F.I.G.C. – CORTE FEDERALE – 1998/1999 Comunicato ufficiale n. 2/CF del 24 luglio 1998 – pubbl. su www.figc.it DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DEL SIG. MORATTI MASSIMO, PRESIDENTE DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO E COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI, PER VIOLAZIONE DELL’ART. 1 COMMA 3 C.G.S., PER AVER ESPRESSO GIUDlZI LESIVI DELLA REPUTAZIONE DELL’ARBITRO CECCARIM, DELLA CLASSE ARBITRALE E DELL’ ORGANlZZAZIONE FEDERALE NEL CORSO DI DICHIARAZIONI RIL.ASCIATE AD ORGANI DI INFORMAZIONE DOPO LA GARA JUVENTUS/INTER DEL 26.4.1998 E DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO, AI SENSI DELL’ART. 6 COMMA 1 C.G.S., PER RESPONSABILITA’ DIRETTA

F.I.G.C. – CORTE FEDERALE – 1998/1999 Comunicato ufficiale n. 2/CF del 24 luglio 1998 – pubbl. su www.figc.it DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DEL SIG. MORATTI MASSIMO, PRESIDENTE DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO E COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI, PER VIOLAZIONE DELL'ART. 1 COMMA 3 C.G.S., PER AVER ESPRESSO GIUDlZI LESIVI DELLA REPUTAZIONE DELL'ARBITRO CECCARIM, DELLA CLASSE ARBITRALE E DELL' ORGANlZZAZIONE FEDERALE NEL CORSO DI DICHIARAZIONI RIL.ASCIATE AD ORGANI DI INFORMAZIONE DOPO LA GARA JUVENTUS/INTER DEL 26.4.1998 E DEL F.C. INTERNAZIONALE MILANO, AI SENSI DELL'ART. 6 COMMA 1 C.G.S., PER RESPONSABILITA' DIRETTA Il Procuratore Federale, con nota del 30.4.1998, ha deferito alla Corte Federale il Sig. Massimo Moratti, Presidente del F.C. Internazionale Milano e Consigliere della Lega Nazionale Professionisti, per alcune dichiarazioni rese ad Organi di Stampa dopo la gara Juventus/Inter del 26.4.1998, nel corso delle quali esprimeva giudizi lesivi, ad avviso del Procuratore Federale, della reputazione dell'arbitro Ceccarini, della classe arbitrale e dell'Organizzazione Federale, quali si evincono da articoli apparsi sulla "Gazzetta dello Sport" e sul "Corriere della Sera" del 27.4.1998 e su altri giornali. In tali dichiarazioni, riportate virgolettate negli articoli suindicati, il Sig. Moretti ha espresso critiche pesanti nei confronti dell'arbitro Ceccarini, della classe arbitrale e degli Organi di vertice della Federcalcio. Si legge, fra l'altro, in essi: "La Gazzetta dello Sport" del 27.4.1998: "Sono amareggiato e arrabbiato. Ho visto un rigore per noi che non ci è stato dato. Subito dopo ne è stato concesso uno alla Juve, ma quello non l'ho proprio visto.... D'altro canto era una partita così, si sapeva..... temevamo certe cose e sono successe". "Gli arbitri mica lo fanno apposta. Quello che è capitato oggi e un'abitudine. Anzi, questa partita è la regola non l'eccezione. Però francamente non immaginavo che certe cose le facessero in maniera tosi sfacciata". "No perché qui si sconfina nel ridicolo. Eppure è successo ugualmente". "Non è nemmeno colpa della Juve. E' semplicemente la constatazione di un complesso da parte degli arbitri. Hanno paura di far male alla Juve". "Se all'ultima giornata di campionato ci dovessimo trovare ad un punto dalla Juve sono convinto che si ripeterebbero le stesse cose. Non voglio farle fare altri sforzi .... "Corriere della Sera" del 27.4.1993: "Questo campionato è falsato. Lo dico chiaramente: non è colpa della Juve e dei suoi dirigenti, ma del vertice della Federcalcio, troppo debole e del designatore arbitrale". Poiché le espressioni usate sono state ritenute integrare gli estremi della violazione degli arti. 1, comma 3 e 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, il Procuratore Federale ha deferito a questa Corte il Sig. Moratti per aver esternato giudizi lesivi della reputazione dell'arbitro Ceccarini, della classe arbitrale e degli organi di vertice della Federcalcio, e la società F.C. Internazionale Milano, per responsabilità diretta nella violazione ascritta al proprio Presidente. Il Sig. Moretti, con nota difensiva del 25.5.1998 - premesso che le sue dichiarazioni erano state espresse dopo una partita decisiva nella corsa allo scudetto, durante la quale l'Internazionale non si era visto assegnare un calcio di rigore per un fallo assai evidente ai danni di un proprio giocatore, a causa di un errore arbitrale giudicato clamoroso da tutta la Stampa - ha escluso di aver voluto ledere la reputazione degli arbitri e dei vertici federali in quanto il suo intendimento era stato solo quello di esternare con sincerità il suo disappunto per l'accaduto, con lo scopo di invitare ad una discussione volta al miglioramento del sistema rivelatosi inadeguato; la sua, dunque, era stata una critica costruttiva tant'è che gli stessi vertici federali si stanno attivando per una riforma del meccanismo delle selezioni e designazioni arbitrali, al fine di ridurre al minimo il rischio di errori da parte degli arbitri. Comunque, ad avviso del Sig. Moratti, la sua critica si era mantenuta nell'ambito della manifestazione di un diritto costituzionale garantito, espressa in forma civile e senza toni esasperati. All'udienza del 17.7. 1998 il Procuratore Federale, insistendo nella sussistenza degli addebiti di cui all'atto di deferimento, ha concluso per l'affermazione di responsabilità del Moratti e del F.C. Internazionale, con richiesta di irrogazione delle sanzioni, rispettivamente, della squalifica per giorni sette e dell'ammenda di L. 30.000.000. La difesa dei deferiti, ribadendo le ragioni svolte in memoria, ha insistito nella richiesta di proscioglimento da ogni addebito. Ritiene questa Corte che sussistano sufficienti elementi per una declaratoria di responsabilità del Sig. Moratti e della società F.C. Internazionale. Invero, il complesso delle dichiarazioni rilasciate dal Sig. Moretti, e da lui non smentite, nella loro complessiva trama non lasciano dubbi sulla circostanza che egli abbia inteso censurare una presunta mancanza di imparzialità dell'arbitro Ceccarini e della classe arbitrale a favore di una squadra e a danno di altre. Non si tratta, cioè, soltanto della constatazione di un errore arbitrale, certo sempre possibile ma di un atteggiamento arbitrale ripetuto, costante e consapevole, fino ad assumere modalità "così sfacciate" da comportare l'effetto che il campionato sia stato "falsato" e da condurre al convincimento che "le stesse cose" si sarebbero potute ulteriormente ripetere. D'altra parte, tale atteggiamento arbitrale viene fatto risalire ad un comportamento, che non potrebbe non essere consapevole, quanto meno sotto il profilo di ima grave tolleranza, "del vertice della Federcalcio, troppo debole, e del designatore arbitrale". L'affermato giudizio di consapevole carenza di imparzialità, così generalmente espresso, non può peraltro giustificare un preteso diritto di critica, di per sé sempre ammissibile ancorché vivacemente manifestato, poiché in realtà esso vulnera un fondamentale valore che non può mancare nel comportamento di chi è chiamato a svolgere la funzione di Direttore di gara, e di chi con la asserita tolleranza consente che ciò possa avvenire; giudizio, questo, che in tale forma trasmoda ben al di là di un lecito apprezzamento critico, sì da ledere la reputazione e l'estimazione dei soggetti destinatari e da assumere così ima valenza suscettibile di pregiudicare i valori della lealtà, rettitudine e correttezza morale, che il Sig. Moratti nella sua qualità di Consigliere della Lega Nazionale Professionisti è particolarmente tenuto ad osservare. Quanto alla sanzione da irrogare, la Corte ritiene che - dovendosi pur considerare la peculiare concitazione del momento, la mancanza di precedenti di rilevante gravità a carico del Sig. Moratti, la forma sostanzialmente civile in cui le sue dichiarazioni sono state espresse (riconosciuta anche dal Procuratore Federale), nonché l'esigenza obiettiva di una riforma del settore in questione (che ha già avuto inizio) - sia conforme a ragione e giustizia applicare al Sig. Massimo Moratti la sanzione dell'ammonizione e alla Società F.C. Internazionale Milano l'ammenda di L. 5.000.000. Per questi motivi la Corte Federale, pronunciando sul deferimento come sopra proposto dal Procuratore Federale, dichiara i deferiti responsabili della violazione loro rispettivamente ascritta ed infligge al Sig. Moratti Massimo la sanzione dell'ammonizione e al F.C. Internazionale Milano Ia sanzione dell'ammenda di L. 5.000.000.
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