F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 5 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Johan van Gaalen (Sud Africa), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Zola Majavu (Sud Africa), membro del reclamo presentato dal giocatore, P, come querelanti nei confronti del club, I, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. Fatti della controversia
F.I.F.A. - Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) - le controversie di lavoro - versione non ufficiale by dirittocalcistico - Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 5 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Johan van Gaalen (Sud Africa), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Zola Majavu (Sud Africa), membro del reclamo presentato dal giocatore, P, come querelanti nei confronti del club, I, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. Fatti della controversia 1. Il 23 giugno 2007, il giocatore, P (in prosieguo: il Richiedente), e il club, I (in prosieguo: il Resistente), ha firmato un contratto di lavoro valido dal 1 ° luglio 2007 fino al 30 giugno 2009, in base alla quale il lavoratore era diritto a ricevere, tra l'altro la seguente remunerazione: a. 120.000 euro al netto da pagare durante la stagione 2007-08 come segue: i. EUR 20.000 alla firma del contratto di lavoro; ii. dieci rate mensili di 9.000 euro ciascuna a partire dal 30 agosto 2007 al 30 maggio 2008; b. 140.000 euro al netto da pagare durante la stagione 2008-09 come segue: i. EUR 30.000, il 30 luglio 2008; ii. dieci rate mensili di 10.000 euro ciascuna, come dal 30 agosto 2008 al 30 maggio 2009; c. Ogni stagione: pagamento mensile di 715 euro netti x 14 mesi; d. Bonus di 15.000 euro se la squadra vince il X Campionato; e. Casa arredata, una macchina, 10 biglietti aerei B-H-B. 2. Secondo l'articolo 6 del contratto di lavoro, in caso di infortunio, l'attore ha il diritto di consultare il proprio specialista (secondo parere). 3. L'articolo 8 del contratto di lavoro prevede che se il convenuto è in ritardo per oltre 60 giorni consecutivi di uno dei pagamenti contrattuali o per 45 giorni (anche non consecutivi) di qualsiasi importo dello stipendio, l'attore ha il diritto di terminare il lavoro contratto e il convenuto dovrà risarcire all'attore con un importo pari a tutti gli stipendi della stagione in corso oltre a tutti gli stipendi rimanenti della stagione successiva. 4. Per esercitare tale diritto, l'attore deve inviare una notifica scritta al club Via fax oa mano e se la parte convenuta non paga l'importo dovuto entro 15 giorni dal ricevimento di tale notifica, il richiedente ha diritto di recedere dal contratto di lavoro con le conseguenze di cui sopra per il convenuto. 5. Il 19 luglio 2008, l'attore ha presentato un reclamo contro il Resistente di fronte a FIFA sostenendo che nel febbraio 2008 non aveva più ricevuto alcuna retribuzione e che il Resistente deve ancora lui l'importo totale di euro 43.700 [sic] netto delle retribuzioni arretrate . L'attore spiega che fino alla data del suo credito che aveva ricevuto solo l'importo totale di euro 76.400 da parte del Resistente (20.000 euro compresa la firma-sul prezzo; 6 rate mensili di 8.400 euro relativi al mese di agosto 2007 fino al gennaio 2008, 1.000 euro per febbraio 2008; 5.000 euro con un assegno del 26 maggio 2008), mentre avrebbe dovuto ricevere l'importo complessivo di 120.000 euro netti in conformità del contratto di lavoro. Egli spiega inoltre che il Resistente aveva detratto 600 euro su base mensile per l'alloggio in violazione dei suoi diritti sulla base del contratto di lavoro. 6. I punti Attore che si è infortunato lui e tornò a B per un secondo parere medico in marzo 2008 a norma del contratto di lavoro e con l'approvazione del convenuto. Ha subito un intervento chirurgico in B e afferma di aver dovuto pagare per le spese mediche se stesso per un importo di EUR 2,605.93, nonostante l'intervento del suo agente con il club. 7. Secondo la ricorrente, il 1 ° maggio 2008, tramite il suo agente, ha ricordato il Resistente della retribuzione arretrata. Non avendo ricevuto alcuna risposta, con fax datato 3 luglio 2008, ha chiesto il convenuto a pagare la retribuzione arretrata nel febbraio 2008 entro il 18 luglio 2008, senza alcun risultato. 8. Egli aggiunge che non era stato invitato dal Resistente di partecipare ad una formazione in G nel luglio 2008 e che in realtà il Resistente aveva cessato ogni comunicazione con lui. 9. Per queste ragioni, l'attore sostiene che aveva giusta causa di recedere dal contratto di lavoro in colpa del club il 19 luglio 2008. Inoltre, tutte le condizioni per la cessazione del contratto di lavoro in conformità con l'articolo 8 erano state soddisfatte. 10. In considerazione di quanto sopra e la violazione del contratto commessa dal convenuto, l'attore chiede che gli venga assegnato il pagamento delle seguenti somme dal Resistente: retribuzioni arretrate (febbraio 2008 - maggio 2008) EUR 43.700 [sic] Le spese mediche EUR 2,605.93 Compensation per violazione del contratto (cfr. art 8 del contratto di lavoro:. 140.000 euro il valore residuo del contratto di lavoro + 20.000 euro ex aequo et bono che rappresentino un valore contrattuale in natura) EUR 160,000 11. Inoltre, l'attore chiede che le sanzioni sportive imporre al club per violazione del contratto entro il periodo protetto. 12. Il Resistente, da parte sua, respinge totalmente l'affermazione del Richiedente sostenendo che fino al 23 maggio 2008 il ricorrente aveva ricevuto l'importo complessivo di euro 89.000 da parte del Resistente tramite assegni bancari, ricevute per il quale "si può presentare su richiesta". 13. Pertanto, secondo il Resistente, il saldo dovuto per il giocatore è pari a 21.000 euro (110.000 - 89.000 EUR). 14. Il Resistente afferma che l'attore ha invitato a raccogliere "un importo" il 30 maggio 2008 e ha promesso saldo delle somme in sospeso poco dopo. Secondo la convenuta, l'attore ha rifiutato di raccogliere questi fondi. 15. Per quanto riguarda la messa in mora del ricorrente datata 3 luglio 2008, la Resistente afferma che l'attore ha chiesto il 18 luglio 2008 per venire a sede del Resistente, dove ha offerto lui "assegni bancari" a saldo dei crediti del ricorrente. Tuttavia, l'attore ha rifiutato di ricevere questi "controlli", ovviamente nel tentativo di dimostrare che il Resistente era adempie ai suoi obblighi e non è riuscito a pagare entro il tempo limite. A questo proposito, il Resistente ha presentato una copia di un assegno pari a euro 21.000 emessa il 18 luglio 2008. 16. In seguito al rifiuto del ricorrente a ricevere i controlli, il Resistente ha elaborato un "out-of-court invito" del 18 luglio 2008, indirizzata al richiedente invitandolo ufficialmente a venire agli uffici del Resistente il 22 luglio 2008 per il saldo del suo credito. Questo atto è stato notificato alla ricorrente in data 21 luglio 2008. 17. L'attore poi si è presentato presso la sede della Resistente, dove ha di nuovo rifiutato di ricevere i controlli. Il Resistente sottolinea che l'avvocato del ricorrente aveva presentato un reclamo contro il Resistente di fronte a FIFA il 19 luglio 2008, un dato di fatto non era ancora a conoscenza di quel momento di tempo specifico. 18. Il Resistente sostiene che l'attore aveva così agito in mala fede e sottolinea che essa aveva di fatto incontrato il termine fissato dal Richiedente nella sua messa in mora. 19. Il Resistente ammette che era un po 'in ritardo di pagamenti dovuti all'attore. Il ricorrente, tuttavia, non aveva giusta causa per rescindere unilateralmente il contratto di lavoro. Il Resistente ritiene che il contratto di lavoro ancora in vigore e vincolante per le parti. Qualora la Camera di Risoluzione delle Controversie decidere che il contratto di lavoro è stato terminato, il ricorrente deve essere ritenuto responsabile per tale risoluzione, dato che ha agito in malafede. 20. Il Resistente respinge anche la domanda della ricorrente per il rimborso delle sue spese mediche, dato che tale importo è interamente coperto dalla polizza assicurativa. Per quanto riguarda le accuse del ricorrente relativi al suo alloggio, lo Stato convenuto, che ha incontrato tutti i suoi obblighi di pagare l'affitto e che può dimostrarlo con le ricevute. 21. Per quanto riguarda l'affermazione della Richiedente che egli non è stato invitato alla formazione in G, il convenuto fa notare che l'allenatore aveva deciso di tenerlo e gli altri giocatori per la formazione in X per motivi di salute. 22. Il Resistente ha inoltre sottolineato che l'attore ho viaggiato per le prove ai primi di agosto 2008 senza la sua approvazione, che la controparte ritiene comportamento abusivo da parte del Richiedente. 23. In risposta, l'attore ammette di aver ricevuto da parte del Resistente due assegni per un totale di 12.000 Euro con scadenza 26 maggio 2008 (5.000 euro) e il 31 luglio 2008 (euro 7.000), ma sottolinea che egli solo ha incassato l'assegno per un importo di 5.000 euro maggio 2008. Egli afferma di essere ancora in possesso del all'ammontare assegno di euro 7000 recante la data di scadenza del 31 luglio 2008, ossia successivamente alla data di cessazione del contratto di lavoro il 19 luglio 2008. 24. Il Richiedente conferma inoltre che il 18 luglio 2008 il Resistente gli offrì tre assegni per un importo di euro 7.000 ciascuno con scadenza il 30 settembre 2008, 31 ottobre 2008 e 30 novembre 2008, rispettivamente, che la proposta è stata respinta. Egli nega che il Resistente ha presentato lui un assegno pari a 21.000 il 18 luglio 2008 e sottolinea che in "out-of-court invito" il Resistente si riferisce al rifiuto del ricorrente di raccogliere un "numero di controlli". 25. Inoltre, i punti Attore ricorda che il convenuto non hanno presentato prove documentali per il pagamento del presunto importo complessivo di euro 89.000 e sottolinea che il Resistente non ha preso in considerazione l'importo annuo netto di 10.000 euro a causa del richiedente secondo il contratto tipo rilasciato dalla Football Federation H. 26. Per queste ragioni, aderisce ricorrente di sue affermazioni. 27. L'attore aggiunge che rimase in X a proprie spese fino al 5 settembre 2008 al fine di trovare una composizione amichevole. 28. Nella sua posizione finale, il Resistente ha ribadito le sue precedenti dichiarazioni senza presentare alcuna documentazione di supporto. II. Considerazioni della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. Prima di tutto, la Camera di Risoluzione delle Controversie (di seguito indicato anche come Camera o DRC) ha analizzato se essa era competente ad occuparsi del caso a portata di mano. A questo proposito, ha preso atto che la questione attuale è stata presentata alla FIFA il 19 luglio 2008. Di conseguenza, le regole procedurali della Commissione per lo Status del Calciatore e la Camera di Risoluzione delle Controversie (edizione 2008, in prosieguo: Regole procedurali) sono applicabili alla materia in esame (cfr. articolo 21 comma 2 e 3 delle norme procedurali.). 2. Successivamente, i membri della sezione di cui all'art. 3 par. 1 delle norme procedurali e ha confermato che ai sensi dell'art. 24 par. 1 in combinazione con l'art. 22 lit. b) del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009) la Camera di Risoluzione delle Controversie è competente a trattare la questione in gioco, che riguarda un occupazionale controversia con una dimensione internazionale tra un giocatore e un club. 3. Inoltre, la Camera ha analizzato i quali la normativa dovrebbe essere applicabile a conoscere del merito della questione. A questo proposito, ha confermato che ai sensi dell'art. 26 par. 1 e 2 del Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori (edizione 2009), e considerando che la presente domanda è stata presentata il 19 luglio 2008, l'edizione 2008 delle suddette regole (in prosieguo: Regolamento) è applicabile alla materia a portata di mano per quanto riguarda la sostanza. 4. La competenza della Camera e dei regolamenti vigenti che sono stati istituiti, la Camera è entrato nella sostanza della questione. A questo proposito, la Camera ha riconosciuto che l'attore e il convenuto ha firmato un contratto di lavoro il 23 giugno 2007 valido dal 1 ° luglio 2007 fino al 30 giugno 2009. 5. Il ricorrente, da un lato, sostiene che aveva giusta causa di risoluzione del contratto di lavoro il 19 luglio 2008, il convenuto non aveva mandato la sua remunerazione dal febbraio 2008 e che, quindi, il Resistente doveva essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro. A questo proposito, la Camera ha ricordato che, il 3 luglio 2008, l'attore aveva servito un avviso finale di inadempienza del Resistente fissando un limite di tempo che scade il 18 luglio 2008 per il convenuto di rispettare i suoi obblighi contrattuali a partire dal febbraio 2008. Inoltre, la ricorrente deduce che tutte le condizioni per la cessazione del contratto di lavoro in conformità con l'articolo 8 erano state soddisfatte. 6. Il Resistente, da parte sua, ammette che era un po 'in ritardo con i pagamenti dovuti all'attore, ma sostiene che, fino al 23 maggio 2008, aveva pagato l'importo totale di euro 89.000 all'attore e che, pertanto, il saldo al giocatore è di EUR 21.000. A questo proposito, il Resistente sostiene inoltre che, il 18 e 22 luglio 2008, ha offerto al giocatore di pagare il suo credito con assegno, che l'attore avrebbe rifiutato nel tentativo di dimostrare che il Resistente era inadempiente alle proprie obbligazioni. Il Resistente sostiene che l'attore ha agito in mala fede e che, pertanto, qualora il DRC decidere che il contratto di lavoro è stato terminato, il ricorrente deve essere ritenuto responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro. 7. In questo contesto, la Camera in primo luogo focalizzato la sua attenzione sull'arte detto. 8 del contratto di lavoro, sulla base dei quali l'attore mantiene essendo stato il diritto di risolvere il relativo contratto di lavoro. Ai sensi dell'art. 8 del contratto di lavoro, se il convenuto è in ritardo per oltre 60 giorni consecutivi di uno dei pagamenti contrattuali o per 45 giorni (anche non consecutivi) di qualsiasi importo dello stipendio, l'attore ha il diritto di recedere dal contratto di lavoro e il convenuto dovrà risarcire all'attore con un importo pari a tutti gli stipendi della stagione corrente e tutti gli stipendi rimanenti della stagione successiva. Inoltre, al fine di esercitare tale diritto, l'attore deve inviare una notifica scritta al club Via fax oa mano e se la controparte non paga l'importo dovuto entro 15 giorni dal ricevimento di tale notifica, il richiedente ha diritto di recedere dal contratto di lavoro con le conseguenze di cui sopra per il convenuto. 8. A questo proposito, la Camera ha tenuto conto del fatto che l'attore riconosce di aver ricevuto l'importo totale di euro 76.400 da parte del Resistente, che ammontano, secondo l'attore, comprende l'ingaggio 20.000 euro sul prezzo, 6 rate mensili di 8.400 euro (anziché di 9.000 euro) ciascuno a partire da agosto 2007 fino al gennaio 2008, 1.000 euro per il febbraio 2008 e 5.000 euro con un assegno del 26 maggio 2008. Pertanto, l'attore sostiene che la remunerazione pari a 43.600 relativi principalmente ai mesi di febbraio 2008 a maggio 2008 rimane in sospeso. I membri della Camera ha osservato che in conformità del contratto di lavoro, la retribuzione annuale del giocatore di 120.000 euro per la stagione 2007-08 è stato quello di essere trasferiti dal Resistente al Richiedente in dieci rate mensili di 9.000 euro ciascuna a partire dal 30 Agosto 2007 al 30 maggio 2008 e di un pagamento mensile di EUR 715 (x 14 mesi) così come una firma, sul prezzo di 20.000 euro. 9. Rivolgendo la propria attenzione alla dichiarazione del Resistente che aveva rimesso l'importo totale di euro 89.000 al richiedente fino al 23 maggio 2008, e tenendo conto dell'art. 12 par. 3 delle norme procedurali, in base al quale qualsiasi parte di un diritto derivante da un fatto presunto recano l'onere della prova, la Camera ha sottolineato che tale dichiarazione non era stata confermata dal Resistente, con prove documentali in conformità della detta disposizione. A questo proposito, la Camera ha inoltre sottolineato che il convenuto non era riuscito a presentare una ripartizione di detto EUR 89.000 che indica quale quantità (s) era stato presumibilmente pagato al richiedente e la data in cui (s). Allo stesso modo, oltre a contestare l'importo totale di euro 76.400, che l'attore ha confermato di aver ricevuto da parte del Resistente, il convenuto non aveva commentato ripartizione del ricorrente della somma di euro 76.400. Infatti, in questo contesto, il Resistente semplicemente presentato una ricevuta firmata dal giocatore il 23 maggio 2008 per quanto riguarda due assegni per un totale di 12.000 Euro con scadenza il 26 maggio 2008 (EUR 5.000) e il 31 luglio 2008 (euro 7.000), rispettivamente. In considerazione di quanto precede, e tenendo in considerazione le dichiarazioni del ricorrente, la Camera ha stabilito che, quando l'attore messo il Resistente adempie ai suoi obblighi il 3 luglio 2008, l'importo di euro 43.600, compresa la retribuzione dovuta a partire dal febbraio 2008, ha avuto rimaste in circolazione in contrasto con l'importo di euro 21.000 ammesso dal ricorrente. 10. La Camera ha ricordato che, secondo il convenuto, aveva infatti incontrato il termine fissato dal Richiedente nella sua messa in mora del 3 luglio 2008. Questo è, secondo il Resistente, l'attore aveva rifiutato di accettare i controlli che avevano offerto in pagamento dell'importo di euro 21.000 entro il termine fissato dalla parte attrice, pari al 18 luglio 2008. La Camera ha osservato che, in questo contesto, il Resistente aveva presentato una copia di un (1) assegno bancario emesso il 18 luglio 2008 per un importo di euro 21.000, in uno sforzo apparente di dimostrare che con il controllo di questo tipo avrebbe pagato tutti i crediti in sospeso il 18 luglio 2008. La Camera ha tenuto conto che il ricorrente nega di aver stato offerto, il 18 luglio 2008, il pagamento dell'importo di euro 21.000 da un unico assegno presentata dal convenuto a sostegno della sua affermazione, ma ammette che il convenuto aveva proposto di pagare il importo di EUR 21.000 per mezzo di tre assegni di 7.000 euro ciascuna, esigibili il 30 settembre 2008, 31 ottobre 2008, e il 30 novembre 2008, rispettivamente, che offerta è stata rifiutata dal Richiedente. A questo proposito, i membri della Camera ha ritenuto che il documento presentato dal convenuto a sostegno della sua posizione, vale a dire una copia di un assegno pari a euro 21.000, non costituisce prove sufficienti per corroborare le dichiarazioni formulate dal Resistente in tale riguardo. Che cosa è più, come sottolineato dal ricorrente, la Camera ha convenuto che la formulazione della "out-of-court invito" si riferisce chiaramente al rifiuto del ricorrente di raccogliere un "numero di controlli". Allo stesso modo, la stessa convenuta aveva dichiarato che il 18 luglio 2008 ha offerto "assegni bancari" a saldo dei crediti del ricorrente (cfr. il numero I./15. Sopra). 11. Indipendentemente da quanto precede, la Camera ha evidenziato che, in ogni caso, come stabilito in precedenza, l'importo di euro 43.600 rispetto a 21.000 euro come ha ammesso il Resistente era rimasto pagato quando l'attore messo il Resistente adempie ai suoi obblighi il 3 luglio 2008. A questo proposito, la Camera ha ritenuto bene anche sottolineare che l'attore aveva alcun obbligo di accettare il pagamento della somma di euro 21.000 da uno o più controlli il 18 luglio 2008 in liquidazione dei crediti in essere, non solo, ma anche perché egli è stato effettivamente il diritto di EUR 43.600. 12. Pertanto, la Camera ha respinto l'argomento del Resistente che, di fatto, aveva incontrato il termine fissato dal ricorrente nella sua messa in mora e che il ricorrente aveva presumibilmente agito in malafede. 13. Tenuto conto delle considerazioni di cui sopra, la Camera d'accordo che il Resistente era evidentemente riuscito a corrispondere la retribuzione del richiedente conformemente ai suoi obblighi contrattuali soprattutto a partire dal febbraio 2008, non ha avuto il Resistente ha dimostrato tutte le valide ragioni per non per l'abbuono retribuzione del ricorrente a partire dalla detto periodo di tempo. Pertanto, la Camera ha deciso che il Resistente aveva agito in violazione del contratto di lavoro. 14. Per di più, tornando all'arte. 8 del contratto di lavoro, la Camera ha stabilito che, alla luce delle considerazioni che precedono, il Resistente era stato ovviamente in ritardo per oltre 60 giorni consecutivi di uno dei pagamenti contrattuali o per 45 giorni (anche non consecutivi) di qualsiasi quantità di stipendio. Inoltre, la Camera ha stabilito che l'attore aveva debitamente messo il club adempie ai suoi obblighi contrattuali in forma scritta, il 3 luglio 2008, fissando un termine di 15 giorni a porre rimedio a tale inadempimento entro il 18 luglio 2008. Pertanto, le condizioni di cui all'art. 8 del contratto di lavoro sono state soddisfatte, a seguito del quale tale articolo trova applicazione nella materia in questione. 15. Alla luce delle circostanze di cui sopra, la Camera d'accordo che l'attore aveva giusta causa per rescindere unilateralmente il contratto di lavoro e che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro per giusta causa dalla parte attrice il 19 luglio 2008 . 16. In questo contesto, la Camera ripristinato l'affermazione della Resistente che il ricorrente recato a S per le prove ai primi di agosto 2008 senza il suo permesso e ha voluto sottolineare che, alla luce della risoluzione del contratto di lavoro il 19 luglio 2008, denuncia tale deve essere considerata irrilevante. 17. Dopo aver stabilito che il convenuto deve essere ritenuta responsabile per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro con giusta causa dal ricorrente, la Camera ha focalizzato l'attenzione sulle conseguenze di tale risoluzione. Prendendo in considerazione l'arte. 17 par. 1 del Regolamento, la Camera ha deciso che il richiedente ha diritto a ricevere una somma di denaro da parte del Resistente come compensazione per la risoluzione del contratto per giusta causa, oltre ad eventuali pagamenti in sospeso sulla base del relativo contratto di lavoro. 18. La Camera poi ripristinato pretesa economica del richiedente, che include delle retribuzioni arretrate, per un totale di euro 43.600. La Camera ha ricordato che il convenuto non ha dimostrato che aveva in realtà pagato retribuzione arretrata del richiedente per un importo di 43.600 euro o che abbia avuto valide ragioni per non pagare il detto compenso all'attore. 19. Di conseguenza, tenendo conto della documentazione rimessa dalla parte attrice a sostegno della sua domanda, cioè il relativo contratto di lavoro, e il fatto che il rapporto di lavoro tra le parti è da considerarsi risolto a partire dal 19 luglio 2008, la Camera ha deciso che il Resistente è tenuti a versare al ricorrente l'importo di euro 43.600 in connessione con il compenso spettante al richiedente ai sensi del contratto di lavoro fino al 19 luglio 2008. 20. Successivamente, i membri della Camera ripristinato petizione del ricorrente ad ottenere la somma di EUR 2,605.93 nel pagamento delle sue spese mediche. Il ricorrente, tuttavia, non è riuscito a giustificare tale richiesta con i documenti giustificativi richiesti alla luce dell'arte. 12 par. 3 delle norme procedurali e, quindi, la Camera non aveva altra alternativa che respingere tale richiesta. 21. In continuazione, la Camera ha focalizzato l'attenzione sul calcolo dell'importo del risarcimento dovuto al richiedente da parte del Resistente nel caso in questione. In tal modo, i membri della Camera ricapitolato in primo luogo che, ai sensi dell'art. 17 par. 1 del Regolamento, l'importo del risarcimento viene calcolato, in particolare, e salvo quanto diversamente stabilito nel contratto alla base della controversia, con la dovuta considerazione per la legge del paese in questione, la specificità dello sport e di ulteriori criteri oggettivi, tra cui, in particolare, la remunerazione ed altri benefici dovuti al richiedente ai sensi del contratto esistente e / o del nuovo contratto, il tempo rimanente nel contratto esistente fino ad un massimo di cinque anni e, a seconda se la violazione contrattuale rientra nella protetto periodo. 22. In applicazione della disposizione in questione, la Camera ha dichiarato che prima di tutto doveva chiarire se il contratto di lavoro pertinente contiene una disposizione con la quale le parti avevano concordato in anticipo un importo del risarcimento dovuto in caso di violazione del contratto. L'articolo 8 del contratto di lavoro (cfr nn. I. / 3. E I. / 4. Sopra) espone chiaramente che nel caso delle condizioni ivi contenute siano stati soddisfatti, l'attore ha il diritto di recedere dal contratto di lavoro e il convenuto dovrà risarcire all'attore con un importo pari a tutti gli stipendi della stagione in corso oltre a tutti gli stipendi rimanenti della stagione successiva. A questo proposito, la Camera ha concluso che il citato articolo prevede che le conseguenze concordate dalle parti contrattuali in caso di cessazione del contratto di lavoro senza giusta causa e devono dunque essere presi in considerazione per stabilire l'importo del risarcimento dovuto dal Resistente al richiedente, alla luce della violazione del contratto di lavoro. 23. Tenendo presente quanto precede, e tenuto conto che gli stipendi della stagione in corso sono inclusi nel citato importo di euro 43.600, la Camera ha deciso che il Resistente deve pagare l'importo di 140.000 euro, che corrisponde alla remunerazione residua dei seguenti stagione in conformità del contratto di lavoro, al richiedente a titolo di risarcimento per violazione del contratto. 24. Di conseguenza, la Camera ha deciso che il convenuto è tenuto a versare l'importo complessivo di euro 183.600 al Richiedente. 25. Inoltre, l'attore è istruito per tornare alla Resistente l'assegno pari a 7000 recante la data di scadenza del 31 luglio 2008, che l'attore ha confermato di avere ancora in suo possesso. 26. La Camera di Risoluzione delle Controversie ha concluso le sue deliberazioni in materia di specie stabilendo che ulteriori pretese presentate dal Richiedente vengono respinte. III. Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie 1. La pretesa del ricorrente, P, è parzialmente accolta. 2. Il Resistente, I, è tenuto a pagare l'importo di euro 183.600 al richiedente entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 3. Nel caso in cui l'importo dovuto per il richiedente non è pagato dal convenuto entro il termine stabilito, gli interessi al tasso del 5% pa cadrà a causa di di scadenza del termine di cui sopra e la questione attuale deve essere presentata, su richiesta, al Comitato Disciplinare della FIFA per l'esame e una decisione formale. 4. L'attore ha per tornare alla Resistente l'assegno pari a 7000 recante la data di scadenza del 31 luglio 2008 entro 30 giorni dalla data di notifica della presente decisione. 5. Qualsiasi ulteriore richiesta presentata dal Richiedente viene respinto. 6. Il Richiedente è diretta ad informare il Resistente immediatamente e direttamente il numero di conto a cui il versamento deve essere fatto e di comunicare alla Camera di Risoluzione delle controversie di ogni pagamento ricevuto. ***** Nota relativa alla decisione motivata (ricorso giurisdizionale): Ai sensi dell'art. 63 par. 1 dello Statuto della FIFA, questa decisione può essere impugnata dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS). La dichiarazione di ricorso deve essere inviato direttamente al CAS entro 21 giorni dal ricevimento della notifica della presente decisione e deve contenere tutti gli elementi in conformità del punto 2 delle direttive impartite dal CAS, di cui una copia si allega alla presente. Entro altri 10 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di ricorso, la ricorrente deve presentare una breve indicazione dei fatti e argomenti giuridici che danno luogo al ricorso con il CAS (cfr. punto 4 delle direttive). L'indirizzo completo e numero di contatto del CAS sono i seguenti: Tribunale Arbitrale dello Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Svizzera Tel.: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org Per la Camera di Risoluzione delle Controversie : Markus Kattner Vice Segretario Generale All.. CAS direttive______________________________ F.I.F.A. - Dispute Resolution Chamber (2009-2010) - labour disputes – official version by www.fifa.com – Decision of the Dispute Resolution Chamber passed in Zurich, Switzerland, on 5 February 2010, in the following composition: Slim Aloulou (Tunisia), Chairman Michele Colucci (Italy), member Johan van Gaalen (South Africa), member Ivan Gazidis (England), member Zola Majavu (South Africa), member on the claim presented by the player, P, as Claimant against the club, I, as Respondent regarding an employment-related dispute between the parties I. Facts of the case 1. On 23 June 2007, the player, P (hereinafter: the Claimant), and the club, I (hereinafter: the Respondent), signed an employment contract valid as from 1 July 2007 until 30 June 2009, in accordance with which the Claimant was entitled to receive inter alia the following remuneration: a. EUR 120,000 net payable during the 2007-08 season as follows: i. EUR 20,000 upon the signing of the employment contract; ii. ten monthly instalments of EUR 9,000 each as from 30 August 2007 until 30 May 2008; b. EUR 140,000 net payable during the 2008-09 season as follows: i. EUR 30,000 on 30 July 2008; ii. ten monthly instalments of EUR 10,000 each as from 30 August 2008 until 30 May 2009; c. Each season: monthly payment of EUR 715 net x 14 months; d. Bonus of EUR 15,000 if the club wins the X league championship; e. Furnished house, a car, 10 flight tickets B-H-B. 2. According to article 6 of the employment contract, in case of injury, the Claimant has the right to consult his own specialist (2nd opinion). 3. Article 8 of the employment contract stipulates that if the Respondent is in delay for over 60 consecutive days of any of the contractual payments or for 45 days (even non-consecutive) of any amount of salary, the Claimant has the right to terminate the employment contract and the Respondent will have to compensate the Claimant with an amount equalling all salaries of the current season plus all remaining salaries of the following season. 4. In order to exercise this right, the Claimant shall send a written notification to the club by fax or by hand and if the Respondent does not pay the due amount within 15 days after receipt of such notification, the Claimant is entitled to terminate the employment contract with the aforementioned consequences for the Respondent. 5. On 19 July 2008, the Claimant lodged a claim against the Respondent in front of FIFA maintaining that as of February 2008 he had no longer received any remuneration and that the Respondent still owes him the total amount of EUR 43,700 [sic] net as outstanding remuneration. The Claimant explains that until the date of his claim he had only received the total amount of EUR 76,400 from the Respondent (including the EUR 20,000 signing-on fee; 6 monthly instalments of EUR 8,400 relating to August 2007 until January 2008; EUR 1,000 for February 2008; EUR 5,000 by cheque dated 26 May 2008), whereas he should have received the total amount of EUR 120,000 net in accordance with the employment contract. He further explains that the Respondent had deducted EUR 600 on a monthly basis for accommodation in violation of his entitlements on the basis of the employment contract. 6. The Claimant points out that he got injured and returned to B for a 2nd medical opinion in March 2008 in accordance with the employment contract and with the approval of the Respondent. He underwent surgery in B and claims that he had to pay for the medical costs himself in the amount of EUR 2,605.93 in spite of his agent’s intervention with the club. 7. According to the Claimant, on 1 May 2008, via his agent, he reminded the Respondent of the outstanding remuneration. Having received no reply, by fax dated 3 July 2008, he asked the Respondent to pay the outstanding remuneration as of February 2008 by 18 July 2008, to no avail. 8. He adds that he had not been invited by the Respondent to attend a training in G in July 2008 and that in fact the Respondent had ceased all communication with him. 9. For these reasons, the Claimant maintains that he had just cause to terminate the employment contract at the club’s fault on 19 July 2008. Furthermore, all conditions to terminate the employment contract in accordance with its article 8 had been fulfilled. 10. On account of the above and the breach of contract committed by the Respondent, the Claimant asks that he be awarded payment of the following monies by the Respondent: Outstanding remuneration (February 2008 - May 2008) EUR 43,700 [sic] Medical expenses EUR 2,605.93 Compensation for breach of contract (cf. art. 8 of the employment contract: EUR 140,000 remaining value of employment contract + EUR 20,000 ex aequo et bono representing contractual value in kind) EUR 160,000 11. In addition, the Claimant asks that sporting sanctions be imposed on the club for breach of contract within the protected period. 12. The Respondent, for its part, fully rejects the Claimant’s claim maintaining that until 23 May 2008 the Claimant had received the total amount of EUR 89,000 from the Respondent via bank cheques, receipts for which “it can present upon request”. 13. Therefore, according to the Respondent, the balance due to the player is EUR 21,000 (EUR 110,000 – EUR 89,000). 14. The Respondent asserts that it invited the Claimant to collect “an amount” on 30 May 2008 and promised full settlement of the outstanding monies shortly thereafter. According to the Respondent, the Claimant refused to collect these monies. 15. With respect to the Claimant’s default notice dated 3 July 2008, the Respondent asserts that it asked the Claimant on 18 July 2008 to come to the Respondent’s head offices where it offered him “bank cheques” in full settlement of the Claimant’s receivables. However, the Claimant refused to receive these “cheques”, obviously in an attempt to establish that the Respondent was in default of its obligations and failed to pay within the time limit. In this regard, the Respondent submitted a copy of a cheque amounting to EUR 21,000 issued on 18 July 2008. 16. Following the Claimant’s refusal to receive the cheques, the Respondent drafted an “out-of-court invitation” dated 18 July 2008 addressed to the Claimant inviting him officially to come to the Respondent’s offices on 22 July 2008 for the full settlement of his receivables. This document was served on the Claimant on 21 July 2008. 17. The Claimant then presented himself at the Respondent’s offices, where he again refused to receive the cheques. The Respondent stresses that the Claimant’s lawyer had filed a claim against the Respondent in front of FIFA on 19 July 2008, a fact it was not yet aware of on that specific moment of time. 18. The Respondent holds that the Claimant had thus acted in bad faith and stresses that it had in fact met the time limit set by the Claimant in his default notice. 19. The Respondent admits that it was a little in delay of payments due to the Claimant. The Claimant, however, had no just cause to unilaterally terminate the employment contract. The Respondent considers the employment contract still to be in force and binding upon the parties. Should the Dispute Resolution Chamber decide that the employment contract was terminated, the Claimant should be held liable for such termination given that he acted in bad faith. 20. The Respondent also rejects the Claimant’s claim for reimbursement of his medical expenses given that this amount is fully covered by the insurance policy. Regarding the Claimant’s allegations pertaining to his accommodation, the Respondent states that it met all of its obligations to pay the rent and that it can prove this with receipts. 21. As regards the Claimant’s allegation that he was not invited to the training in G, the Respondent points out that the coach had decided to keep him and other players for training in X for health reasons. 22. The Respondent also pointed out that the Claimant travelled to I for tests in early August 2008 without its approval, which the Respondent considers abusive behaviour on the Claimant’s part. 23. In response, the Claimant acknowledges having received from the Respondent two cheques totalling EUR 12,000 with due dates 26 May 2008 (EUR 5,000) and 31 July 2008 (EUR 7,000), but points out that he only cashed the cheque amounting to EUR 5,000 in May 2008. He asserts still being in possession of the cheque amounting to EUR 7,000 bearing the due date of 31 July 2008, i.e. subsequent to the date of termination of the employment contract on 19 July 2008. 24. The Claimant further confirms that on 18 July 2008 the Respondent offered him three cheques amounting to EUR 7,000 each falling due on 30 September 2008, 31 October 2008 and 30 November 2008, respectively, which proposal was refused. He denies that the Respondent presented him one cheque amounting to EUR 21,000 on 18 July 2008 and points out that in the “out-of-court invitation” the Respondent refers to the Claimant’s refusal to collect a “number of cheques”. 25. Furthermore, the Claimant points out that the Respondent failed to present documentary evidence for the alleged payment of the total amount of EUR 89,000 and points out that the Respondent has not taken into consideration the annual net amount of EUR 10,000 due to the Claimant in accordance with the standard contract issued by the H Football Federation. 26. For these reasons, the Claimant adheres to his claim. 27. The Claimant adds that he stayed in X at his own expenses until 5 September 2008 in order to find an amicable settlement. 28. In its final position, the Respondent reiterated its previous statements without presenting any supporting documentation. II. Considerations of the Dispute Resolution Chamber 1. First of all, the Dispute Resolution Chamber (hereinafter also referred to as Chamber or DRC) analysed whether it was competent to deal with the case at hand. In this respect, it took note that the present matter was submitted to FIFA on 19 July 2008. Consequently, the Rules Governing the Procedures of the Players’ Status Committee and the Dispute Resolution Chamber (edition 2008; hereinafter: Procedural Rules) are applicable to the matter at hand (cf. article 21 par. 2 and 3 of the Procedural Rules). 2. Subsequently, the members of the Chamber referred to art. 3 par. 1 of the Procedural Rules and confirmed that in accordance with art. 24 par. 1 in combination with art. 22 lit. b) of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009) the Dispute Resolution Chamber is competent to deal with the matter at stake, which concerns an employment-related dispute with an international dimension between a player and a club. 3. Furthermore, the Chamber analysed which regulations should be applicable as to the substance of the matter. In this respect, it confirmed that in accordance with art. 26 par. 1 and 2 of the Regulations on the Status and Transfer of Players (edition 2009), and considering that the present claim was lodged on 19 July 2008, the 2008 edition of the said regulations (hereinafter: Regulations) is applicable to the matter at hand as to the substance. 4. The competence of the Chamber and the applicable regulations having been established, the Chamber entered into the substance of the matter. In this respect, the Chamber acknowledged that the Claimant and the Respondent signed an employment contract on 23 June 2007 valid as from 1 July 2007 until 30 June 2009. 5. The Claimant, on the one hand, maintains that he had just cause to terminate the employment contract on 19 July 2008, as the Respondent had failed to remit his remuneration since February 2008 and that, thus, the Respondent was to be held liable for the early termination of the employment contract. In this respect, the Chamber recalled that, on 3 July 2008, the Claimant had served a final notice of default on the Respondent setting a time limit expiring on 18 July 2008 for the Respondent to comply with its contractual obligations as of February 2008. Furthermore, the Claimant submits that all conditions to terminate the employment contract in accordance with its article 8 had been fulfilled. 6. The Respondent, for its part, admits that it was somewhat in delay with payments due to the Claimant, but submits that, until 23 May 2008, it had paid the total amount of EUR 89,000 to the Claimant and that, therefore, the balance due to the player is of EUR 21,000. In this regard, the Respondent further submits that, on 18 and 22 July 2008, it offered the player to pay his receivables by cheque, which the Claimant allegedly refused in an attempt to establish that the Respondent was in default of its obligations. The Respondent holds that the Claimant acted in bad faith and that, therefore, should the DRC decide that the employment contract was terminated, the Claimant should be held liable for the early termination of the employment contract. 7. In this context, the Chamber firstly focussed its attention on the said art. 8 of the employment contract, on the basis of which the Claimant maintains having been entitled to terminate the relevant employment contract. According to art. 8 of the employment contract, if the Respondent is in delay for over 60 consecutive days of any of the contractual payments or for 45 days (even non-consecutive) of any amount of salary, the Claimant has the right to terminate the employment contract and the Respondent will have to compensate the Claimant with an amount equalling all salaries of the current season plus all remaining salaries of the following season. Furthermore, in order to exercise this right, the Claimant shall send a written notification to the club by fax or by hand and if the Respondent does not pay the due amount within 15 days after receipt of such notification, the Claimant is entitled to terminate the employment contract with the aforementioned consequences for the Respondent. 8. In this regard, the Chamber took into account that the Claimant acknowledges having received the total amount of EUR 76,400 from the Respondent, which amount, according to the Claimant, includes the EUR 20,000 signing-on fee, 6 monthly instalments of EUR 8,400 (instead of EUR 9,000) each as from August 2007 until January 2008, EUR 1,000 for February 2008 and EUR 5,000 by cheque dated 26 May 2008. Therefore, the Claimant maintains that remuneration amounting to EUR 43,600 mainly relating to the months of February 2008 until May 2008 remains outstanding. The members of the Chamber noted that in accordance with the employment contract, the player’s yearly remuneration of EUR 120,000 for the 2007-08 season was to be remitted by the Respondent to the Claimant in ten monthly instalments of EUR 9,000 each as from 30 August 2007 to 30 May 2008 and a monthly payment of EUR 715 (x 14 months) as well as a signing-on fee of EUR 20,000. 9. Turning its attention to the Respondent’s statement that it had remitted the total amount of EUR 89,000 to the Claimant until 23 May 2008, and bearing in mind art. 12 par. 3 of the Procedural Rules, according to which any party deriving a right from an alleged fact shall carry the burden of proof, the Chamber highlighted that such statement had not been corroborated by the Respondent with documentary evidence in accordance with the said provision. In this respect, the Chamber also pointed out that the Respondent had failed to present a breakdown of the said EUR 89,000 indicating which amount(s) had been allegedly paid to the Claimant and on which date(s). Equally, apart from contesting the total amount of EUR 76,400, which the Claimant confirmed having received from the Respondent, the Respondent had not commented on the Claimant’s breakdown of the amount of EUR 76,400. In fact, in this context, the Respondent merely submitted a receipt signed by the player on 23 May 2008 regarding two cheques totalling EUR 12,000 falling due on 26 May 2008 (EUR 5,000) and on 31 July 2008 (EUR 7,000), respectively. On account of the above, and taking into consideration the Claimant’s statements, the Chamber established that, when the Claimant put the Respondent in default of its obligations on 3 July 2008, the amount of EUR 43,600, including remuneration due as of February 2008, had remained outstanding as opposed to the amount of EUR 21,000 admitted by the Claimant. 10. The Chamber recalled that according to the Respondent, it had in fact met the time limit set by the Claimant in his default notice dated 3 July 2008. That is, according to the Respondent, the Claimant had refused to accept the cheques it had offered in payment of the amount of EUR 21,000 by the time limit set by the Claimant, i.e. 18 July 2008. The Chamber noted that, in this context, the Respondent had presented a copy of a (1) bank cheque issued on 18 July 2008 amounting to EUR 21,000, in an apparent effort to demonstrate that with such cheque it would have paid off all outstanding receivables on 18 July 2008. The Chamber took into account that the Claimant denies having been offered, on 18 July 2008, payment of the amount of EUR 21,000 by one single cheque as presented by the Respondent in support of its allegation, but admits that the Respondent had proposed to pay the amount of EUR 21,000 by means of three cheques of EUR 7,000 each falling due on 30 September 2008, 31 October 2008, and 30 November 2008, respectively, which offer was refused by the Claimant. In this respect, the members of the Chamber deemed that the document presented by the Respondent in support of its position, i.e. a copy of one cheque amounting to EUR 21,000, does not constitute sufficient documentary evidence to corroborate the allegations put forward by the Respondent in this regard. What is more, as pointed out by the Claimant, the Chamber agreed that the wording of the “out-of-court invitation” clearly refers to the Claimant’s refusal to collect a “number of cheques”. Equally, the Respondent itself had stated that on 18 July 2008 it offered “bank cheques” in full settlement of the Claimant’s receivables (cf. number I./15. above). 11. Regardless of the foregoing, the Chamber highlighted that, in any case, as established above, the amount of EUR 43,600 as opposed to EUR 21,000 as admitted by the Respondent had remained unpaid when the Claimant put the Respondent in default of its obligations on 3 July 2008. In this regard, the Chamber deemed it also fit to point out that the Claimant had no obligation whatsoever to accept payment of the amount of EUR 21,000 by one or several cheques on 18 July 2008 in settlement of outstanding receivables, not only, but also since he was effectively entitled to EUR 43,600. 12. Therefore, the Chamber rejected the Respondent’s argument that, in fact, it had met the time limit set out by the Claimant in his default notice and that the Claimant had allegedly acted in bad faith. 13. On account of the aforementioned considerations, the Chamber concurred that the Respondent had evidently failed to pay the Claimant’s remuneration in accordance with its contractual obligations mainly as of February 2008, nor had the Respondent demonstrated any valid reasons not to remit the Claimant’s remuneration as of the said period of time. Therefore, the Chamber decided that the Respondent had acted in breach of the employment contract. 14. What is more, reverting to art. 8 of the employment contract, the Chamber established that in the light of the preceding considerations, the Respondent had obviously been in delay for over 60 consecutive days of any of the contractual payments or for 45 days (even non-consecutive) of any amount of salary. Furthermore, the Chamber established that the Claimant had duly put the club in default of its contractual obligations in writing, on 3 July 2008, setting a 15 days’ time limit to remedy such default by 18 July 2008. Hence, the conditions set out in art. 8 of the employment contract have been fulfilled, as a result of which such article finds application in the matter at stake. 15. In the light of the aforementioned circumstances, the Chamber concurred that the Claimant had just cause to unilaterally terminate the employment contract and that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract with just cause by the Claimant on 19 July 2008. 16. In this context, the Chamber reverted to the Respondent’s allegation that the Claimant travelled to S for tests in early August 2008 without its permission and wished to highlight that, in the light of the termination of the employment contract on 19 July 2008, such allegation must be considered irrelevant. 17. Having established that the Respondent is to be held liable for the early termination of the employment contract with just cause by the Claimant, the Chamber focussed its attention on the consequences of such termination. Taking into consideration art. 17 par. 1 of the Regulations, the Chamber decided that the Claimant is entitled to receive an amount of money from the Respondent as compensation for the termination of the contract with just cause in addition to any outstanding payments on the basis of the relevant employment contract. 18. The Chamber then reverted to the Claimant’s financial claim, which includes outstanding remuneration totalling EUR 43,600. The Chamber recalled that the Respondent failed to demonstrate that it had in fact paid the Claimant’s outstanding remuneration in the amount of EUR 43,600 or that it had valid reasons not to pay the said remuneration to the Claimant. 19. Consequently, taking into account the documentation remitted by the Claimant to substantiate his claim, i.e. the relevant employment contract, and the fact that the employment relation between the parties is to be considered terminated as of 19 July 2008, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay to the Claimant the amount of EUR 43,600 in connection with the remuneration due to the Claimant in accordance with the employment contract until 19 July 2008. 20. Subsequently, the members of the Chamber reverted to the Claimant’s petition to be awarded the amount of EUR 2,605.93 in payment of his medical expenses. The Claimant, however, failed to substantiate such request with the required documentary evidence in the light of art. 12 par. 3 of the Procedural Rules and therefore, the Chamber had no alternative but to reject such claim. 21. In continuation, the Chamber focussed its attention on the calculation of the amount of compensation payable to the Claimant by the Respondent in the case at stake. In doing so, the members of the Chamber firstly recapitulated that, in accordance with art. 17 par. 1 of the Regulations, the amount of compensation shall be calculated, in particular and unless otherwise provided for in the contract at the basis of the dispute, with due consideration for the law of the country concerned, the specificity of sport and further objective criteria, including, in particular, the remuneration and other benefits due to the Claimant under the existing contract and/or the new contract, the time remaining on the existing contract up to a maximum of five years, and depending on whether the contractual breach falls within the protected period. 22. In application of the relevant provision, the Chamber held that it first of all had to clarify as to whether the pertinent employment contract contains a provision by which the parties had beforehand agreed upon an amount of compensation payable in the event of breach of contract. Article 8 of the employment contract (cf. nos. I./3. and I./4. above) clearly sets forth that in the event of the conditions contained therein having been fulfilled, the Claimant has the right to terminate the employment contract and the Respondent will have to compensate the Claimant with an amount equalling all salaries of the current season plus all remaining salaries of the following season. In this regard, the Chamber concluded that the aforementioned article provides for the consequences agreed upon by the contractual parties in the event of the termination of the employment contract without just cause and shall thus be taken into consideration when establishing the amount of compensation payable by the Respondent to the Claimant in the light of the breach of the employment contract. 23. Bearing in mind the foregoing, and taking into account that the salaries of the current season are included in the aforementioned amount of EUR 43,600, the Chamber decided that the Respondent must pay the amount of EUR 140,000, which corresponds to the remaining remuneration of the following season in accordance with the employment contract, to the Claimant as compensation for breach of contract. 24. Consequently, the Chamber decided that the Respondent is liable to pay the total amount of EUR 183,600 to the Claimant. 25. Furthermore, the Claimant is instructed to return to the Respondent the cheque amounting to EUR 7,000 bearing the due date of 31 July 2008, which the Claimant confirmed to still have in his possession. 26. The Dispute Resolution Chamber concluded its deliberations in the present matter by establishing that any further claims lodged by the Claimant are rejected. III. Decision of the Dispute Resolution Chamber 1. The claim of the Claimant, P, is partially accepted. 2. The Respondent, I, has to pay the amount of EUR 183,600 to the Claimant within 30 days as from the date of notification of this decision. 3. In the event that the amount due to the Claimant is not paid by the Respondent within the stated time limit, interest at the rate of 5% p.a. will fall due as of expiry of the aforementioned time limit and the present matter shall be submitted, upon request, to the FIFA Disciplinary Committee for consideration and a formal decision. 4. The Claimant has to return to the Respondent the cheque amounting to EUR 7,000 bearing the due date of 31 July 2008 within 30 days as from the date of notification of this decision. 5. Any further request filed by the Claimant is rejected. 6. The Claimant is directed to inform the Respondent immediately and directly of the account number to which the remittance is to be made and to notify the Dispute Resolution Chamber of every payment received. ***** Note relating to the motivated decision (legal remedy): According to art. 63 par. 1 of the FIFA Statutes, this decision may be appealed against before the Court of Arbitration for Sport (CAS). The statement of appeal must be sent to the CAS directly within 21 days of receipt of notification of this decision and shall contain all the elements in accordance with point 2 of the directives issued by the CAS, a copy of which we enclose hereto. Within another 10 days following the expiry of the time limit for filing the statement of appeal, the appellant shall file a brief stating the facts and legal arguments giving rise to the appeal with the CAS (cf. point 4 of the directives). The full address and contact numbers of the CAS are the following: Court of Arbitration for Sport Avenue de Beaumont 2 1012 Lausanne Switzerland Tel: +41 21 613 50 00 Fax: +41 21 613 50 01 e-mail: info@tas-cas.org www.tas-cas.org For the Dispute Resolution Chamber: Markus Kattner Deputy Secretary General Encl. CAS directives ______________________________
Share the post "F.I.F.A. – Camera di Risoluzione delle Controversie (2009-2010) – le controversie di lavoro – versione non ufficiale by dirittocalcistico – Decisione della Camera di Risoluzione delle Controversie a Zurigo, in Svizzera, il 5 febbraio 2010, nella seguente composizione: Slim Aloulou (Tunisia), Presidente Michele Colucci (Italia), membro Johan van Gaalen (Sud Africa), membro Ivan Gazidis (Inghilterra), membro Zola Majavu (Sud Africa), membro del reclamo presentato dal giocatore, P, come querelanti nei confronti del club, I, come convenuto in vista di un lavoro-correlato controversia tra le parti I. Fatti della controversia"