• Stagione sportiva: 1999/2000
F.I.G.C. – CORTE FEDERALE – 1999/2000
Comunicato ufficiale n. 9/CF del 6 luglio 2000 – pubbl. su www.figc.it
DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DEL SIG. MORATTI
MASSIMO, COMPONENTE DEL CONSIGLIO DELLA LEGA NAZIONALE
PROFESSIONISTI E PRESIDENTE DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO, PER
VIOLAZIONE DELL’ART. 1 COMMA 3 C.G.S, PER AVERE ESPRESSO GIUDIZI
GRAVEMENTE LESIVI DELLA REPUTAZIONE DELL’ARBITRO, DELL’INTERA
ORGANIZZAZIONE FEDERALE E DI ALTRA SOCIETÀ AFFILIATA NEL CORSO DI
DICHIARAZIONI RESE AD ORGANI DI INFORMAZIONE DOPO LA GARA
LAZIO/INTERNAZIONALE DELL’11.3.2000, NONCHÉ DEL F.C. INTERNAZIONALE
MILANO, AI SENSI DELL’ART. 6 COMMA 1 C.G.S., PER RESPONSABILITÀ DIRETTA
NELLA VIOLAZIONE ASCRITTA AL PROPRIO PRESIDENTE.
F.I.G.C. – CORTE FEDERALE – 1999/2000
Comunicato ufficiale n. 9/CF del 6 luglio 2000 – pubbl. su www.figc.it
DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DEL SIG. MORATTI
MASSIMO, COMPONENTE DEL CONSIGLIO DELLA LEGA NAZIONALE
PROFESSIONISTI E PRESIDENTE DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO, PER
VIOLAZIONE DELL'ART. 1 COMMA 3 C.G.S, PER AVERE ESPRESSO GIUDIZI
GRAVEMENTE LESIVI DELLA REPUTAZIONE DELL'ARBITRO, DELL'INTERA
ORGANIZZAZIONE FEDERALE E DI ALTRA SOCIETÀ AFFILIATA NEL CORSO DI
DICHIARAZIONI RESE AD ORGANI DI INFORMAZIONE DOPO LA GARA
LAZIO/INTERNAZIONALE DELL'11.3.2000, NONCHÉ DEL F.C. INTERNAZIONALE
MILANO, AI SENSI DELL'ART. 6 COMMA 1 C.G.S., PER RESPONSABILITÀ DIRETTA
NELLA VIOLAZIONE ASCRITTA AL PROPRIO PRESIDENTE.
Il Procuratore Federale, con atto 21.3.2000, ha deferito alla Corte Federale il dott. Moratti Massimo,
Componente del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Professionisti e Presidente del F.C.
Internazionale Milano, per avere espresso giudizi gravemente lesivi della reputazione dell'Arbitro
Braschi, dell'Organizzazione Federale, del Presidente Federale, del Presidente della L.N.D. e di
altra società affiliata, quali si evincono dai seguenti articoli di stampa:
- "Il fatto proprio non c'era...L'arbitro ha rovinato la partita...Questa volta si è passato il limite. E'
una vergogna. Un arbitro tremendo. Protetto dalla Federazione. E' ora di finirla. Quelli della
Federazione se ne devono andare... Alla Juve andava bene il pari e pari è stato" (La Gazzetta dello
Sport del 12.3.2000);
- "Trovo terribile questa ripetitività di errori....Ci si trova con un gioco che sembra fatto con regole
prestabilite....Manca totalmente la trasparenza. C'è un vuoto di potere assoluto...Punto il dito contro
chi dovrebbe garantire certi equilibri e non lo fa" (La Gazzetta dello Sport del 13.3.2000);
- "Confermo che il campionato sembra pilotato...Trovo terribile la ripetitività di errori..." (Corriere
dello Sport-Stadio del 14.3.2000);
- "Non mi pento né cambio idea. Nel mondo del calcio manca totalmente la trasparenza, bisogna
rinnovare i vertici federali. Il campionato sembra pilotato...Ci si trova con un gioco che sembra fatto
con regole prestabilite a tavolino. C'è un vuoto di potere assoluto...Confermo che bisogna
assolutamente rinnovare i quadri federali...Occorre un manager che attivi da un ambiente diverso e
che si ponga al di sopra delle parti" (Corriere della Sera del 14.3.2000).
Il Procuratore Federale, ritenuto che nel corso delle indagini il dott. Moratti "non ha fornito
elementi di supporto alle sue gravi accuse...ribadendo i concetti negativi già espressi nei confronti
del Presidente Federale", ha deferito a questa Corte il dott. Moratti e la Società F.C. Internazionale
per rispondere, il primo, della violazione di cui all'att. 1, comma 3, C.G.S. e, la seconda, della
violazione di cui all'art. 6, comma 1, C.G.S. per responsabilità diretta nella violazione ascritta al
proprio Presidente.
Il dott. Moratti e la Società hanno fatto pervenire memoria difensiva chiedendo l'assoluzione da
ogni addebito loro contestato.
All'udienza del 16.6.2000, il Procuratore Federale, insistendo nella sussistenza degli addebiti di cui
all'atto di deferimento, ha concluso per l'affermazione di responsabilità del Moratti e della Società,
con richiesta di irrogazione, per entrambi, della ammenda di lire ottanta milioni.
La difesa dei deferiti, ribadendo le ragioni svolte in memoria, ha insistito nella richiesta di
proscioglimento da ogni addebito.
Ritiene questa Corte che sussistano sufficienti elementi per una declaratoria di responsabilità del
dott. Moratti e della Società F.C. Internazionale Milano,
Il complesso delle dichiarazioni rilasciate dal Moratti a più Organi di Stampa e in più giorni
successivi (12, 13 e 14 mano 2000) non lasciano dubbi sulla loro gravità ed univocità offensiva,
largamente lesiva della reputazione dell'Arbitro Braschi e degli Organi di vertice della Federazione
e particolarmente del suo Presidente. Esse muovono pesanti e reiterati sospetti sulla imparzialità
dell'arbitro, sulla totale mancanza di trasparenza dell'azione e di correttezza degli Organi federali e
del suo Presidente , di voluta predeterminazione di giunchi a tavolino, tali da esigere l'immediata
rinnovazione dei quadri federali e l'elezione di un nuovo Presidente che "si ponga al di sopra delle
parti": A ciò si aggiunge una censura di vuoto di potere assoluto, implicante un chiaro giudizio di
incapacità e di inidoneità a gestire la complessa struttura federale. Trattasi, dunque, di
apprezzamenti che vulnerano gravemente valori essenziali propri dei principi sportivi della lealtà,
probità e correttezza morale, valori alla cui osservanza, nel contempo, si assume non conformarsi la
condotta degli Organi federali, senza che di ciò venga fornito alcun elemento probatorio. Siffatti
giudizi, singolarmente e nel loro insieme, vanno ben al di là di un preteso diritto di critica, di per sé
sempre ammissibile ancorchè vivacemente manifestato, e che trasmodano in una chiara lesione
della reputazione ad estimazione dei soggetti offesi, che non può essere consentita.
Del resto, il dott. Moratti, quale Consigliere della L.N.P., non può non essere ben consapevole dei
rilevanti pregiudizi che derivano all'ordinamento e alla organizzazione federali da dichiarazioni non
sorrette da alcun elemento probatorio. Egli, infatti, sentito a chiarimenti dall'Ufficio Indagini, non
ha mancato di escludere, rettificare e precisare gran parte delle sue affermazioni, sia per quanto
riguarda la direzione arbitrale sia per ciò che concerne il senso in cui si suoi giudizi dovevano
essere interpretati con riferimento all'azione dei vertici federali.
Questa Corte, nel prenderne atto, considera però tali rettifiche come dettate da palesi esigenze
difensive del Moratti, non idonee ad escludere la illiceità del suo comportamento originario
(protratto nel tempo, non smentito ed anzi più volte ribadito in più sedi e per diversi glomi e in
modo uniforme) e tuttavia meritevoli di un apprezzamento positivo, come segno di un recupero di
autoresponsabilità. Nella sua veste di Consigliere della L.N.P. il dott. Moratti ha voce e sedi
appropriate per perseguire i suoi propositi di riforme, del resto in corso, che sono auspicate da tutti
coloro che hanno a cuore le sorti del mondo del calcio, ma da realizzare in forme che siano
compatibili con i suindicati principi sportivi, che debbono sempre riconoscersi come fondamentale
patrimonio comune, nel giusto e leale equilibrio di tutti gli interessi meritevoli di tutela.
Alla ritenuta affermazione di responsabilità dei soggetti deferiti, segue l'irrogazione della sanzione,
che, anche in considerazione dei precedenti disciplinari, pare congruo determinare nell'applicazione
dell'ammenda di lire sessanta milioni per ciascuno degli stessi.
Per questi motivi la Corte Federale, pronunciando sul deferimento come sopra proposto dal
Procuratore Federale, dichiara i deferiti responsabili delle violazioni loro rispettivamente ascritte ed
infligge a ciascuno la sanzione dell'ammenda di L. 60.000.000.
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VIOLAZIONE DELL’ART. 1 COMMA 3 C.G.S, PER AVERE ESPRESSO GIUDIZI
GRAVEMENTE LESIVI DELLA REPUTAZIONE DELL’ARBITRO, DELL’INTERA
ORGANIZZAZIONE FEDERALE E DI ALTRA SOCIETÀ AFFILIATA NEL CORSO DI
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NELLA VIOLAZIONE ASCRITTA AL PROPRIO PRESIDENTE."