dans une petite chambre à la proximité du club. 8. D’après le joueur, le prolongement de ses congés annuels aurait été dû au mauvais état de santé de sa mère, et ne lui aurait jamais été reproché par le club. 9. Le 14 juillet 2009, le joueur aurait appris, à l’aéroport, qu’il serait banni de la préparation d’avant saison, à avoir lieu au pays T, alors que toute l’équipe y serait partie. Ensuite, le joueur aurait été exclu de la reprise du championnat et un joueur étranger aurait prétendument été engagé à sa place. 10. Malgré ses tentatives de résoudre l’affaire à l’amiable - voire les lettres du joueur au club datées du 27 juillet 2009 et du 9 août 2009, par le biais desquelles il réclame le paiement d’arriérés de salaire pour les mois de mai, juin et juillet 2009 (600 000), de primes de signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010 (800 000), ainsi qu’un logement dans le pays A - le joueur n’aurait pas réussi à obtenir les montants demandés. 11. En conséquence, par le biais de sa correspondance du 1er septembre 2009 au club, le joueur aurait constaté que ses démarches en vue de la résolution amiable des différends l’opposant au club seraient restées infructueuses et que ce dernier aurait donc procédé à une rupture abusive de son contrat de travail. 12. Le club, dans sa réponse, déclare que le joueur aurait abandonné le club A en juin 2009. Il aurait laissé l’pays A le 10 mai 2009 et il n’y serait rentré que le 8 juillet 2009, alors qu’il devait retourner au club le 20 juin 2009. 13. Après sa rentrée au pays A, le joueur aurait été hébergé dans un appartement standard, puisque le contrat n’aurait jamais mentionné que le joueur puisse bénéficier d’un appartement de luxe. 14. Le joueur aurait été autorisé à reprendre les entrainements avec le club, mais, en même temps et à cause de son retard injustifié après les congés annuels, il devait comparaître devant la commission de discipline du club. Devant être traduit, le joueur aurait quitté sa chambre d’hôtel louée à l’année pour rentrer au pays C. Selon le club, le joueur n’aurait jamais pu prouver que sa mère serait tombée gravement malade, pendant son séjour dans le pays C. 15. Le joueur aurait été interdit de participer aux entrainements dans le pays T et aurait été instruit de rester à Club A jusqu’à sa traduction devant la commission de discipline du club prévue pour le 30 juillet 2009. Néanmoins, après le départ de l’équipe, le joueur aurait quitté Club A. Aucun joueur étranger n’aurait été enregistré à sa place, ce qui peut être vérifié auprès de la FIFA. 16. Ensuite à la décision de la Chambre de Résolution des Litiges de la Fédération de Football A, le club aurait eu beau contacter le joueur, il ne l’aurait jamais trouvé. Le montant de EUR 6 000 aurait donc été transféré au compte bancaire du joueur à au pays C. 17. Au vu de ce qui précède, le club considère que le joueur n’a pas respecté l’article VI du contrat et que, par conséquent, il a résilié le contrat de travail sans juste cause. 18. Le club dépose donc une demande reconventionnelle à l’encontre du joueur et revendique les montants de EUR 1 050 000 et de 212 500, qui se décomposent en : - EUR 50 000 correspondant au remboursement des frais de libération du joueur payés par l’A au Club B, lors du transfert du joueur au 16 janvier 2008 ; - 212 500 équivalent au remboursement des frais de la chambre d’hôtel mise à disposition du joueur du 12 juillet 2009 au 30 septembre 2009, i.e. 85 nuits à 2 500 ; - EUR 1 000 000 correspondant au préjudice causé au club. 19. Dans sa réplique, le joueur rejette l’argumentation du club et affirme qu’il n’a jamais été informé d’aucune procédure à son encontre. 20. Le joueur n’aurait jamais reçu la correspondance du club datée du 12 juillet 2009, par le biais de laquelle le club l’aurait prétendument informé qu’il ne partirait pas au pays T avec l’équipe. Le joueur n’aurait non plus reçu les convocations datées du 25 et du 28 juillet 2009, pour comparaître devant la commission de discipline du club, à fin de justifier la reprise en retard aux entraînements. 21. D’une part, le club n’aurait pas démontré que la reprise des entrainements était prévue pour le 20 juin 2009 et que le joueur en était informé ; d’autre part, la mise à l’écarte du joueur du groupe professionnel durant une période de 18 jours à quelques jours du championnat serait déjà une sanction suffisante. En plus, ladite mise à l’écarte équivaudrais à une sanction appliquée avant même que le dossier soit instruit par la commission de discipline, méconnaissant le droit à défense du joueur. 22. Selon le joueur, le fait qu’un intégrant de l’effectif du club fut privé d’un stage d’avant saison, que cela coïncida avec l’entrée en vigueur de la nouvelle règlementation de la Fédération de Football A, qui limite le nombre des joueurs étrangers dans une équipe à deux, ainsi que le fait que le club avait des arriérés de salaire envers le joueur, montrent que le club avait déjà l’intention d’écarter le joueur. Cela aurait été confirmé par le courrier du président du club à la Fédération de Football A, daté du 24 août 2009 : « 3 - conformément aux nouvelles dispositions réglementaires de la Fédération de Football A et notamment l’engagement des joueurs étrangers d’où un seul joueur sera titularisée ceci d’une part et vue le retard accusé par le joueur (arrivée le 8 juillet 2009) d’autre part, l’administration de mon club a jugé utile de ne pas faire signer de licence à ce joueur au titre de la saison 2009-2010 en attendant de lui trouver une solution soit de le prêter ou de le transférer vers un autre club ». 23. Dans sa duplique, le club tient à ce que toutes les correspondances susmentionnées aient été envoyées au joueur au bon moment. 24. En plus, la demande du joueur aurait déjà été complètement traitée par la Chambre de Résolution des Litiges de la Fédération de Football A et que conformément à la décision de ladite Chambre, le virement du montant dû au joueur aurait déjà été fait sur son compte bancaire, malgré son abandon de poste. 25. La reprise des entrainements aurait été bien prévue pour le 20 juin 2009, conformément au billet d’avion remis avant le départ du joueur. 26. Finalement, le club affirme qu’il n’aurait jamais essayé de se débarrasser du joueur, en raison de sa condition d’étranger, et que deux autres joueurs étrangers feraient partie de l’équipe à l’époque. 27. Bien qu’il ait été invité à fournir sa position finale relative à la demande reconventionnelle du club, le joueur ne l’a jamais fait. 28. Le joueur informe que, le 1er juillet 2010, il avait signé un nouveau contrat de travail avec le club, Club B, allant de la date de signature jusqu’au 30 juin 2011, selon lequel il percevrait un salaire mensuel de 300 000 - environ EUR 457. 29. Malgré avoir été invité à nous fournir ses commentaires concernant la demande reconventionnelle déposée par l’A contre le joueur, le Club B n’a jamais répondu à nos services. II. Considérants de la Chambre de Résolution des Litiges 1. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé si sa compétence à traiter le présent litige était donnée. A cet égard, la Chambre a pris note que la présente demande a été soumise à la FIFA le 1 décembre 2009. Par conséquent, la Chambre de Résolution des Litiges a conclu que l’édition 2008 du Règlement de la Commission du Statut du Joueur et de la Chambre de Résolution des Litiges (ciaprès: les Règles de Procédure) est applicable au présent litige (cf. art. 21 al. 2 et 3 des Règles de Procédure). 2. Par la suite, les membres de la Chambre se sont référés à l’art. 3 al. 1 des Règles de Procédure et ont confirmé que, en application de l’art. 24 al. 1 et art. 22 lit. b) du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (édition 2009), la Chambre de Résolution des Litiges est l’organe décisionnel compétent pour connaître du présent cas, comportant une dimension internationale, qui concerne un litige contractuel entre les parties susmentionnées. 3. De plus, la Chambre a analysé quelle édition du Règlement du Statut et du Transfert des Joueurs (ci-après: le Règlement) devait être appliquée quant au droit matériel. A cet égard, la Chambre s’est référée à l’art. 26 al. 1 et al. 2 dudit Règlement (éditions 2009 et 2010), en considérant que la présente demande a été introduite le 1 décembre 2009, et a conclu que l’édition 2009 du Règlement était applicable au présent litige quant au droit matériel. 4. Une fois sa compétence et la réglementation applicable établies, la Chambre de Résolution des Litiges a soigneusement pris en considération et analysé les arguments ainsi que tous les documents présentés lors de l’instruction du présent dossier, tant par le demandeur que par le défendeur. 5. En premier lieu, la Chambre de Résolution des Litiges a pris note du fait que, le 24 août 2009, le demandeur aurait déposé une plainte à l’encontre de l’A devant la Chambre de Résolution des Litiges de la Fédération de Football A, demandant du club un logement décent dans le pays A ainsi que le paiement de 1 400 000 correspondant à des arriérés de salaire pour les mois de mai à juillet 2009 et à des primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010. 6. La Chambre de céans a également pris note de ce que la Fédération de Football A avait déjà pris une décision dans le cas susmentionné et par laquelle elle condamnait l’A à verser au joueur le montant de EUR 6 000 correspondant à une prime à la signature du début de saison non honorée et à un mois de salaire non perçu. 7. Au vu des circonstances susmentionnées, la Chambre de Résolution des Litiges a établi avec précision que, compte tenu du principe juridique fondamental de res iudicata, elle devait, ex officio et préliminairement examiner si elle était à même de procéder à l’analyse de la substance de la présente affaire et de postérieurement prendre une décision à cet égard. 8. À cet effet, la Chambre a tenu à rappeler que, compte tenu du principe de res iudicata, un organe décisionnaire ne serait pas en position d’entrer en matière sur une affaire dont le fond aurait été précédemment tranché par une autre juridiction et dans laquelle une décision définitive aurait déjà été prononcée. En effet, une décision finale et contraignante, antérieurement prononcée, lie les parties au litige ainsi que l’organe décisionnaire, c’est-à-dire qu’il serait interdit de recommencer un procès exactement identique au précédent, opposant les mêmes parties, portant sur le même objet et ayant la même cause, suivant le principe de la triple identité. De même, la Chambre a tenu à souligner que le principe de res iudicata ne concerne que le dispositif de la décision précédemment prononcée, c’est-à-dire la partie dans laquelle les requêtes des parties sont acceptées ou rejetées. 9. En ce qui concerne l’identité des parties, la Chambre de céans a remarqué que les litiges portés devant la Fédération de Football A ainsi que devant la FIFA opposent les mêmes parties, i.e. d’un côté, le joueur, J, en tant que demandeur, et de l’autre côté, le club de l’A, en tant que défendeur. Au vu de ce qui précède, la Chambre de céans conclut que l’identité des parties est restée configurée dans la présente affaire. 10. Ensuite, la Chambre est passée à l’analyse de l’identité d’objet, c’est-à-dire ce que demandent les parties à l’organe décisionnaire. À cet égard, la Chambre de céans a observé que le joueur avait demandé devant la Fédération de Football A, le 24 août 2009, le paiement de ses arriérés de salaire pour les mois de mai jusqu’à juillet 2009, de ses primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, ainsi que d’un logement dans le pays A. Également, les membres de la Chambre ont pris note de ce que le joueur avait requis devant la FIFA, le 21 décembre 2009, inter alia, le paiement d’arriérés de salaire pour les mois de mai à août 2009, de ses primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, ainsi que le remboursement des frais d’hébergement. 11. Cela étant, la Chambre conclut à l’identité partielle d’objet entre les deux affaires susmentionnées, dès lors que le paiement des salaires de mai à juillet 2011, des primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, et d’un logement ou de son équivalent en argent avaient été requis devant la Football de Football A ainsi que devant la FIFA. 12. Finalement, la Chambre s’est concentrée sur l’analyse de l’identité de cause entre les deux affaires susmentionnées, constituée par les faits et actes juridiquement qualifiés, invoqués à fin d’établir le droit par lequel se traduit juridiquement la prétention soumise au juge ou, autrement dit, les éléments générateurs du droit en question. Tenant compte de cela, la Chambre a observé que, devant la Fédération de Football A ainsi que devant la FIFA, le joueur fondait sa prétention juridique sur le non-respect par le club de ses obligations contractuelles relatives au paiement des salaires de mai à juillet 2011, des primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, et d’un logement, constituant ainsi une violation de l’art. V du contrat de travail. Ainsi, l’identité de cause se configure partiellement dans le cas présent, dès lors que le paiement du salaire portant sur le mois d’août 2011 n’a été demandé que devant la FIFA, faisant encore l’objet d’examen de la Chambre de céans. 13. Au vu des considérants précédents, la Chambre a conclu à l’autorité de la chose jugée dans le cas en question en ce qui concerne le prétendu non-paiement des salaires du joueur de mai à juillet 2011, de ses primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, et d’un logement. La plainte du demandeur relative aux prétendus manquements au contrat du club susmentionné doit donc être obligatoirement rejetée, au vu du fait que son analyse au fond a déjà été conclue par la Fédération de Football A, aboutissant à la décision prise par cette dernière le 31 août 2009. 14. En sus, la Chambre de céans a souligné qu’elle n’était pas une instance d’appel auprès de laquelle un cas qui a déjà été traité par une autre instance compétente au fond, comme apparemment dans le cas présent, pouvait être soumis pour réévaluation. 15. Cela étant établi, la Chambre de Résolution des Litiges était à même de passer à l’analyse au fond du cas présent et, à cet égard, a soigneusement pris en considération les arguments ainsi que tous les documents présentés lors de l’instruction du présent dossier, tant par le demandeur que par le défendeur. 16. Premièrement, les membres de la Chambre ont considéré qu’il était avéré qu’entre les parties en cause, un contrat de travail avait été signé le 1er janvier 2008, valable de la date de signature jusqu’au 30 juin 2011, selon lequel le joueur aurait droit, inter alia, à un salaire mensuel brut de 200 000 ou EUR 2 000, à une prime à la signature annuelle de 400 000 ou EUR 4 000 et à un logement. 17. En outre, la Chambre de céans a remarqué, d’un côté, que le demandeur déclare avoir été obligé de prolonger ses congés annuels à cause du mauvais état de santé de sa mère, et que par conséquent, le club l’aurait exclu des entrainements et remplacé par un autre joueur. De même, les membres de la Chambre ont pris note de ce que le demandeur prétend avoir eu beau résoudre l’affaire à l’amiable, le club n’aurait jamais répondu à ses lettres du 27 juillet 2009 et du 9 août 2009, ni payé ses arriérés de salaire pour les mois de mai à juillet 2009 (600 000), ses primes de signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010 (800 000), et ne lui aurait pas non plus fourni un logement. Par conséquent, le 1er septembre 2009, le joueur a constaté l’échec de ses démarches en vue de résoudre ses différends avec le club à l’amiable ainsi que la rupture du contrat de travail aux torts exclusifs du club. 18. De plus, les membres de la Chambre ont pris note du fait que le joueur prétend ne pas avoir reçu de convocation pour comparaître devant la commission de discipline du club. En outre, sa mise à l’écart du groupe professionnel durant une période de 18 jours serait déjà une sanction suffisante pour son retard prétendument injustifié. Selon le joueur, l’entrée en vigueur de la limitation du nombre de joueurs étrangers par club, combinée au fait que, à cette époque-là, le club avait déjà des arriérés de salaire envers lui, aurait rendu opportune sa démission. 19. Au vu de ce qui précède, le joueur considère que le club aurait procédé à une rupture abusive du contrat de travail et demande de ce dernier le paiement de EUR 268 010, plus 5% d’intérêts par an qui se décomposent en EUR 8 000 d’arriérés de salaire pour les mois de mai à août 2009, EUR 8 000 de primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, EUR 1 280 de frais d’hébergement et d’avion, EUR 235 730 de compensation pour la rupture du contrat et EUR 15 000 de frais d’avocat. 20. Par la suite, la Chambre de Résolution des Litiges a analysé l’argumentation du club défendeur et a pris note du fait que ce dernier déclare que le joueur serait rentré de ses vacances avec 19 jours de retard sans jamais produire aucune preuve du prétendu mauvais état de santé de sa mère. Devant être traduit devant la commission de discipline du club le 30 juillet 2009 à cause de son retard injustifié à son retour de vacances, ce dont il avait été dûment informé, le joueur n’aurait pas été en mesure de participer aux entrainements dans le pays T ; mais le club ne l’aurait jamais exclu des entrainements locaux, ni remplacé par un autre joueur. Le joueur, pourtant, aurait quitté Club A après le départ de l’équipe. Le club ajoute avoir fourni au joueur un logement, comme prévu dans le contrat, et ne pas l’avoir remplacé après son départ. 21. En outre, le club affirme que la demande du joueur a déjà été complètement traitée par la Fédération de Football A et que, par suite de la décision de ladite Chambre, le virement du montant de EUR 6 000 a déjà été fait sur le compte bancaire du joueur malgré son abandon de poste. Par conséquent, le club considère que le joueur a résilié le contrat de travail sans juste cause et, à cet égard, il dépose une demande reconventionnelle à son encontre, revendiquant à titre de compensation le montant de EUR 1 050 000, correspondant au remboursement des frais de libération du joueur payés à son dernier club et au préjudice causé au défendeur par son abandon de poste, et de 212 500 correspondant aux frais du logement mis à disposition du joueur du 12 juillet 2009 au 30 septembre 2009. 22. Ayant établi ce qui précède, les membres de la Chambre ont considéré que la question fondamentale dans le présent litige, en considérant la plainte du joueur et l’argumentation du club ainsi que la demande reconventionnelle du club et la réponse du joueur, serait d’établir si le contrat a été terminé unilatéralement avec ou sans juste cause, et quelle partie doit être tenue responsable de la résiliation en question. 23. À cet effet, la Chambre de céans a rappelé qu’il convenait de définir au cas par cas ce qu’est une résiliation unilatérale et sans juste cause d’un contrat de travail. 24. La Chambre a également souligné que, ensuite et dans la mesure où il serait établi que le contrat aurait été terminé sans juste cause, il serait nécessaire d’établir les conséquences financières et/ou sportives pour la partie qui aurait injustement causé la rescision. 25. Par conséquent et afin d’établir si le contrat a été terminé avec ou sans juste cause et quelle partie en aurait été responsable, la Chambre a procédé à l’analyse des arguments susmentionnés, présentés par les parties. 26. Compte tenu des considérations faites préliminairement à propos de la demande déposée par le joueur devant la Fédération de Football A le 24 août 2009, ainsi que de la décision prise par cette dernière le 31 août 2009, la Chambre a tenu à souligner l’autorité de la chose jugée en ce qui concerne les créances portant sur les salaires du joueur de mai jusqu’à juillet 2009, ses primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, et son droit à un logement, et cela étant, la Chambre de céans aurait interdiction de revenir sur les dispositions de ladite décision, dans la mesure où elle serait partiellement assortie de la même cause et du même objet que la première demande, et concernerait les mêmes parties. 27. Au vu des considérations ci-dessus et eu égard à la demande du joueur devant la FIFA, les membres de la Chambre ont été d’avis que la seule requête du joueur, concernant les créances du club envers lui, qui serait encore susceptible d’analyse par la FIFA serait celle relative à son salaire pour le mois d’août 2009. 28. Dès lors et suite à ces considérations, la Chambre de céans s’est posé la question de savoir si, sur la base du non-paiement de son salaire pour le mois d’août 2009, le joueur aurait eu juste cause pour considérer comme rompu son contrat avec le club aux torts exclusifs de ce dernier, le 1er septembre 2009, suite à l’échec des négociations à l’amiable. 29. Sur ce point, la Chambre a rappelé les parties de sa jurisprudence bien établie, selon laquelle, en général, le non-paiement des salaires pendant plus de deux mois donnerait au joueur le droit de résilier le contrat avec juste cause. 30. À ce sujet, la Chambre a pris connaissance des documents probatoires transmis par le défendeur, en particulier de la facture datée du 21 juillet 2010 pour un montant de EUR 6 000, correspondant au paiement de ses arriérés de salaire de mai à juillet 2009 et des primes à la signature pour les saisons 2008/2009 et 2009/2010, conformément à la décision de la Fédération de Football A. 31. À défaut de preuves écrites irréfutables concernant la date exacte de la rescision du contrat de travail et au vu des allégations divergentes apportées par les parties à cet égard, la Chambre de céans a considéré que le 1er septembre 2009 - date de la correspondance adressée au club par le joueur constatant l’échec des négociations à l’amiable et postérieure à la décision de la Fédération de Football A susmentionnée, - laquelle, inter alia, sommait le club de respecter ses engagements contractuels envers le joueur, supposant ainsi la continuité du contrat - devait être retenue comme la date à laquelle le contrat a été terminé par le joueur. 32. Au vu de ce qui précède, la Chambre a été d’avis que le joueur avait considéré comme rompu le contrat de travail en se basant uniquement sur le non-paiement de son salaire d’août 2009 et ainsi, sans juste cause selon la jurisprudence établie. Par conséquent, il n’aurait pas le droit de demander au club le paiement d’une compensation. 33. Dans ce contexte, la Chambre a également observé que le défendeur n’avait pas contesté le non-paiement au joueur du salaire correspondant au mois d’août 2009, et par conséquent, conclu que, selon le principe général de droit pacta sunt servanta, le club devait verser au joueur le montant de EUR 2 000. 34. Par la suite, les membres de la Chambre de Résolution des Litiges se sont concentrés sur la demande reconventionnelle du demandeur reconventionnel, dans laquelle ce dernier sollicitait de condamner le joueur au versement d’une indemnisation de EUR 1 050 000 - correspondant au remboursement des frais de libération du joueur payés par l’A au Club B (EUR 50 000) et au préjudice causé au club (EUR 1 000 000) - ainsi qu’à un montant de 212 500, correspondant au remboursement des frais relatifs au logement mis à la disposition du joueur du 12 juillet 2009 au 30 septembre 2009. 35. Ensuite, la Chambre, se posant la question de savoir si le club aurait le droit de réclamer une compensation pour rupture de contrat à l’encontre du joueur, et se basant sur les considérants précédents, a conclu que le joueur, ayant rompu de façon unilatérale et sans juste cause le contrat de travail le liant au demandeur reconventionnel, avait fait naître pour le club le droit au paiement d’une indemnisation. 36. Les membres de la Chambre se sont donc penchés sur le montant de la compensation à verser par le défendeur reconventionnel. En particulier, la Chambre a analysé les critères non exhaustifs prévus par l’art. 17 al. 1 du Règlement qui dispose que « l’indemnité pour rupture de contrat est calculée conformément au droit en vigueur dans le pays concerné, aux spécificités du sport et en tenant compte de tout critère objectif inhérent au cas. Ces critères comprennent notamment la rémunération et autres avantages dus au joueur en vertu du contrat en cours et/ou du nouveau contrat, la durée restante du contrat en cours jusqu’à cinq ans au plus, le montant de tous les frais et dépenses occasionnés ou payés par l’ancien club de même que la question de savoir si la rupture intervient pendant les périodes protégées. » 37. À cet effet, la Chambre de céans a observé qu’aucune copie du contrat de transfert du joueur en question de l’A au Club B n’avait été jointe au dossier par le club. Par conséquent, faute de preuve écrite à cet égard, la Chambre a été d’avis que ledit critère ne serait pas suffisamment consistant pour servir de base au calcul d’une indemnisation pour violation de contrat. 38. De plus, la Chambre a aussi signalé que le montant de EUR 1 000 000 suggéré par le club et correspondant au prétendu préjudice causé au club par le départ du joueur, non seulement manquait de base juridique, mais devait aussi être considéré comme disproportionné, compte tenu de la valeur du contrat conclu entre le joueur et l’A. Par conséquent, la Chambre a retenu que le montant de EUR 1 000 000 envisagé par le club à titre d’indemnisation pour manquement contractuel devait être rejeté, faute de fondement légal et de proportionnalité. 39. En ce qui concerne le remboursement des frais de logement relatifs à la chambre d’hôtel mise à la disposition du joueur du 12 juillet 2009 au 30 septembre 2009, correspondant à 212 500, la Chambre de céans a pris en considération que, d’après l’article V du contrat de travail signé entre les parties, les frais d’hébergement étaient à la charge du défendeur, tout en soulignant que les parties n’avaient pas fixé dans le contrat de montant spécifique pour le logement. Au vu de ce qui précède, la Chambre est d’avis que, jusqu’au 1er septembre 2009, le demandeur était en droit de percevoir la somme correspondant aux frais d’hébergement, de sorte que le club ne serait pas en mesure de demander son remboursement. En outre, selon la Chambre de céans, le montant payé par le club à titre de logement pour le joueur ne constituerait pas un critère adéquat pour l’établissement du montant de la compensation due par le joueur au club, dès lors qu’un montant spécifique n’a même pas été établi dans le contrat conclu entre les parties. 40. Au vu de ce qui précède et afin de calculer le montant total de l’indemnité pour rupture de contrat sans juste cause, la Chambre de céans a pris en compte la rémunération et les autres avantages dus au demandeur en vertu du contrat avec l’A. 41. À ce titre, la Chambre de céans a rappelé qu’à la date où le contrat avait été rompu sans juste cause, la durée restante du contrat était de vingt-deux mois, i.e. allant du 1er septembre 2009, date de la rescision, au 30 juin 2011, date d’expiration du contrat. Compte tenu de la période susmentionnée, la valeur résiduelle du contrat de travail serait de EUR 48 000, qui se décomposent en 22 mois de salaires à EUR 2 000 et de la prime due pour la saison 2010/2011, soit EUR 4 000. 42. De plus, la Chambre de céans a rappelé que, le 1er juillet 2010, le demandeur avait signé un nouveau contrat de travail avec le club B C, valable de la date de signature jusqu’au 30 juin 2011 et selon lequel le joueur devait percevoir un salaire mensuel de 300 000, considérablement plus modeste que celui perçu auprès de l’A. 43. Dans ce contexte, la Chambre a également pris note de ce que le club, d’un côté, accuse le joueur d’avoir abandonné son poste de travail sans avis préalable ou justification, et d’un autre côté, le joueur accuse le club de ne jamais lui avoir envoyé de convocation pour rentrer au pays A et reprendre ses entraînements. 44. À cet égard et dans le cas d’espèce, la Chambre a considéré qu’il appartenait au défendeur, sur la base de la relation contractuelle en vigueur entre les parties, de demander le retour du demandeur à son poste de travail une fois la supposée absence du demandeur constatée. Autrement dit, la Chambre a estimé que le défendeur devait, en cas d’absence prolongée du demandeur, le mettre en demeure de retourner à son poste de travail, dans un délai raisonnable. 45. Dans le cas qui nous occupe, la Chambre de céans a tenu à rappeler que le demandeur affirme n’avoir reçu aucune convocation pour reprendre ses activités auprès du club. En outre, la Chambre de céans a remarqué qu’aucune preuve du contraire n’avait été fournie par le club, i.e. aucun document constatant le prétendu retard du joueur et demandant la reprise immédiate des entraînements n’a été joint au dossier par le défendeur. Au vu de ce qui précède, les membres de la Chambre de Résolution des Litiges ont été d’avis que le club n’avait pas suffisamment démontré son intérêt dans le retour du joueur à ses activités ou dans la préservation des relations contractuelles entre les parties. 46. Au vu des considérations ci-dessus et considérant les circonstances concrètes de la présente affaire, les membres de la Chambre de Résolution des Litiges sont arrivés à la conclusion unanime que le montant de EUR 20 000 à titre d’indemnisation pour la violation du contrat devait être considéré comme juste et raisonnable, et accordé au demandeur reconventionnel, l’A, par le joueur. 47. Au vu du fait que le joueur doit s’acquitter de cette compensation s’élevant à EUR 20 000, et compte tenu du fait que, bien qu’y ayant été invité, le Club B n’a jamais fait parvenir à la FIFA ses commentaires sur la présente affaire, la Chambre de Résolution des Litiges a décidé qu’en application de l’art. 17 al. 2 du Règlement, la partie intervenante devait être considérée co-responsable et individuellement redevable de l’indemnité à payer. 48. En conclusion, la Chambre a accepté partiellement la demande du joueur J, et condamné l’A à lui payer la somme de EUR 2 000, à titre d’arriéré de salaire pour le mois d’août 2009. En outre, la Chambre a accepté partiellement la demande reconventionnelle de l’A et par conséquent, condamné le joueur J et le Club B solidairement à payer à l’A la somme de EUR 20 000, à titre de compensation pour rupture de contrat. 49. Finalement et à des fins de bonne administration, la Chambre de Résolution des Litiges a rejeté la requête du joueur concernant le paiement des frais d’avocat, conformément à l’article 18 al. 4 des Règles de Procédure et à la jurisprudence de ladite Chambre établie à ce sujet. III. Décision de la Chambre de Résolution des Litiges 1. La demande du demandeur/défendeur reconventionnel, J, est partiellement admise. 2. Le défendeur/demandeur reconventionnel, Club A, doit payer au demandeur/défendeur reconventionnel, J, dans les 30 jours à compter de la date de notification de la présente décision, la somme de EUR 2 000. 3. Tout autre demande du demandeur/défendeur reconventionnel, J, est rejetée. 4. La demande reconventionnelle du défendeur/demandeur reconventionnel, Club A, est partiellement admise. 5. Le demandeur/défendeur reconventionnel, J, doit payer au défendeur/demandeur reconventionnel, Club A, la somme de EUR 20 000, dans les 30 jours à compter de la date de notification de la présente décision. 6. La partie intervenante, Club B, est conjointement et solidairement responsable dudit paiement. 7. Tout autre demande du défendeur/demandeur reconventionnel, Club A, est rejetée. 8. Dans le cas où les sommes dues ne sont pas payées dans le délai imparti, des intérêts à hauteur de 5% par année seront appliqués et ce dès l’échéance du délai mentionné précédemment, et le cas sera, sur demande, transmis à la Commission de Discipline de la FIFA pour considération et décision. 9. Les parties s’engagent à communiquer l’une à l’autre les numéros de compte bancaire auxquelles les sommes allouées doivent être versées et, de même, à informer la Chambre de Résolution des Litiges sur les paiements effectués par les parties adverses. Note concernant la décision motivée (Voie de droit) : Conformément à l’article 63 alinéa 1 des Statuts de la FIFA, cette décision est susceptible d’un appel au Tribunal Arbitral du Sport (TAS). L’appel devra être interjeté dans un délai de 21 jours à compter de la notification de la décision et devra comprendre tous les éléments figurant au point 2 des directives émanant du TAS, dont copie est jointe à la présente. L’appelant dispose de 10 jours supplémentaires à compter de l’expiration du délai de recours pour déposer son mémoire d’appel contenant une description des faits et des arguments légaux fondant le recours (cf. point 4 des directives annexées). L'adresse complète du Tribunal Arbitral du Sport est la suivante : Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Suisse Tél : +41 21 613 50 00 Fax : +41 21 613 50 01 e-mail : info@tas-cas.org www.tas-cas.org Au nom de la Chambre de Résolution des Litiges Markus Kattner Secrétaire Général Adjoint
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